Il magico Flauto della Taberna Mylaensis
Con Danilo Rea resterà celebre la jam session al teatro Trifiletti di Milazzo nel 2012
Scrivere di Fabio Sodano significa fare un viaggio nella musica italiana nelle sue trasversali forme e sfumature: poliedrico ed elegante, raffinato e superbamente incisivo, il suo flauto ha accompagnato centinaia e centinaia di artisti e musicisti italiani nelle più importanti manifestazioni ed eventi musicali.
Diplomato in flauto Traverso, la sua passione per la musica irrefrenabile e contagiosa lo porta sin da bambino ad accostarsi allo strumento e a debuttare, ancora giovanissimo, nel gruppo siciliano più importante della storia della musica popolare dell’isola, la Taberna Mylaensis, partecipando negli anni 80 a tournée, programmi radiofonici e televisivi nazionali ed internazionali.
La sua sete di musica non si ferma alla musica popolare ma abbraccia ogni forma e genere gli venga incontro e la sua escalation è, negli anni, vertiginosamente splendida.
Basta chiudere gli occhi e puntare il dito a caso nel suo lungo e sfaccettato curriculum che spuntano fuori i nomi più prestigiosi dello spettacolo
Danilo Rea, Paolo Fresu, Mario Arcari, Max Dedo, Massimo Germini, Roberto Murolo, Pippo Baudo, Renzo Arbore, Pinuccio Pirazzoli e ancora gli incontri con Mariano Rigillo, Tullio Solenghi, Massimo Wertmuller, Marisa Laurito, Sandra Milo il regista Salvo Presti e Fabrizio Catalano Sciascia, Pino Strabioli, Sandra Milo, lo scrittore Vincenzo Consolo, i giornalisti Giuliana Gargiulo, Giulio Baffi, questi alcuni dei nomi e delle collaborazioni prestigiose che fanno di Fabio Sodano un musicista a tutto tondo.
Con Danilo Rea resterà celebre la jam session al teatro Trifiletti di Milazzo nel 2012, in cui il sound mediterraneo del flauto e il piano jazz si fondevano nella voce di Rosalba Bentivoglio.
Una menzione a parte va fatta per l’esibizione tenuta nel 2013 al Chiostro di Sorrento all’interno dell’evento culturale “Sorrento Gentile”, promossa e condotta da Giuliana Gargiulo: una serata venne dedicata al Maestro Roberto De Simone che plaudì pubblicamente al suono del flauto e del duduk di Sodano!
La sua propensione verso un’estetica musicale profonda e significativa l’ha spinto a studiare, specializzarsi e occuparsi anche di musicArterapia. “La musicoterapia mi ha insegnato a cogliere l’anima delle cose, respirando la vita, il mondo insieme al respiro di chi, nella sua diversa abilità, mantiene intatta la sua raggiante purezza e creatività ” Tante le attività, i seminari, i laboratori, i corsi di formazione creati e condotti a tal proposito, anche accreditati dal MIUR, in cui risultano coinvolti Strumentisti, Insegnati, Allievi, Educatori, Pedagogisti, terapisti, psicologi, ecc.
Fabio Sodano ha gli occhi di cielo e la sua voce è soave e carezzevole come i suoi strumenti a fiato, c’è in lui una forza evocatrice benefica capace di seminare Bellezza, di far fiorire Poesia e di lasciare in chi ha la fortuna di incontrarlo, segni luminosi che fanno di lui un Maestro.
Del resto l’album Senza Pelle, creato insieme all’amico di sempre Tanino Lazzaro, non solo esprimono le sue capacità di fine conoscitore dei flauti, in tutte le sue forme (il brano Canne al Vento, ad esempio, propone una performance originale assimilando il suono del flauto e del duduk a quello della voce umana e dell’Anima) ma restituisce l’effetto sciamanico di suoni portatori di armonia.
Fabio Sodano è titolare di cattedra nella scuola pubblica ad indirizzo musicale e continua ad impreziosire i concerti collaborando, tra gli altri, con storiche formazioni quali i Kunsertu, gli Emmeles e con il cantautore popolare Antonio Smiriglia.
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