FESTA DEMOCRATICA – Franceschini: “Qualunque sia la scelta, vincerà il PD”.  Fotogallery
Comunicati Stampa

FESTA DEMOCRATICA – Franceschini: “Qualunque sia la scelta, vincerà il PD”. Fotogallery

di Corrado Speziale
Alla presenza di un numerosissimo pubblico che ha gremito la platea del padiglione della Fiera di Messina, il segretario del PD, Dario Franceschini, ha aperto la Festa Democratica di Messina.
dario_franceschini_481_x_454L’incontro è iniziato con un po’ di ritardo poiché Franceschini ha fatto dapprima visita alle due insegnanti precarie che da qualche giorno stavano attuando lo sciopero della fame in segno di protesta contro i tagli nella scuola, ricordiamo che le due insegnanti hanno perso il posto di lavoro. Le donne sono state convinte dal segretario a sospendere lo sciopero in cambio di un impegno deciso da parte del PD ed hanno poi raggiunto il padiglione fieristico.
Dario Franceschini ha esordito affrontando il tema della libertà di stampa, con particolare riferimento alla nota trasmissione televisiva “Porta a porta”, confermando la sua assenza, a cui ha fatto seguito il “mea culpa” a nome della sua coalizione politica, per non aver provveduto a risolvere a suo tempo il famigerato conflitto di interessi.
Sempre in tema di libertà di stampa, il segretario del PD, ha reso noto le ragioni dell’adesione alla manifestazione di sabato prossimo a Roma (rinviata poi ad altra data in segno di rispetto ai caduti di Kabul) : “via via che passano gli anni si smarrisce la memoria” ribadendo la necessità di attuare una forte resistenza affinché ciò non avvenga: “un dovere nei confronti delle nuove generazioni”.
Il dibattito si è poi spostato sul tema delle eventuali alleanze per le prossime elezioni. Dario Franceschini ha dichiarato che, tenuto conto del federalismo, il PD deciderà se allearsi con l’UDC per le regionali, a seconda dei programmi ed in forma assolutamente pregiudiziale, comunque in alternativa alla destra e mai in appoggio ad essa.
Franceschini risponde anche sul pranzo avuto con Di Pietro, dichiarando, sotto forma di metafora, che hanno “scelto e mangiato insieme la pasta alla carbonara” e che quindi, già a tavola si era d’accordo, l’avversario del PD è Berlusconi e non Di Pietro, l’unità dell’opposizione è sotto la diretta responsabilità del PD. Ancora più chiara la dichiarazione in merito alle elezioni, il PD non può correre da solo al fine di evitare una sicura sconfitta, da qui la necessità di alleati per battere l’avversario, per non tornare indietro, per evitare un nuovo sfascio così come già avvenuto, quindi: – “niente più Diliberto, né Mastella”.
La condivisione delle alleanze, dovrà avvenire premiando creatività ed intelligenza. Il PDL invece, è diventato una “grande Forza Italia”, senza innovazioni di sorta, basandosi, come in precedenza, sull’onnipotenza del suo leader.
Franceschini prosegue affermando che, a differenza di Berlusconi, Fini è un avversario leale che: “accetta le regole”.
In merito alle vicende personali di Berlusconi, il segretario dei democratici definisce giusto il comportamento della stampa. Il PD a tal proposito, è stato infondatamente accusato di aver fatto gossip, ogni italiano si è fatto in modo chiaro la propria idea e pertanto non occorre che ascolti il giudizio del segretario del Partito Democratico, che a questo punto diventerebbe superfluo.
Parlando della visita alla Bolognina, il segretario PD, ha sottolineato il coraggio di Achille Occhetto, di quella storica svolta, un elemento di modernità della politica ulteriormente ribadito poi dal Partito Democratico con la grande scelta di attuare la formula delle primarie, gli elettori democratici come i grandi azionisti del proprio partito.
“Nessuna paura” – è l’appello finale di Franceschini e, sottolineando il life motive della sua mozione, ribadisce che il PD presenta i connotati di un partito aperto che ha messo al bando il politichese.
“Chiunque arrivi il 26 ottobre alla testa del partito, avrà il sostegno di tutti gli altri” e qui l’elogio a Fassino e l’augurio al PD di durare altri 98 anni, affinché possa essere il partito per i figli ed i nipoti. Non bisogna più ripetere gli errori del passato, altro monito di Franceschini, quando “eravamo impegnati a rubare i voti tra noi piuttosto che agli avversari”.
Il PD deve essere un partito forte con le sue diversità, laico e cattolico, senza prevalenza degli uni sugli altri. La forza deve essere data dalla “sintesi delle diversità” e conta “dove si vuole andare” piuttosto che da “dove si viene”.
Ultimo appello: – “scegliete in libertà per chi votare per le primarie, secondo coscienza.  Qualunque sia la scelta, vincerà il PD”.

{boncko}/politici/festa_democratica_2009/{/boncko}

18 Settembre 2009

Autore:

admin


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist