Ex Pumex, Filca Cisl scrive all’Assessore regionale al Lavoro: “ennesima
disperata protesta con lo sciopero della fame è conseguenza delle promesse non mantenute dalla politicaâ€Â
“La decisione degli ex lavoratori della Pumex di Lipari di effettuare lo sciopero della fame e di occupare il Consiglio Comunale non deve sorprendere perché è il frutto di anni di inerzia da parte della politicaâ€Â. I segretari generali di Filca Cisl Sicilia Santino Barbera e della Filca messinese Giuseppe Famiano scrivono così all’assessore regionale al Lavoro, Politiche Sociali e Famiglia on. Nicola Lenza sulla vertenza che coinvolge i lavoratori della pomice di Lipari. “Una condizione di precarietàche arriva da lontano – spiegano nella missiva – dalla decisione di chiudere la societàin cui erano impegnati produttivamente per rispettare la direttiva per la salvaguardia paesaggistica delle Eolie imposta dall’Unesco dopo l’inserimento dell’arcipelago delle Eolie nella lista dei beni paesaggistici dell’umanità. Inserimento – lamentano i rappresentanti sindacali regionali e messinesi – che doveva portare a Lipari benessere e prosperità, con conseguente ricollocazione dei lavoratori interessati, ma che sinora ha portato solo disagi e miseriaâ€Â.
La Filca Cisl ricorda come per anni si è parlato della ricollocazione produttiva dei lavoratori in questione in altre attivitàe come alcuni partiti politici locali, regionali e nazionali ne abbiano fatto un cavallo di battaglia nelle loro corse elettorali. “Ma il risultato – affermano Barbera e Famiano – è sotto gli occhi di tutti: le promesse non sono state mantenute. E adesso, questi lavoratori con famiglia, tutti monoreddito e lontano dalla possibilitàdi ottenere il trattamento pensionistico, sono rimasti disperati e soli in questa battaglia. L’eclatante gesto dello sciopero della fame era rimasto l’unico modo per riportare l’attenzione sulla loro condizione, per rimettere al centro della discussione politica la loro prospettiva di un lavoro produttivo, più volte promesso da diversi interlocutori politiciâ€Â.