ETICA E ECONOMIA – L’Era dei Mercanti o l’Era dell’Aquario
Dal Palazzo

ETICA E ECONOMIA – L’Era dei Mercanti o l’Era dell’Aquario

I “Mercati” fanno politica?

Consapevolmente o “innocentemente”?

Oppure “di fatto”, semplicemente perchè è nel loro DNA, come in quello dei leoni che mangiano le gazzelle? Non possono fare altrimenti? Non lo so, ditelo voi. 

Perchè però il 90% dei giornalisti, opinionisti, commentatori, anchormen e gli stessi uomini politici e gli stessi economisti, usano la definizione “Mercati” in tono neutro, come se evocassero Entità Astratte che agiscono al di là e al di sopra delle parti, dei partiti, dell’etica, della giustizia, della Pace… come se Wall Street, il London Stock Exchange o Piazza Affari fossero dei Templi dove operano Grandi Iniziati investiti di esperienza e autorità da un Dio superiore a ogni altro Dio?

In questo caso dov’è finita la visione Laica tanto sbandierata dalle élites culturali? Non lo so!

Perché quando Piazza Affari e il Mercato dei Titoli di Stato vengono devastati dalle vendite nessuno Scriba o nessun Brahmino si proccupa di dire CHI ha venduto a CHI? QUANDO ha venduto? QUANTO ha venduto? Non lo so!

Sarà incuria? Autocensura? O forse Qualcuno ritiene che la omissione e la gestione di dati sensibili costituisca un potere personale da far valere solo per i propri fini? In tal caso: perché far chiarezza? Ecco, sì! Questo è probabile.

La crisi, come ci siamo detti tante volte, nasce in Usa: esattamente al centro dell’Impero tardo-massonico che si è attribuito il ruolo e si è dotato di facoltà bellica al fine di esportare Democrazia e pratiche di Globalizzazione. Ciò è avvenuto con un consenso ampio, negli ultimi 50 anni, per molte cause ed effetti e tra queste l’attività, piuttosto perversa, della finanza speculativa.

Dal 1985 a oggi, grazie soprattutto a Nasdaq e alle contrattazioni nelle altre Borse Telematiche, in cui lo Spazio e il Tempo tendono a zero e la velocità tende a infinito, alcuni Mercanti (non i “Mercati”) hanno capito che si potevano generare sterminate quantità di un nuovo tipo di Valore di Scambio.

Capiamoci bene: si trattava di un valore determinato ancora dall’incrocio tra Domanda e Offerta ma di tipo nuovo. Un Valore che non aveva niente a che vedere con il Tempo classico. Il tempo di produzione, di trasporto e di compravendita dei nuovi beni infatti non era più condizionato dai Tempi equivalenti del mondo “atomico”.

Si capisce da subito che “Beni e Servizi”, rappresentati in Borsa dalle azioni di Yahoo! o di AOL o dal software di Microsoft, si producevano e si scambiavano al di là del Tempo classico: in un Tempo diverso.

L’analista/mercante di Nasdaq osserva la scena, gongola e ipotizza immediatamente la possibilità di generare quantità di valore di scambio, prima impensabili. Le società quotate in quella stagione – specialmente quelle di Silicon Valley – non si occupano più, e solo, di materie prime, valuta e merci atomiche: la rivoluzione digitale favorisce collocazioni in Borsa di Companies siglate “dot.com”, ovvero radicate nell’area digitale e del loro indotto, sia industriale che commerciale. Un indotto continuamente in crescita. In pochi decenni quasi ogni negoziato e transazione vengono esaltati e velocizzati dalla nuova Era digitale (e-commerce, plastic money, new media, hardware & software, banking on line, erogazione e incasso mutui e prestiti, trading di merci in navigazione, fusioni e acquisizioni di gruppi in difficoltà, etc…)

Tutto avviene ormai around the clock, 24 hours on. Money never sleeps, sul business non tramonta mai il Sole: ogni giorno si parte da Tokyo, si transita su Sydney, Shangai, Singapore, si rastrellano l’Europa e l’Africa e si fa la sintesi del valore flottante nei Mercati sulla costa est degli Usa, a Nasdaq e Wall Street. Tutto avviene a velocità “ultra atomiche” spostando interminabili sequenze di 0 e di 1. Vagoni di terabytes on line. “E’ il digitale, bellezza!”

