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FESTA “NO PONTE” A MESSINA – raduno di fine anno con musica e dibattiti

Non c’era modo migliore per riunirsi, scambiarsi gli auguri per l’anno che verrà.

Ma anche per raccogliere le impressioni di tutti, a conclusione di uno degli anni più duri ed intensi sui vari fronti dell’impegno civile e politico che hanno caratterizzato il 2010 a Messina e nel resto d’Italia.

E naturalmente, primo fra tutti, quello contro la realizzazione della mega opera sullo Stretto, le cui operazioni progettuali hanno lasciato, quest’anno, i primi duri segni sul territorio a causa della massiccia presenza in città di numerosissime trivelle che hanno causato ingenti disagi alla popolazione.

Ieri sera, nel Teatro dell’Istituto Cristo Re e negli spazi adiacenti, tanti giovani ed “anziani” attivisti del movimento No Ponte si sono ritrovati in un happening con una serie di esibizioni musicali tenute da ben 6 band messinesi e calabresi, nel segno dell’amicizia e della condivisione di ideali ed intenti.

Tra un’esibizione e l’altra, alcuni esponenti del movimento si sono alternati sul palco per esporre il proprio punto di vista su alcuni argomenti “caldi”, rispondendo alle domande del direttore di Radio Street Luciano Fiorino, che ha egregiamente condotto la serata e tracciato le linee guida degli interventi. Al fine di rendere ulteriormente piacevole l’evento ed intrattenere i convenuti, creando la giusta convivialità, l’organizzazione, curata, tra gli altri, da Francesco Mucciardi e Gino Sturniolo, ha approntato, all’esterno del teatro, un banco con dolci e bevande, disponibili ad offerta libera, sotto forma di “cena sociale”.

Prima dell’inizio dello spettacolo, il simpatico duo “Teti e Briossina”, che compongono il sodalizio del “Circobaleno”, hanno rallegrato i presenti cimentandosi in un breve e spettacolare lancio di gigantesche bolle di sapone che hanno sorvolato l’area prospiciente viale Principe Umberto, facendo da cornice ad un panorama suggestivo.

I primi ad esibirsi sul palco sono stati i “Kalafro”, quotata band di Reggio Calabria che propone il genere roots, ma anche hip hop ed alcune forme di folk in chiave moderna. Il gruppo, che ha da poco pubblicato il suo terzo album dal titolo “Resistenza sonora”, prodotto dal “Museo della ‘ndrangheta” e presentato nell’occasione, è destinato a restare negli annali della lotta “no-pontista”, grazie al brano “No al Ponte”, che quanto a grinta e spirito di denuncia ha le carte in regola per diventare un vero e proprio inno contro la costruzione della tanto contestata opera.

A seguire, ha calcato il palcoscenico il gruppo messinese “22.mo Quartiere”, un duo hip hop molto ispirato, anche politicamente, che ha saputo trovare spunti fortemente sarcastici contro il ministro Gelmini e la sua compagine politica: ”Alla Costituzione hanno dato l’estrema unzione …”.

Terzo gruppo, una band che, più di ogni altra, ha lasciato il proprio segno nella storia messinese dell’ultimo anno: “Mani per Messina”, insieme “storico” di ben 15 giovani gruppi messinesi che lo scorso anno, in segno di grande umanità  e professionalità, sull’onda emozionale dei disastri della zona sud, hanno inciso il pezzo “Mani”, dove senso musicale, energia, commozione e solidarietà si fondono in un unico progetto artistico che la città difficilmente dimenticherà. Ieri sera c’erano sul palco solo i rappresentanti di 5 di quelle 15 band, ma è bastato a far riaccendere l’emozione di un anno fa, ed a far riprendere l’argomento sul problema primario di Messina, che deve determinare la scala delle priorità: “No al Ponte, Sì alla sicurezza del territorio”.

Quarti in scaletta, si sono esibiti i “Ka Jah City”, band reggae di sei componenti, dotata di interessanti “contaminazioni”, che si è formata appena un anno e mezzo fa, ma che già dimostra una buona solidità. Anche il territorio della provincia messinese ha dato il proprio contributo alla riuscita artistica della manifestazione, grazie alla partecipazione di “Progetto Mani Pulite”, band di San Piero Patti che trova nel suo nome la propria ragion d’essere. Una bella esibizione genere ska, ma anche folk – rock tutto siciliano, anticipata da forti e suggestive espressioni recitate dal suo cantante, riguardanti, tra l’altro, il dramma dell’intero territorio messinese devastato dalle frane dello scorso anno, da Giampilieri a Scaletta, da Caronia a San Fratello.

Superata la mezzanotte, hanno completato la rassegna delle esibizioni i “Light Sound Diamond”, giovani messinesi, con il loro rock alternativo. Tra un gruppo e l’altro, nel corso delle pause occorrenti per l’allestimento del palcoscenico, si sono tenute interessanti conversazioni con alcuni attivisti della “Rete No Ponte”, su vari argomenti di scottante attualità introdotti da Fiorino. Massimo Cammarata, Claudio Risitano e Tonino Cafeo, sulla base delle loro esperienze maturate in vari ambiti di impegno civile e politico, hanno discusso, rispettivamente, di trasporti e problematiche di mobilità urbana ed extraurbana; scuola e futuro dei giovani d’oggi, generazione cui è stato dato il triste appellativo di “Lavoro mai”; ed infine di cultura ed acqua pubblica, come concetti indissolubilmente legati al principio di “bene pubblico” e come tali da salvaguardare da ogni tentativo di “mercificazione”.

Un fattore comune, naturalmente, è stato dibattere su tutti i rischi che comportano talune scelte politiche volte alla speculazione indiscriminata ed all’abbandono di ogni sano principio democratico, dove la costruzione del Ponte sullo Stretto costituisce l’esempio più lampante ed attuale.

Corrado Speziale

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