FICARRA – Chiamate quei soldati tedeschi come volete ma non chiamate Hans “miliziano”
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FICARRA – Chiamate quei soldati tedeschi come volete ma non chiamate Hans “miliziano”

MONUMENTO AL SOLDATO MORTO CHAPEAU MA MILIZIE E’ DA CAMBIARE

Aveva vent’anni ed è caduto per difendere la Sicilia dall’invasore e l’8 settembre era ancora di là da venire. Sostituite quella bruttura. Il nostro “Hans” era nella piccola retroguardia che ebbe l’ordine di appostarsi in contrada Rinella di Ficarra proprio a ridosso di una cuspide protetta da alberi di ulivi e di sugheri. Verosimilmente misero in opera un blocco stradale e ingaggiarono un violento scontro con le punte avanzate americane.
“Hans”, vent’anni, quel 10 agosto del 43 faceva parte del 71° reggimento granatieri corazzati della 29a divisione Panzergrenadier di stanza a Ficarra. Subito dopo lo sbarco di Brolo, il suo reggimento, al comando di Polak, scese verso le spiagge per respingere gli americani. Hans (ci piace chiamarlo così) assieme ad una trentina di uomini restò a Ficarra.
Intanto, la battaglia sulla Piana di Brolo dopo furiosi combattimenti volgeva al termine, concludendosi con la sconfitta tattica degli americani che non erano riusciti ad evitare lo sganciamento della Wehrmacht verso Messina.
Una parte del piccolo distaccamento di Ficarra, una trentina di uomini con tre cingolati, rimasto a Ficarra di riserva, restò però tagliato fuori e decise, quindi, di ripiegare su Sinagra e da qui proseguire verso Raccuja e congiungersi alle truppe che defluivano da Randazzo verso San Piero Patti. Arrivati a Sinagra, l’ufficiale che guidava la piccola colonna si accorse che la strada per Raccuja, segnata sulla sua mappa militare, in realtà non esisteva.
Decise cosi di abbandonare i cingolati nella località che, da allora, prese il nome dei “Tre carri armanti” per poi proseguire a piedi, portandosi dietro i feriti (per l’occasione requisirono degli asini, rilasciando regolare ricevuta). Bisognava far presto perché gli americani stavano risalendo i tornati della vecchia provinciale di Ficarra e bisognava rallentarli per quanto possibile.
Il nostro “Hans” era nella piccola retroguardia che ebbe l’ordine di appostarsi in contrada Rinella di Ficarra, proprio a ridosso di una cuspide protetta da alberi di ulivi e di sugheri.
Verosimilmente misero in opera un blocco stradale e ingaggiarono un violento scontro con le punte avanzate americane. Hans rimase ferito gravemente all’addome e spirò malgrado gli sforzi dei compagni, che per salvarlo se lo erano trascinati dietro. Lo scritto che completa il monumento del soldato morto in piazza G. Gerbino – all’entrata del paese lato Brolo – riporta che lo portarono fino al quartiere di Santo Mauro dove fu malamente seppellito, adagiandolo ad un ulivo e rimanendo abbandonato per giorni. La comunità ficarrese, sensibile al dramma di quella giovane vita, rimase scossa e c’è motivo di credere che il giovane soldato borbonico con il ventre squarciato – descritto nel Gattopardo e le cui membra restarono per giorni semisepolti – sia un doveroso omaggio al giovane Hans da parte dell’autore che, in quei giorni, si trovava nel Centro collinare.
Un salto nel tempo fino al 2017, quando lo scultore Mario Valenti gli dedica un monumento la cui bellezza e il pathos non hanno eguali, inserendolo tra le opere che caratterizzano strade, slarghi e piazze di Ficarra e che disegnano un percorso artistico-sociale unico realizzato nel tempo dall’intensa progettualità, voluta per l’identificazione anche artistico-culturale del paese, dal professore Mauro Cappotto.
Chapeau quasi in tutto e per tutto, se non fosse per quel “MILIZIE TEDESCHE” utilizzato nella Legenda in contrapposizione al termine Alleati.
Sarà stata pure una svista, ma non si può sentire ne leggere il termine “Milizie” riferito ad un esercito regolare quale era quello tedesco e, nello specifico, riferito alla 29ª divisione Panzergrenadier che si distinse fino alla fine della guerra, guadagnandosi il titolo di “Falke Division” (ossia divisione falco), divenendo una delle unità più famose ed efficienti della Wehrmacht.
Non risulta abbia compiuto eccidi, senza contare che i tedeschi erano ancora nostri alleati.
Chiamate quei soldati tedeschi come volete, ma non chiamate Hans “miliziano”.
Aveva vent’anni ed è caduto per difendere la Sicilia dall’invasore e l’8 settembre era ancora di là da venire. Sostituite quella bruttura.
Enzo Caputo
da leggere
22 Marzo 2025

Autore:

redazione


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