ETF – La rivoluzione degli ETF sta cambiando il mondo degli investimenti
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ETF – La rivoluzione degli ETF sta cambiando il mondo degli investimenti

Strategie d’investimento. La rivoluzione degli ETF

 

ETF è l’acronimo di Exchange Traded Fund, un termine con cui vengono identificati una particolare tipologia di fondi di investimento (o Sicav) con due caratteristiche: negoziati in borsa, e con l’unico obiettivo di investimento che è quello di replicare l’indice di riferimento (benchmark), tramite una gestione totalmente passiva. Un ETF in sé riassume tutte le caratteristiche di un fondo o di una azione, permettendo agli investitori di sfruttare i punti di forza degli strumenti: diversificazione e riduzione del rischio dei fondi.

L’ascesa esponenziale degli ETF, che oggi costituiscono l’ossatura dei nostri portafogli, è un fatto parecchio innovativo e l’avvento di questo tipo di veicoli, per la prima volta lanciati negli anni ’80, è stata una novità nel panorama finanziario dell’ultimo decennio. Oggi, tramite questi strumenti, ottenere un’esposizione su un asset class è semplice ed immediato, dal momento che gli stessi ETF permettono di ottenere un tipo di esposizione con le migliori garanzie di liquidità. Sono stati gli ETF a contribuire nel corso degli anni all’apertura sempre più grande dei mercati finanziari in tutto il mondo, in modo che i risparmiatori hanno potuto così investire con rapidità, sicurezza e trasparenza. Le strategie di investimento mediante ETF sono efficaci: una di queste, per esempio, è l’investimento in portafogli multi-asset con diversificazione globale, sempre più popolari tra gli investitori, anche non funzionali. Il ruolo degli ETF è sempre più centrale e strategico, dal momento che l’accessibilità agli investimenti è in netto miglioramento, in un contesto in cui la domanda per soluzioni di qualità istituzionale è destinata a crescere in un futuro che è più prossimo di quel che si potrebbe immaginare.

L’industria degli ETF controlla più di 6 miliardi di dollari ed è cresciuta in maniera esponenziale, perché i grandi produttori di fondi hanno aumentato l’efficienza dei loro strumenti, e perché i fondi stessi oggi esistenti offrono diverse possibilità di investimento, anche a costo zero, o a livelli commissionali negativi. L’abbassamento dei costi è venuto incontro alle necessità di efficientamento della filiera. A livello distribuzionale, i livelli sono diventati sempre più innovativi, ed hanno risposto alla necessità dell’industria di fare fronte alla riduzione dei margini, per contrastare le difficoltà crescenti sempre più di giustificare gli ampi costi che in passato venivano letteralmente importi alla clientela. Gli ETF hanno sicuramente partecipato a questa tendenza attraverso la loro grande trasparenza e convenienza. Il numero di strumenti a disposizione si è moltiplicato garantendo una gran varietà di soluzioni ai gestori e si è passati così alla copertura di fattori di investimento specifici, aree geografiche, classi azionarie e obbligazionarie particolari. Vengono, così, introdotti strumenti a leva e smart beta.

A oggi solo su Piazza Affari sono quotati più di 1000 strumenti. L’innovazione degli ultimi anni consiste proprio nella possibilità che ha il gestore di eseguire in ETF strategie estremamente sofisticate, con livelli di flessibilità quasi totale. Gli ETF sono diventati una alternativa valida che consentono di implementare soluzioni che prima di essi avrebbero richiesto l’utilizzo di strumenti complessi e sicuramente meno trasparenti. E per la sicurezza? Certi strumenti, sempre più frequenti sul mercato, ne hanno aumentato anche la complessità. La liquidità e l’affidabilità degli strumenti non può essere più data per garantita, soprattutto se si considera i prodotti di nicchia. In quest’ottica la figura dell’intermediario diventa sempre più centrale.

26 Ottobre 2019

Autore:

redazione


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