Il c.t. azzurro dopo il 2-0 al Belgio: Abbiamo giocato una buona partita, bravi a soffrire quando dovevamo contro una delle favorite alla vittoria finale. Passiamo il turno, poi vedremo. Benedetti pronostici: se l’effetto provocato da chi non ci mette fra le favorite di questo Europeo è quello di mandare in campo 11 leoni che azzannano il Belgio delle stelle, allora va benissimo così. Lo penserà anche Antonio Conte, che dalla notte di Lione tornerà al quartier generale di Montpellier con un taglio tra labbro e naso e, soprattutto, tre preziosissimi punti conquistati dalla sua Italia nella gara di esordio con il Belgio.
Italia vittoriosa, come Francia e Spagna, Italia che vince con due gol di scarto, come solo la Germania fino a oggi. “È stata una buona partita, giocata nella giusta maniera e preparata bene – analizza Conte al fischio finale di Belgio-Italia 0-2 -. Siamo stati molto bravi a soffrire quando dovevamo. Abbiamo giocato contro una squadra molte forte, che resta tra i candidati alla vittoria finale”. Ma il c.t. sottolinea come adesso l’atteggiamento della Nazionale, in testa al gruppo E (Irlanda e Svezia sono a un punto), debba restare lo stesso: umile e compatto.
Quando si gioca compatti si possono fare grandi cose – dice Conte -. Non abbiamo ancora fatto niente, l’obiettivo è quello di passare turno, qualcuno lo aveva messo in dubbio, forse giustamente, poi vedremo dove si può arrivare. Io sono contento, questi sono 23 ragazzi molto bravi, sappiamo che per noi il cammino è in salita però lo spirito c’è e oltre allo spirito anche la squadra. Testa bassa e pedalare, come dico sempre: ricordiamoci che anche due anni fa con l’Inghilterra (al Mondiale in Brasile, quando in panchina c’era Prandelli) l’esordio fu vincente e poi sappiamo come è andata”.
“Siamo una squadra prosegue il c.t. azzurro, un gruppo vero: stasera ho visto partecipazione di tutti e 23 i ragazzi, anche chi non ha giocato. Contro una squadra come il Belgio c’è da mettere in conto un po’ di sofferenza: certo, avrei preferito soffrire un po’ meno, a volte ci abbassavamo troppo e smettevamo di giocare ma riuscivamo comunque a creare occasioni pericolose. Credetemi, sono felice per i ragazzi, se lo meritano”.
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