E’ stato pubblicato online sulla rivista internazionale ‘Tectonophysics’, un articolo dal titolo ‘Relocation and focal mechanisms of earthquakes in the south-central sector of the Aeolian Archipelago: New structural and volcanological insights’ a cura di Salvatore Gambino, Vincenzo Milluzzo, Antonio Scaltrito e Luciano Scarfì.
Lo annuncia l’Ingv, sottolineando che nella ricerca sono state effettuate localizzazioni precise di terremoti avvenuti tra il 1993 e il 2010 in un’area comprendente Vulcano, Lipari, Salina e Filicudi.
Il lavoro delinea la geometria di diverse strutture sismogenetiche attive, una delle quali orientata NE-SW e profonda 3-8 km, che interessa il settore settentrionale dell’isola di Vulcano.
Tale struttura per la sua posizione e profondita’ puo’ rappresentare un collegamento tra due volumi di stoccaggio magmatico, posti a 3-5 km e 7.8-13.5 km, riconosciuti in precedenza attraverso studi petrologici e geofisici.
Questa struttura potrebbe quindi rappresentare un percorso preferenziale per la risalita magmatica.
Come si legano le strutture sismogenetiche da voi individuate con il vulcanismo dell’isola? Secondo Salvatore Gambino, primo firmatario dell’articolo scientifico, “innanzitutto c’e’ un legame spaziale: il riconoscimento di una struttura sismogenetica che attraversa Vulcano in prossimita’ di Vulcanello (ultima eruzione nel 1550) ad una profondita’ tale da interferire con i sistemi piu’ superficiali di magma storage ipotizzati e’ gia’ un elemento di rilievo.
Inoltre Vulcano si trova in uno stato di quiescenza che e’ interrotto periodicamente da ‘crisi’, cioe’ da anomalie nelle temperature e composizione chimica delle fumarole. In diversi casi le ‘crisi’ sono state precedute da sequenze sismiche che si localizzano lungo la struttura da noi individuata e questo fatto suggerisce una relazione tra dinamica della struttura ed evoluzione dei fenomeni vulcanici”.
Gli studi potranbno aiutanre a capire come potrebbe esplicarsi un’eventuale ripresa dell’attivita’, infatti “la sismicita’ – spiega ancora Gambino – che si registra nel settore nord di Vulcano e’ piuttosto bassa e costituita da pochi eventi l’anno di magnitudo non superiore a 2.6. Un’anomalia in termini di numero di eventi e magnitudo segnalerebbe un incremento della dinamica lungo la struttura che potrebbe favorire la risalita del magma”.
(fonte AGI) .