Errori.
Come quello dell’auto della Guardia di Finanza che lo attendeva sulla pista dell’aeroporto di Catania per portarlo in carcere a Siracusa,
Come quello dei finanzieri aretusei che due anni dopo venendo a Capo d’Orlando gli notificarono un’altra ordinanze di custodia cautelare.
A certificarlo, a ben 8 anni di distanza, un provvedimento del G.I.P. presso il Tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, su richiesta della Procura della Repubblica, che ha disposto l’archiviazione del procedimento a carico di Enzo Sindoni che, una prima volta nel 2008, ed una seconda, nell’ottobre 2010, venne arrestato con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell’AGEA.
Qui si legge: “si deve chiedere l’archiviazione del procedimento per non essere stato raggiunto uno standard probatorio sufficiente per sostenere l’accusa in giudizio”.
Chissà ora se questa vicenda avrà quell’eco mediatica che accompagnò qui provvedimenti quando anche il Prefetto di Messina sospese Sindoni dalla carica di Sindaco di Capo d’Orlando che al tempo ricopriva.
Si creò un effetto domino che coinvolse tanti, anche la stessa squadra di basket – Enzo ne era il leader carismatico, che dopo pochi mesi venne esclusa dal campionato successivo.
La vicenda allora prese altre pieghe, si in ingarbugliò. Il pool degli avvocati dell’allora sindaco orlandino, Carmelo Occhiuto, Ettore Randazzo e Maria Americanelli, dopo meno di un mese riuscirono a ridimensionare le accuse, Sindoni tornò libero. Ma, nell’ottobre del 2010, stesso procedimento, stessa Procura, fece scattare l’altro arresto.
Altri 47 giorni di privazione della libertà.
Oggi, dopo otto anni.. Sindoni si ritrova una notifica dove gli si dice .. scusi abbiamo sbagliato.
Ma forse non è solo una soddisfazione.
Rimane amaro in bocca.
Ovviamente non c’entrava nulla neanche Basilio Gugliotta, legale rappresentante di una società di Capo d’Orlando operante nel campo agrumicolo, coinvolto nella vicenda.
Così va la vita.
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