IL FESTIVAL VISTO DA ITALO ZEUS – Seconda serata … il caso Ermal Meta e Fabrizio Moro
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IL FESTIVAL VISTO DA ITALO ZEUS – Seconda serata … il caso Ermal Meta e Fabrizio Moro

Aspettiamo stasera per sapere, mentre tutti non fanno altro che parlare di questo, tralasciando di dire che senza ombra di dubbio, “Non mi avete fatto niente” resta il miglior brano di questo Sanremo, il più intenso, il più potente, di forte impatto emotivo,  eseguito da due grandi cantautori viscerali e che festival o non festival è destinato a restare e a percorrere una bellissima strada mentre “tutto volerà via come una bolla”.

 

 

 

 

Sin dall’introduzione nel collegamento col tg1, Mollica chiede a Baglioni ”Si, ma Ermal Meta e Fabrizio Moro?”  e il direttore artistico commenta: “Per adesso sono sospesi, i legali stanno esaminando la questione”. Risultato: stasera non si esibiranno, al loro posto Renzo Rubino.

Cercando di allontanarci il più possibile dalla questione tecnica: io sono un autore di canzoni, e da tanto tempo provo ad entrare in quel teatro, a volte l’ho sfiorato, avendo anche il coraggio di salire nella finale delle selezioni a cantare al Roof (sorta di anticamera dell’Ariston).

Poi mi sono sentito dire che il mio testo era troppo “impegnato” per Sanremo. E con Nadia Impalà, cantante con cui collaboro da molto tempo, e Roberto Raffaele, con cui avevamo girato il videoclip della canzone Correndo con le forbici in mano(ode a Pippa Bacca), che raccontava del terribile destino dell’artista che vestita da sposa attraversava il mondo in autostop e che vide la sua fine stuprata e assassinata, siamo andati fino a Sanremo a protestare ( Nadia vestita da sposa). Al posto di Ambra Calvani e Gabriele de Pascali sarei incazzato nero. E’ inutile dire che il brano è identico nella struttura musicale e nel ritornello, che il brano aveva già partecipato a Sanremo giovani 2016 ed escluso, che era stato eseguito durante la manifestazione di Macerata “Musicultura” del 2017, dove nella comitato artistico di garanzia, che decreta i 16 finalisti c’era, udite udite, Claudio Baglioni, perché tutto questo avvalora l’ovvio: Andrea Febo, autore di “Silenzio” il brano della Calvani e di De Pascali, copia se stesso nel brano “Non mi avete fatto niente” dove sono autori di un testo bellissimo, Ermal Meta e Fabrizio Moro.

Questa in sintesi la storia, e allora a cosa appellarsi? Il regolamento? No perché prevede che il 30 per cento della canzone può essere copiata, Si perché “Canzone nuova” significa che non deve mai essere stata eseguita in pubblico.

Allora ad Ermal Meta e Fabrizio Moro?

No perché lo avevano detto e ridetto in molte conferenze stampa, si perché avrebbero dovuto sapere. A Febo? No perché non ha copiato nessuno, si perché avrebbe dovuto avvertire e confrontarsi prima con Ambre e Gabriele( a meno che questi già non sapessero tutto e stiano cavalcando l’onda).

Non resta che Claudio Baglioni, il quale, perfettamente a conoscenza di tutto,  avrebbe dovuto confrontarsi con dei legali prima del Festival.

Il mio parere è che questo sia già avvenuto tempo fa, dove tutti sapevano tutto, e che l’incognita non valutata è stata il web. Ma anche qui avrei dei dubbi.

Comunque aspettiamo stasera per sapere, mentre tutti non fanno altro che parlare di questo, tralasciando di dire che senza ombra di dubbio, “Non mi avete fatto niente” resta il miglior brano di questo Sanremo, il più intenso, il più potente, di forte impatto emotivo,  eseguito da due grandi cantautori viscerali e che festival o non festival è destinato a restare e a percorrere una bellissima strada mentre “tutto volerà via come una bolla”.

Entrando nel  merito della gara parlerei solo dei 4 giovani:

Giulia Caseri: “Come stai”.

Una bella voce, graffiata e morbida, ‘per una canzone autobiografica piena di dolore, un blues moderno e affascinante pieno di rancore ma anche di delicata malinconia che entra nella sua realtà per tirarla fuori con verità e il pericolo di essere nudi di fronte alla gente. 8 ½

Lorenzo Baglioni:”Il congiuntivo”.  

Potrebbe essere uno sbaglio enorme essere nel Festiva del proprio padre, ma anche una sfida di padre e figlio contro i pregiudizi. Purtroppo il brano è davvero povero, gioca sul tema improbabile della grammatica, su una messa inscena teatrale (Lorenzo viene dal teatro!?), su una melodia e un arrangiamento che in modo ruffiano vorrebbero essere “semplici” ma non lo sono affatto. Come suggerisce mia figlia con cui ho visto ieri il festival:”Papà, ma sembra una canzone dello zecchino d’oro!”. ”Forse la  definizione migliore . Sarebbe per lui un consiglio del suo stesso testo “E adesso che lo sai  anche tu non forse non lo sbagli più. 3

