Due italiani su tre optano per il cibo preconfezionato, una scelta che secondo lo psicologo Stefano Benemeglio può essere sintomo di un disagio emotivo o comportamentale.
La cucina si conferma l’elemento principale delle vacanze degli italiani. I pubblici esercizi, con un giro d’affari che durante l’estate vale 32 miliardi di euro, dimostrano così il loro ruolo decisivo nel mercato turistico, ma attenzione all’eccessivo ricorso ai cibi preconfezionati.
«La qualità della ristorazione è un punto di forza del nostro Paese, ma l’eccessivo ricorso ai cibi preconfezionati può anche essere sintomo di un disagio emotivo o comportamentale e può essere dannoso per la salute» avverte lo psicologo Stefano Benemeglio.
Dei 32 miliardi di euro spesi complessivamente dai vacanzieri nel nel periodo estivo, ben 11 miliardi sono concentrati nel mese di agosto e 9 miliardi nel mese di luglio: i due mesi in cui il numero di vacanzieri è maggiormente consistente ed in cui il rischio di operare scelte alimentari sbagliate è maggiore.
Un italiano su sette d’estate opta per piatti già preparati, cibi in scatola, surgelati o precotti. Lo psicologo Stefano Benemeglio (www.ipnosibenemeglio.com), fondatore dell’onlus Accademia Internazionale delle Discipline Analogiche (www.accademianalogica.com), spiega che alla base di questa scelta ci sono i ritmi veloci della società contemporanea che lascia sempre meno tempo alla preparazione dei pasti, soprattutto durante il periodo estivo quando gli italiani preferiscono risparmiare il tempo in cucina. Ecco allora spiegato allora il boom dei cibi pronti.
Secondo Stefano Benemeglio, l’eccessivo ricorso ai cibi preconfezionati non è però solo «colpa» dell’estate. In molti casi si tratta di un sintomo di un disagio emotivo o comportamentale che può essere risolto con l’aiuto della Psicologia Analogica. «Con la Psicologia Analogica è infatti possibile consolidare la forza di volontà nei momenti in cui il cibo diventa un modo per dare sfogo alle frustrazioni e non per soddisfare le necessità dell’organismo, riuscendo ad attenuare la voglia di cibi poco salutari e facendo prediligere invece gli alimenti più sani» puntualizza lo psicologo.
Mantenersi in forma senza rinunciare ai piaceri della tavola è possibile, per farlo basta mangiare con gradualità e senza eccessivi rigori, attraverso una moderata attività fisica e nel rispetto assoluto per la tradizione gastronomica italiana. Se proprio non si ha voglia di cucinare è meglio scegliere cibi «take away» sani, come ad esempio la frutta e verdura. «Ma attenzione a non esagerare, perché cucinare è molto positivo per l’equilibrio personale e di coppia. Tra pentole e fornelli ci si può anche divertire, ritrovare la complicità con il partner e creare un dialogo, evitando nel contempo di scegliere cibi preconfezionati che non fanno bene alla salute e neppure alla linea» conclude Stefano Benemeglio.
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