La dura presa di posizione dell’Associazione Articolo 9, attraverso il suo Presidente Fabio Granata.
Non serve ricordare il sacrificio di Paolo Borsellino senza capire perché Paolo Borsellino fu massacrato
Granata, già relatore sulle stragi del 92 in Commissione Parlamentare Antimafia, ricordando il sacrificio di Paolo Borsellino, ha sottolineato come “a 29 anni di distanza da quella tragica data, dopo deviazioni, depistaggi, evidenti “infedeltà” da parte di Magistrati, Poliziotti, Carabinieri e Servizi, abbiamo oramai acquisito una consapevolezza solida e irriducibile: non basta la retorica della “Memoria” se non come iniziale contributo alla conoscenza dei fatti e delle responsabilità precise e terribili sulla sua morte.
Responsabilità che emergono con forza inequivocabile sia durante i 57 giorni che separano Capaci da Via D’Amelio, sia nel clamoroso depistaggio successivo al 19 luglio, depistaggio che doveva “portar” lontano dai veri esecutori e mandanti legati alla mafia imprenditoriale che “investiva” al Nord: quella dei Graviano, dei Cinà, dei Mangano e dei loro nuovi referenti politici. Non serve ricordare il sacrificio di Paolo Borsellino senza capire perché Paolo Borsellino fu massacrato e in nome di quali indicibili interessi. Solo perseguendo fino in fondo questa verità e pretendendo giustizia, si potrà essere degni del suo sacrificio” .
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