La mostra costituisce la prima tappa dello studio interdisciplinare sull’architettura del tessuto urbano di Ficarra, nucleo storico del territorio dei Nebrodi nella Sicilia nord-occidentale.
La convenzione stipulata fra l’Amministrazione Comunale e il Dipartimento di Costruzioni e Restauro della Facoltà di Architettura di Firenze nel 2009, prevede lo studio articolato del tessuto storico con particolare attenzione alla definizione di strumenti utili alla comprensione e alla gestione del patrimonio esistente, nell’ottica della definizione di un corretto ed operativo piano particolareggiato degli interventi compatibili con le caratteristiche storiche, architettoniche e strutturali del centro storico.
Gli scritti pubblicati sintetizzano l’ampio lavoro di ricerca bibliografica, archivistica e di workshop di rilievo urbano, svolti fino a questo momento, e rappresentano un contributo rilevante a margine della mostra allestita per l’occasione.
L’impianto metodologico della ricerca prevede tre aspetti disciplinari fondamentali per lo studio del contesto urbano storico:
– il rilievo, topografico, grafico e fotografico, delle principali direttrici viarie dell’edificato storico della città;
– la storia dell’architettura e dell’arte che nel corso dei secoli ha segnato il volto e le caratteristiche dell’abitato e delle emergenze architettoniche;
– la storia sismica del sito, i cui eventi hanno profondamente caratterizzato la Sicilia in generale e, in particolare, l’area nord-occidentale della regione.
Gli aspetti peculiari ed innovativi del progetto di ricerca articolati nelle tre fasi permette la costruzione di un aggiornato quadro conoscitivo delle caratteristiche edilizie, architettoniche ed urbane dell’abitato di Ficarra.
Il rilievo manuale e strumentale dei fronti caratterizzanti i prospetti edilizi e urbani delle principali vie e piazze del centro antico ha permesso di definire con particolare precisione il loro impaginato, e leggere e documentare le caratteristiche costruttive, le tessiture murarie e i caratteri peculiari dell’organizzazione architettonica e formale dei prospetti, senza trascurare di annotare le eventuali trasformazioni e lo stato di conservazione dei manufatti per quanto riguarda il degrado ed i dissesti.
Questo aspetto della ricerca, illustrato nella mostra, prevede anche contributi finalizzati agli spettri illustrativi legati al progetto di recupero e di valorizzazione degli assi viari principali, della chiesa del Carmelo e di una parte del tessuto urbano “minore” del quartiere di S. Marco, al fine di rappresentare la sintesi progettuale architettonica e strutturale di un manufatto storico e di unità edilizie, oggi abbandonate e fatiscenti, che possono costituire, come individuato in progetto, una risorsa interessante per la pubblica amministrazione di Ficarra.
Per articolare programmi fattivi ed oggettivamente coerenti di valorizzazione e tutela del patrimonio architettonico ed edilizio è necessario studiare, quindi, la storia dell’architettura del contesto urbano, nelle sue molteplici articolazioni rappresentative. Significa, quindi, interpretare e capire la peculiarità dei luoghi e la qualità dell’abitato attraverso l’analisi delle fonti storiche, bibliografiche ed archivistiche, l’individuazione delle caratteristiche architettoniche e costruttive dei fabbricati e del loro stato di conservazione al fine di identificare quei caratteri qualitativi ed artistici che rendono ogni struttura insediativa riconoscibile e significativa per sé e per il contesto di cui fa parte.
La stretta relazione stabilita tra il processo conoscitivo del costruito, ottenuta attraverso il rilevamento grafico e fotografico, le informazioni desunte dalle fonti letterarie e documentarie (descrittive e iconografiche) e la lettura delle caratteristiche costruttive e formali, può permettere di selezionare e distinguere gli elementi invarianti che costituiscono l’identità, non solo figurale, di parti urbane come di interi centri insediativi.
– La città: rilievo per il restauro
– Città e architettura
– La città e i terremoti
– Le famiglie Piccolo nella valle del Simeto: novità documentarie.
Nella prima sezione, allestita nella chiesa delle Logge, trovano posto le tavole topografiche, grafiche e fotografiche che individuano i caratteri architettonici ed urbani del centro antico di Ficarra, nelle sue direttrici viarie principali di aggregazione insediativa. Elaborati che documentano il patrimonio esistente, monumentale e minore, attraverso la lettura della loro consistenza metrica, materica e dello stato di conservazione.
La seconda sezione, ubicata in palazzo Busacca, è dedicata alla documentazione di una parte del tessuto urbano e degli edifici che rappresentano il quadro di riferimento storico e sociale della città: gli edifici religiosi e le emergenze abitative “nobiliari” strutturate nel corso dei secoli all’interno del disegno urbano dell’insediamento. Le fonti sono soprattutto archivistiche e inedite, e derivano da una lettura attenta della documentazione esistente negli archivi pubblici e privati. E qui corre l’obbligo segnalare e ringraziare gli enti preposti, pubblici e religiosi, nonché i privati che hanno risposto con notevole partecipazione alla raccolta del materiale permettendo la redazione di un quadro documentale significativo alla definizione delle caratteristiche dei manufatti, alla loro storia costruttiva e alle loro trasformazioni.
La terza sezione, allestita in palazzo Milio, riguarda i dati raccolti sulla storia sismica di Ficarra, ubicata nel territorio della regione caratterizzato da un forte rischio sismico e di degrado geomorfologico. I risultati che sono emersi in questa prima fase della ricerca conduce ad una prima sostanziale riflessione: i danni riscontrati nel corso degli ultimi quattro secoli sull’abitato di Ficarra sembrano più limitati di quelli rilevati a Naso, insediamento sito a meno di cinque chilometri in linea d’aria e posto sull’altro versante collinare dell’omonima fiumara. La logica deduzione porta quindi ad affrontare l’indagine su tre spunti ben definiti: la diversa natura geologica del contesto su cui trova assetto l’abitato di Ficarra, l’eventuale carenza di documentazione storica e bibliografica e le diverse caratteristiche di strutturazione dei comparti edilizi del nucleo urbano, fermo restando che le caratteristiche costruttive ed i materiali risultano essere del tutto simili a quelli utilizzati nell’edificato di Naso, appartenendo i due insediamenti allo stesso contesto culturale e geografico.
Studiare gli effetti del sisma nel corso dei secoli attraverso le fonti storiche e bibliografiche rappresenta una forma riduttiva se non è accompagnata, come nel nostro caso, dall’analisi diretta dell’edificato attraverso una dettagliata campagna di rilievi architettonici e strutturali, strumentali e manuali e ad una minuziosa analisi dello stato di conservazione dei fabbricati, nella quale sono state valutati il degrado dei materiali e la presenza di dissesti statici e sismici, come ci impone la recente normativa tecnica.
La quarta sezione, ubicata sempre in palazzo Milio, quasi un cammeo incastonato nella ricerca, riguarda il contributo documentale inedito, relativo alle Famiglie Piccolo che rappresentano per il contesto locale uno specifico riferimento storico e culturale.
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