[NDR. Errore.  in merito a quanto scritto sul rapporto familiare del conduttore con il giovane cantante pubblichiamo immendiatamente la puntualizzazione\rettifica di Italo Zeus, poi ripresa nella cronaca della terza giornata. Potevamo anche “sistemare” il pezzo qui, ma non era corretto per i nostri lettori. Ecco quanto scrive ora Italo: Chiedo scusa, anzi, come dice Favino, (ormai si cita!!!), mi cospargo il capo di cenere per un errore commesso. Errore grave del resto. Lorenzo Baglioni non è il figlio di Claudio ( oh, oh, oh..) manco parente alla lontana per dirla tutta. Ma io avevo visto un concerto di Claudio Baglioni all’olimpico dove il figlio (GIOVANNI), si è esibito alla chitarra elettrica, molto bravo, e per me, forse i miei pregiudizi ammetto,  era sembrato un tentativo di carriera come cantante. Comunque a mia discolpa posso dire che non guardo su internet gli articoli dei grandi giornalisti, io non lo sono affatto, dove chi scrive si assicura bene che le fonti siano esatte, ma uso solo i testi e lo spettacolo che guardo alla tv. Ho peccato di leggerezza spero di non farlo più. Resta comunque quello che ho scritto del brano di Lorenzo Baglioni “Il congiuntivo”,  che ci uscirà dalle orecchie tra l’altro, e la mia valutazione.]

Mirkoeilcane: ”Stiamo tutti bene”.

Questo è stato il momento più alto di tutto il festival. Un brano che ti immobilizza. Un racconto straziante e paradossale di un bambino di 7 anni, Mario, che si imbarca con altri profughi pensando che sia un vacanza, la sua prima vacanza. Parlata più che cantata, un monologo più che un rap, un arrangiamento disturbante, quasi altro dalla canzone, a sottolineare gli occhi divertiti di un bambino e una tragedia in corso. Davvero, davvero complimenti a Mirko Mancini, che ha iuna storia difficile alle spalle, di cui ancora non ha voluto parlare. Destinato ad essere un grande. E mia figlia stavolta è rimasta immobile e commossa. 10 e lode

Alice Caioli: “Specchi rotti”.

La cantante della provincia di Messina, convince con una bellissima interpretazione. Un buon testo e una buona struttura melodica, ma niente di non sentito. Resta comunque la splendida voce. E in bocca al lupo alla nostra vicina di casa. 8

Quello che sembra caratterizzare molto i giovani di questa edizione è la voglia e il coraggio di mostrarsi dentro, ognuno a suo modo, compreso Lorenzo Baglioni, senza filtri direbbe qualcuno ed è quello che da un giovane ci si aspetta.

I big ieri sera hanno alzato i toni e valorizzato di più le canzoni.

Primi fra tutti Ornella Vanoni con Bungaro  e Pacifico.

Bravi i conduttori, una bellissima interpretazione de “La vita e adesso” con Claudio Baglioni e Il Volo e un’ altrettanto bella “Mille giorni di te e di me” con Biagio Antonacci.

Sottotono Sting che poi si riprende nel duetto con Shaggy e  il grande Vecchioni che sembrava quasi infastidito dalla sua stessa presenza.

Infine trionfale Pippo Baudo, commosso dalla standing Ovation dopo il suo racconto sul lungo rapporto che ha con il Festival, ma che alla fine torna ad essere il Pippo di Sempre con il suo intramontabile “L’ho inventato io”.

E come dargli torto.

CLASSIFICHE PARZIALI

GIOVANI giuria demoscopica (che vale per il 30 per cento),

Alice Caioli con Specchi rotti

Lorenzo Baglioni con Il congiuntivo,

Giulia Casieri con Come stai.

Mirkoeilcane, con Stiamo tutti bene.

 

BIG giuria demoscopica 1 serata, in ordine alfabetico e divisi in tre zone di preferenze: rossa bassa, gialla media, blu alta

Classifica alta
Annalisa – “Il mondo prima di te”
Lo Stato Sociale – “Una vita in vacanza”
Max Gazzé – “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”
Ermal Meta e Fabrizio Moro – “Non mi avete fatto niente”
Nina Zilli – “Senza appartenere”
Noemi – “Non smettere mai di cercarmi”
Ron – “Almeno pensami”

Classifica Centrale
Luca Barbarossa – “Passame er sale”
Elio e le Storie Tese – “Arrivedorci”
Giovanni Caccamo – “Eterno”
Mario Biondi – “Rivederti”
The Kolors – “Frida”
Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico – “Imparare ad amarsi”

Classifica Bassa
Red Canzian – “Ognuno ha il suo racconto”
Decibel – “Lettera dal Duca”
Diodato e Roy Paci – “Adesso”
Enzo Avitabile e Beppe Servillo – “Il coraggio di ogni giorno”
Roby Facchinetti e Riccardo Fogli – “Il segreto del tempo”
Le Vibrazioni – “Così sbagliato”
Renzo Rubino – “Custodire

 

Giuria sala stampa classifica 2 seconda serara 10 big in gara 

Zona Blu — Prima fascia
Diodato e Roy Paci – «Adesso»
Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico – «Imparare ad amarsi»
Ron – «Almeno pensami»

Zona Gialla — Classifica Centrale 
Le Vibrazioni – «Così sbagliato»
Annalisa – «Il mondo prima di te»
Decibel – «Lettera dal Duca»

Zona Rossa — Classifica Bassa 
Nina Zilli – «Senza appartenere»
Elio e le Storie Tese – «Arrivedorci»
Red Canzian – «Ognuno ha il suo racconto»
Renzo Rubino – «Custodire»

Italo Zeus

 

 

da leggere

http://scomunicando.hopto.org/notizie/festival-visto-italo-zeus-la-serata/

8 Febbraio 2018

Autore:

redazione


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