di Antonio Mazzeo
Un’isola del Pacifico disputata da due paesi; poi, improvvisa, l’occupazione da parte delle forze armate di uno di essi. Il contendente invoca l’intervento delle Nazioni Unite. Scatta l’ultimatum: “o vi ritirate o saràdato il via alle operazioni aeree combinate di una coalizione internazionaleâ€Â. Gli occupanti fanno orecchie da mercante e in men che non si dica, sull’isola scoppia l’inferno. Centinaia d’incursioni aeree, bombardamenti aria-terra, lanci di paracadutisti, atterraggi di aerei ed elicotteri da trasporto, sbarco di uomini e mezzi pesanti, evacuazione di civili. La potenza di fuoco scatenata dalle forze della coalizione internazionale è di tale intensitàda non dare scampo agli invasori. L’“ordine internazionale†viene ripristinato.
È lo scenario dell’ennesima esercitazione in America latina delle forze aeree di Stati Uniti, Francia e delle maggiori potenze regionali, Cile, Brasile ed Argentina. Teatro dei war games, il grande deserto di Atacama, regione all’estremo nord del Cile.
Se nei disegni di Washington le azioni aeree di “Salitre†dovevano rafforzare la propria egemonia nel continente latinoamericano, hanno invece avuto l’effetto di riaprire antiche ferite tra i gruppi dirigenti nazionalisti di due partner strategici dell’area andina, Cile e Perù. Nei piani originari, era prevista infatti la simulazione di un’operazione di “ristabilimento dell’ordine internazionale†dopo un conflitto tra due stati confinanti in disaccordo sulle rispettive frontiere terrestri e marittime. Più specificatamente si accennava “ad un paese vicino che minacciava la pace non rispettando i trattati internazionaliâ€Â, formula che secondo il governo e la stampa peruviana alludeva apertamente alla querelle diplomatica risalente alla fine del 19° secolo, quando il Cile sconfisse militarmente Perù e Bolivia, annettendosi ampi territori meridionali dei due paesi. Una diatriba strumentalizzata periodicamente dall’una o dall’altra parte, riacutizzatasi nel gennaio 2008 con la presentazione, da parte peruviana, di una richiesta alla Corte dell’Aja per il riconoscimento dei diritti su un’area dell’Oceano Pacifico sotto controllo cileno. Invitata a partecipare alle manovre nel deserto di Atacama, l’aeronautica militare peruviana ha così scelto di disertare l’evento, ritenendolo “inopportunoe ed inappropriatoâ€Â.
“Qualsiasi paese ha il diritto di realizzare manovre militari nel suo territorio, ma il nome di questa esercitazione ci fa ricordare l’infausta guerra del Pacifico dove proprio il Salitre fu la causa di divisione che condusse il Cile ad impossessarsi dei territori peruviani e bolivianiâ€Â, ha affermato lo specialista in diritto internazionale, Julián Palacin Fernández, peruviano. “Non vorremmo dunque pensare che queste manovre mascherino una minaccia di uso futuro della forza nel caso in cui fosse costretto ad accettare una sentenza avversa all’Ajaâ€Â.
Ancora più pesanti le parole del congressista del Partido Aprista (al governo), Javier Valle Rientra, controverso ex primo ministro di Alberto Fujimori. “Dobbiamo vigilare seriamente la postura cilenaâ€Â, ha dichiarato. “Per noi Pinochet e la presidente Michelle Bachelet sono gli stessi, uno è un autoritario di destra, l’altra è un’autoritaria di pseudo-sinistra. Ed entrambi hanno mantenuto una posizione fondamentalmente antiperuvianaâ€Â. Le risposte dall’altra parte della frontiera non si sono fatte attendere. “Salitre 2009 si sta svolgendo in modo impeccabile e risponde all’esercizio della sovranitàâ€Â, ha dichiarato il presidente della Camera dei deputati, Rodrigo Alvarez. “Il Perú ha aperto una controversia artificiale, auto-emarginandosi dalla realizzazione di queste esercitazioni, adducendo un falso atteggiamento armamentista del Cileâ€Â. Ad inasprire i toni ci ha pensato poi il candidato di estrema destra alle prossime elezioni presidenziali cilene, Sebastián Piñera, che in occasione della presentazione di una guida turistica francese che sposa le ragioni di Lima sulle frontiere marittime, ha promesso di difendere “con forzaâ€Â, da futuro Presidente del Cile, “ogni centimetro del suo territorio ed ogni centimetro del suo mareâ€Â. Dulcis in fundo la decisione della Bachelet di partecipare alla cerimonia di chiusura di “Salitre 2009â€Â, congiuntamente al ministro della difesa e alle maggiori cariche civili e militari cilene.
Preoccupato per il clima di tensione tra i due importanti partner della regione andina, il Dipartimento della Difesa USA ha imposto alle forze armate cilene di “riaggiustare†lo scenario e le finalitàdell’esercitazione, eliminando ogni allusione a “conflitti su frontiere terrestri e marittime di due paesi confinantiâ€Â.
Cresce intanto il volume degli aiuti USA a favore delle forze armate cilene. Per l’acquisto di sistemi d’arma e l’organizzazione di attivitàdi addestramento, si è passati da 1.804.000 dollari dell’anno 2005, a 2.971.000 dollari per il 2010. Complessivamente, nell’ultimo quinquennio, l’aiuto militare statunitense ha superato i 13.600.000 dollari. ÂÂ
A Catania la conclusione del "primo quadrimestre" di incontri (altro…)
Un palinsesto di dieci spettacoli articolati in due distinti cartelloni animerà la città di Patti…
Riproposta l'iniziativa "A Natale facciamo i buoni" con il coinvolgimento dell'amministrazione comunale e della scuola…
Acquistando tre gioielli della collezione, il meno caro sarà scontato del 50%. (altro…)
L’esposizione rientra nel cartellone di “Prodigium”, la rassegna del Parco Archeologico. Le sculture saranno visitabili…
Il regalo ideale da mettere sotto l'albero come i sempre graditi cofanetti di prodotti per…