Nel 1999 scoppia con fragore la prima bolla delle società “dot.com”, anche perchè il mercato antagonista, Wall Street, dove ancora si trattano prevalentemente beni atomici, è molto impaurito dall’escalation di Nasdaq. La crisi dura un paio d’anni, poi le Borse telematiche riprendono la loro corsa infernale trainate da nuovi settori di attività quali nanotecnologie, biogenetica e ancora digital&Co. Il poeta osserva e canta: “Adelante, adelante c’è qualcuno al volante con due occhi che sembra il diavolo”. Non lo ascolta nessuno e … crollano le Due Torri. Il Governo di Bush Jr. ne approfitta per rilanciare l’economia di guerra, rimandare i conti della crisi e continuare piuttosto a stampare pezzi di carta chiamati Dollari.

Nel frattempo i Mercanti (banche d’affari, hedge funds, mutual funds, etc.) si “digitalizzano”, aggiornano ogni loro infrastruttura di compravendita e riescono a generare, dall’apparente vuoto digitale, una sorta di Big Bang. Dal Nulla nasce il Tutto, dice il Tao! Questo Big Bang si dilata fino a manifestarsi con un Valore di scambio latente che affianca, integra e pervertisce il Prodotto Interno Lordo del pianeta. Scoperto il giochetto e mai soddisfatti (“I Can Get No Satisfaction!”) i Mercanti bulimici cartolarizzano un Bene improprio: il Debito. Ciò fatto “pompano” il sottomercato dei “derivatives”, che in un forsennato clima da bisca semiclandestina (Over The Counter) decolla in verticale fino a raggiungere un valore di scambio latente pari a 11 volte il Pil planetario: 684 trilioni di dollari Usa, secondo le stime della Bank for International Settlements. Con cotanto valore di scambio, anche se “latente”, si perfeziona l’acquisto di alcuni membri dei Governi più disponibili: i minori, i più corrotti, i più corruttibili. Si comprano alcuni scienziati, opinion makers, qualche rappresentante delle Commissioni d’inchiesta, alcuni membri dei Servizi Segreti, dei Sindacati, etc… Non serve comprarli tutti. Sarebbe anche impossibile. Bastano pochi. Quelli che servono.

Alla stregua dei pusher di eroina, i Mercanti offrono denaro virtuale “imbustato” dentro linee di credito facilmente ottenibili su qualsiasi banca di qualsiasi paradiso fiscale. Le linee di credito sono “coperte” da quello sconfinato valore di scambio, che a quel tempo nessuno pensava di verificare, affinché i Governi e le loro popolazioni anneghino beotamente nel mare magnum del debito. La Dea Fiducia, con il segno “+” stampato sulla fronte danza la rumba nei Mercati e nei supermercati. L’advertising impazza e prende in ostaggio ruoli strategici nei maggiori media mainstream costringendoli a cantare nel coro dell’Apocalisse.

La parte più jurassica dei governanti – ovvero la gran parte – e anche la parte più jurassica dei loro popoli, non sanno resistere. L’induzione ai consumi superflui e all’indebitamento raggiunge livelli astrali con conseguente inquinamento di acqua, aria, etere e assalto alle fonti energetiche e alle pipelines , ma … tant’è. La World Trade Organisation vede di buon occhio questa circolazione di valore di scambio: è favorevole all’implanting dello stile di vita neoliberista nell’utero delle economie da globalizzare. “Abbiamo vinto la Guerra Fredda e adesso ci divertiamo.”

Per altri versi il modello è quello del Casinò. Il valore di scambio latente e virtuale, scollegato dagli indicatori dell’economia reale, costituisce un tipo di fiches con le quali ci si può sedere e giocare al tavolo della Storia. Se sei un Governo si possono armare eserciti e sedare rivolte popolari; si possono vincere e rivincere le elezioni se sei un aspirante leader; si può guadagnare moltissimo al tavolo dell’economia reale snaturando i precedenti valori di scambio e d’uso che tradizionalmente limitavano investimenti e commerci nel mondo atomico.

