Revocati i domiciliari, Enzo Sindoni, dopo sei mesi di misura restrittiva, forse anche eccessiva, torna libero
decisone immediatamente eseguibile
Il tribunale di Patti ha deciso di rimettere, oggi, in libertà l’imprenditore di Capo d’Orlando, Enzo Sindoni. La decisione è stata presa dal collegio giudicante composto dal presidente Samperi e dai giudici a latere Gullino e Corona. Il suo legale, l’avvocato Carmelo Occhiuto, aveva presentato un’istanza per la revoca della misura cautelare o, in subordine, per la sua sostituzione con una meno afflittiva, purché diversa dal divieto di dimora a Capo d’Orlando. Sindoni era stato sottoposto agli arresti domiciliari in relazione a un procedimento per bancarotta fraudolenta.
Il tribunale ha ritenuto che non sussistesse più il pericolo di reiterazione del reato da parte di Sindoni, motivo per cui ha accolto l’istanza dell’avvocato Occhiuto e ha disposto la cessazione degli arresti domiciliari (nulla anche l’opzione di pericolo di fuga) mentre il pubblico ministero aveva espresso da un lato il parere favorevole all’attenuazione della misura cautelare ma suggerendo l’applicazione del divieto di dimora a Capo d’Orlando.
Enzo Sindoni è quindi tornato libero, in attesa che il processo per bancarotta fraudolenta riprenda il prossimo 2 ottobre.
La decisione rappresenta un momento significativo nella vicenda giudiziaria dell’imprenditore paladino, che ora potrà difendersi a piede libero.
La decisione del tribunale riflette giustamente la valutazione secondo cui, dopo un periodo di detenzione domiciliare, non vi siano più le condizioni per mantenere tale misura restrittiva.
