Una partecipazione commossa e composta. Un paese che si riunisce e si riconosce. I ragazzi dei Nebroidi venuti qui per lei. I sindaci di due città, un albero che diventa un simbolo. Un messaggio lanciato tra le onde. Segni di un dolore difficile da lenire, di emozioni che lasciano tracce profondi. Solchi nell’anima e voglia di giustizia. Non che questa sia tinta di vendetta, di rancore o di rabbia, che ovviamente non può restituire nulla ma che dia il segno della colpa, dell’imprudenza, dell’arroganza di gesti quotidiani che troncano futuro, sogni e speranze e lasciano vuoti incolmabili.
Non serve dir altro.
Ed il messaggio per Lorena “sarai sempre una stella” lanciato dal fratello Stefano in mare diventa il simbolo di una marcia silenziosa partita da Piazza Bontempo intorno alle 20:00, per arrivare nella Chiesa Cristo Re dopo lr 21:30, snodandosi per le vie del centro e sul lungomare Andrea Doria.
Strade che Lorena percorreva, sorridendo alla gente.
Durante la marcia di ieri sera, tantissima gente a farne un grande serpentone, due le fermate che diventano simboli.
Un albero di ulivo “L’albero della vita” è stato piantato in villa Arenella dai due sindaci, Franco Ingrillì di Capo d’Orlando e Renato Accorrinti di Messina, e poi la sosta sulla spiaggia.
Qui fratello di Lorena, Stefano ha affidato al mare dentro una bottiglia un messaggio a lei dedicato.
Infine tutti a stipare la Chiesa Cristo Re per pregare.
Tra la gente anche alcuni sindaci del territorio, tra questi quello di Torrenova Salvatore Castrovinci e i rappresentanti dell’Associazione Italiana Leucemia e di Donare è Vita, che hanno organizzato l’evento, ma sosprattutto tantissimi ragazzi, che desiderano che la giustiziasia veloce, rapida, implacabile nell’accertare la verità.
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