Anche il Fondo Monetario Internazionale lascia correre, e le grandi Banche Centrali pure. L’intero sistema bancario mondiale – prima in Occidente, poi dovunque – ritiene opportuno partecipare alla partita. Un’unica norma non scritta trapela ormai dai ghigni degli appartenenti alla Global Power Elite: “Chi prende il piatto ha ragione“. Semplice ed efficace, come la legge basilare del poker.

I Mercanti diventano sempre più potenti, perchè le fiches che loro mettono a disposizione vengono (quasi sempre) ripagate con interessi alti grazie a denaro “sudato” sottratto all’economia reale, alle piccole e medie aziende, ai salari, alle pensioni, ai risparmi delle famiglie.

La libera circolazione dei capitali virtuali fa rima con globalizzazione e liberismo integralista, i grandi trader cominciano ad appropriarsi di percentuali sempre maggiori dei listini borsistici in ogni angolo del mondo. Sono le nuove miniere. Le miniere d’oro virtuale.

I Governi Usa continuano a stampare allegramente denaro e a loro volta si indebitano fuori misura. La Cina no. Raccoglie il denaro stampato dagli Usa e se lo tiene in pancia in attesa di utilizzarlo nel modo che riterrà più opportuno. Per esempio comprare il 10% della Morgan Stanley nel dicembre 2007. E nel frattempo, seguita anche da India e Russia, comincia a rastrellare oro atomico, una materia prima che qualche anno fa aveva perduto il suo potere di seduzione a favore dell’oro digitale generato dai Nuovi Alchimisti.

Qualcuno, all’interno dei BRICS, prevede un immenso crack dell’Occidente? Voi che ne dite?

Nella vecchia Europa i governi, nel frattempo, si sono accordati, dopo 50 anni di discussioni. Hanno fatto l’Euro e sono (quasi) tutti contenti. All’inizio gli americani storcono il naso temendo la nascita di un grande mercato competitivo, ma poi si trova un “equilibrio atlantico”.

Quando però il processo di formazione della Costituzione Europea subisce una drastica battuta d’arresto dopo 6 anni di discussione (2003–2009), Qualcuno si rende conto che l’auspicata copertura politica dell’Unione Europea di fatto non c’è ed è stata rimandata a tempo indeterminato. Qualcun altro si rende conto che la Bce è ben lungi dal diventare garante e “prestatore di ultima istanza”; qualcun altro ancora capisce che l’Euro “è di tutti e di nessuno” e che i governi di Eurolandia hanno buttato nel cesso non solo le antiche valute, ma anche la loro sovranità monetaria e (in progress) nazionale. L’hanno fatto in buona o in cattiva fede? Non sapremo mai. Sta di fatto che hanno demandato ai loro banchieri (non eletti) facoltà normative assolutamente improprie e molto, molto rischiose per i popoli del Vecchio Continente. Alla Cina comunque l’Euro va bene. Ad alcune banche d’affari va ancora meglio perchè, non avendo copertura politica, il grasso Euro è facilmente aggredibile.

Torna alla mente la cinica affermazione del fondatore della dinastia Rothschild: «Permettetemi di emettere e gestire la moneta di una nazione, e mi infischierò di chi ne fa le leggi.»

Nel 2008 scoppia la bolla dei “subprime mortgages derivatives”, un tipo di nuovo oro digitale.

Il Governo Usa deve scegliere se sacrificare Lehman Brothers o Merrill Lynch, due dei maggiori alchimisti-traders globali.

Si da il caso però che la prima agisce da sempre nell’area della finanza ebraica e la seconda nell’area della finanza Wasp e angloamericana.

Viene sacrificata la prima. Alcune delle grandi Famiglie ebraiche non gradiscono … e s’innesca la miccia di una guerra mondiale finanziaria .

L’11 dicembre 2008 una parte del Governo Usa fa il muso duro e arresta Bernard Madoff, ex bagnino di Long Island diventato presidente del Nasdaq, uno dei boss della finanza ebraica newyorkese … e la guerra finanziaria si conclama. A quel punto alcuni esponenti delle Famiglie ebraiche newyorkesi chiedono al governo israeliano di stare un po’ più tranquillo e di smettere di fare la voce grossa in Medio Oriente. Si ritiene che la decisione originaria di sacrificare la Lehman Brothers e l’arresto di Madoff siano chiari segnali del cambio epocale di politica estera da parte di Barack Obama. Il governo di Tel Aviv risponde picche. La Comunità ebraica, non solo newyorkese, si divide. Molti accademici, ex premi Nobel e illuminati ebrei cominciano seriamente a intervenire a favore della distensione (ed è un bene).

Una parte però – quella di “Occhio per occhio…” intensifica la guerra finanziaria.

Il dollaro comunque soffre, e con lui il popolo americano. Da un anno all’altro scadono le tranches di pagamento del debito statunitense pubblico. È immenso: viaggia verso i 15 trilioni di dollari. La Cina resta a guardare. Il Governo Usa prende ulteriormente le distanze dall’azione di Israele e dice abbastanza chiaramente che non potrà appoggiare ulteriori vessazioni nei territori occupati. Ma intanto sale la paura (reale o virtuale? non si sa più) dell’Iran e della sua eventuale “bomba”. Anche perchè nel frattempo i rapporti tra Usa e Pakistan si fanno sempre più burrascosi e Qualcuno evoca l’ipotesi che “agenti deviati” del Pakistan possano dotare di “bomba” i fratelli islamici .

La parte di finanzieri ebrei d’accordo con Netanyahu decide di intervenire comunque nell’area del mediterraneo europeo, affinchè l’Europa e l’Euro siano messi in grandi difficoltà fino al punto di accettare di fare una Banca Centrale Europea più forte che sia capitalizzata con valore di scambio fornito dalla finanza ebraica stessa.

Fanno al riguardo un’offerta, che però viene rifiutata. L’azione devastante nei confronti dei governi europei più deboli è anche finalizzata ad ottenere – in caso di escalation di guerra in Medio Oriente – una presa di posizione dell’Europa contro i cosiddetti stati canaglia islamici (embargo prima e intervento militare poi).

Il 14 maggio 2011 “Qualcuno” compie quello che viene considerato un ulteriore atto di guerra, non più solo finanziaria ma anche politica, nei confronti, stavolta, delle famiglie ebraiche europee. Dominique Strauss Kahn, potentissimo esponente della comunità ebraica parigina, direttore del Fondo Monetario Internazionale e aspirante antagonista di Nicolas Sarkozy alle prossime elezioni francesi, viene arrestato a New York per (tentato?) stupro. Non sapremo mai se a torto o a ragione, l’uomo comunque viene costretto a dimettersi.

Il giorno dopo le dimissioni “stranamente” Barack Obama ribadisce che gli Usa non appoggieranno Israele in caso di scontri in Medio Oriente. In ogni caso questa posizione verrà in seguito modificata.

La Grecia traballa ulteriormente. Viene a galla che i Mercanti con la pratica della busta di eroina, stavolta anche tagliata (swap), hanno convinto il Governo a far finta di sanare i conti e invece li hanno ingarbugliati di più. Nel frattempo gli altri Pigs: Irlanda, Portogallo e Spagna si piegano ai voleri della Banca Centrale Europea e ai diktat del Trattato di Lisbona che funge da Costituzione Europea monca.

I Pigs diventano i PIIGS, laddove la seconda “I” sta per “Italia”.

Mentre quelli del Piano Regolatore Mondiale si danno un gran da fare, nel Condominio Italia il signor Mario Draghi, che è stato nominato Governatore della Banca d’Italia (probabilmente) grazie ad un intervento dei Bilderberg e dalla Goldman Sachs, è in attesa di andare alla Bce.

Berlusconi diventa sempre più inaffidabile e la presenza della sua Mediaset in Borsa lo rende fragile e attaccabile.

I franco-tedeschi sanno tutto, ovviamente, e vorrebbero che l’Italia facesse qualcosa che la rendesse meno esposta. Chiedono una serie di interventi, ma Berlusconi non è in grado di fare alcunché.

A quel punto i Mercanti attaccano anche l’Italia. Lo spread vola verso quota 700 e contestualmente il titolo Mediaset barcolla al ribasso paurosamente. Berlusconi capisce che non ce la può fare a resistere. Draghi nel frattempo si è insediato alla Bce.

Napolitano da anni ha capito che il comunismo migliore è la democrazia social-liberale e “suggerisce” Mario Monti quale Commissario Premier. I due si stimano? Senza dubbio. Napolitano crede che Monti sia un uomo degno di rispetto negli ambienti dei Mercanti internazionali? Senza dubbio. Lo credono anche il Papa, Bersani e il 77% degli italiani. Ma Mario Monti è stato (ed è tuttora?) uomo di fiducia di Rockefeller, per conto del quale è vicepresidente della Trilateral; international advisor di (guarda caso) Goldman Sachs e (guarda caso) frequentatore delle riunioni del Gruppo Bilderberg.

Accettando di fare un Governo “tecnico” in Italia si sarebbe dovuto sollevare per lo meno il dubbio di alcuni vistosi conflitti d’interessi. Ma così non è stato.

Come ha detto qualche osservatore infatti: se siamo indebitati con Goldman Sachs and Co., e non riusciamo a pagare i debiti, che peraltro sono arrivati a quei valori perchè siamo stati indotti a indebitarci, e comunque la responsabilità di quei debiti non dovrebbe riguardare l’intera popolazione … adesso perché affidiamo la soluzione ad un consulente dei nostri creditori? La domanda appare retorica e la risposta è ovvia. È una pratica, abbastanza frequente, questa.

Però Monti piace ai Bilderberg, come del resto anche Draghi; piace ai maggiorenti ebrei newyorkesi della Goldman Sachs e piace a Rockfeller. E piace a Bersani e a Casini. E nel corso del tempo comincia a piacere stranamente anche a Berlusconi. Le ragioni di quest’ultimo gradimento restano in ombra, a meno che Qualcuno non abbia concordato l’uscita dalla scena del Signore di Arcore nel modo, per lui, più indolore possibile.

Monti oggi piace anche a Obama e non piace più ai franco-tedeschi che vengono accusati di essere capicroupieres troppo rigidi, al punto che il gioco ai tavoli rischia di fermarsi. E allora?

E allora“the show must go on” e il Casinò Europa deve comunque continuare a funzionare. E se al “tavolo da gioco” i vecchi croupiers non sono più in grado di distribuire le fiches e di sollecitare le puntate … devono intervenire nuovi croupiers : più veloci, più addestrati, più abili, ma anche più flessibili, se ce n’è bisogno.

Vista da un’astronave o da un satellite geostazionario è una storia molto umana. “Troppo umana” direbbe Nietzsche. Non ci sono più i Buoni e i Cattivi. Sono stati sostituiti dalle diverse visioni della Storia e della Geopolitica a confronto. Ci sono le teorie sulla complessità, ci sono capacità tecnologiche e manageriali troppo più evolute rispetto a gestioni jurassiche di alcuni Governi locali che vengono impropriamente definite democrazie .

C’è la paura della Crisi totale: energetica, ecologica, economica, che da un momento all’altro potrebbe diventare incontenibile. Quanto può reggere ancora la diga della convivenza civile prima che la violenza cominci a tracimare? C’è la paura di Israele di sparire dalla geografia e la paura di alcuni paesi islamici di essere a loro volta attaccati e “coventrizzati”. Le Prove Generali di Guerra sono in corso da mesi ormai e ognuno di noi assiste impotente, in attesa che la Rete o la Tv ci avverta che l’irreparabile è avvenuto: “Qualcuno ha spinto il bottone sbagliato nel momento che a lui sembrava giusto”.

Ci sono i Governi di Cina, India, Brasile e Russia che hanno promesso a miliardi di persone un reddito Medio pro Capite che li metta in grado di consumare. Queste nazioni, ad ogni G20 acquisiscono nuove medaglie nelle Olimpiadi della Storia. I loro rappresentanti chiedono (inutilmente) agli USA che si smetta di comprare petrolio solo in dollari e forse , prima o poi l’otterranno. Comunque hanno bisogno, anche loro, che il Casinò Europa non chiuda .

Poi c’è la grande inconsapevolezza dei popoli sovrani, ex sovrani e mai sovrani. A chi va attribuita la responsabilità del loro silenzio, che solo in casi estremi diventa brusio di fondo? A chi va attribuita l’immensa inerzia degli elettori-consumatori-spettatori? Forse al ruolo perverso che giocano i media mainstream affinchè questa inconsapevolezza e ignoranza restino tali. O c’è dell’altro?

C’è, senza dubbio, l’inesplicabile avidità dei Mercanti, qualsiasi passaporto essi abbiano. C’è la fine di un ciclo della Storia, l’agonia di un modello di sviluppo. C’è ’Impero Usa che vacilla e vede cadere a pezzi tutte le aspettative e i valori di Bretton Woods e delle sue successive evoluzioni e involuzioni.

Di fatto, ahinoi! la scommessa del Progresso Infinito e Inarrestabile è perduta. Il terno secco “libertà-uguaglianza-fraternità” sul quale ci hanno chiesto di puntare da più di due secoli non è uscito né sulla ruota di Mosca, nè sulla ruota di Washington, nè sulla ruota di Bruxelles. Non uscirà neanche sulla ruota di Pechino. Bisogna fare i conti con il riequilibrio planetario dei salari e la decrescita felice in Occidente. Ammesso che possa essere “felice”.

Lo Spazio/Tempo dei Diritti si contrae in continuazione. Gli accordi e/o gli scontri, che una volta avevano bisogno di anni per assumere forma, oggi si realizzano con pochi click su una tastiera.

Il Tempo digitale si misura in miliardesimi di secondi. L’indeterminazione dimostrata da Heisenberg e altri nel mondo subatomico ormai offusca le certezze anche del mondo economico, finanziario, politico . Julian Assange va in Tribunale mentre Facebook va in Borsa. Ogni anno gli umani uccidono 400 miliardi di animali per mangiare i loro cadaveri mentre i ricercatori di “The China Study” avvertono che i resti animali, se ingeriti, sono una delle maggiori cause dei tumori.

Una farfalla batte le ali alle Molucche e si innesca una serie di azioni e reazioni che portano il governo siriano sul baratro e/o un inaspettato nazionalizzatore di Banche ai vertici del Governo ungherese.

L’unico vero rammarico è che tutto avviene sempre e solo a discapito dei poveri e degli oppressi. Che fare? Nè Lenin, nè Ghandi, nè Roosevelt lo saprebbero più.

aquarius-bluLe Grandi Rivoluzioni delle masse non sono più pensabili, nè auspicabili. Il Dio Mercato è nudo, obeso, coperto da pustole e paralizzato dall’artrosi.

I parlamenti delle “democrazie” sembrano teatrini di marionette mosse da invisibili Poteri. E comunque, al momento, non c’è altra forma di governo a cui rivolgere lo sguardo. Restiamo in attesa che la Coscienza Planetaria evolva e nel frattempo cerchiamo di contribuire a un indispensabile cambio di paradigma storico, affinché i Mercanti facciano solo i Mercanti e non si sostituiscano ai Brahmini forzando la Visione del Futuro; gli Scribi informino e facciano circolare la conoscenza correttamente, al di là degli interessi dei Mercanti e i Militari siano tutti peacekeepers o arruolati nella Protezione Civile… Stiamo forse evocando un post 2012 e l’avvento dell’Era dell’Aquario?

Eh! Perché no?

segnalato da Silvia Rossi Mileto

23 Febbraio 2012

Autore:

admin


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