FICARRA – Presentata l’Antologia degli scritti di Antonietta Bernardoni “La Vita quotidiana come storia. Senza paure e senza psichiatria”
Attualita, Fotonotizie, In evidenza, News

FICARRA – Presentata l’Antologia degli scritti di Antonietta Bernardoni “La Vita quotidiana come storia. Senza paure e senza psichiatria”

Il Collettivo Bernardoni a Ficarra

Giovedì 11 maggio, presso il Palazzo Busacca del Comune di Ficarra, si è svolta la presentazione dell’Antologia degli scritti di Antonietta Bernardoni “La Vita quotidiana come storia. Senza paure e senza psichiatria” e del suo testo di poesie scelte “Abita in te una vita potenziale”.

Tra i presenti, il Sindaco Basilio Ridolfo, il Vicesindaco Francesco Marchese, l’Assessore Sebastiano Ravì ed il Consigliere con delega alla Cultura Mauro Cappotto.

Sono intervenute, inoltre, la Presidente dell’Associazione “Abbraccialo per me” (Associazione nazionale di persone con patologie psichiatriche e di familiari per la promozione della salute mentale), una rappresentante dell’Associazione “Pink Project” (Centro Donne Antiviolenza) e Rosetta Casella del gruppo “Mai più sole”.

L’assessora alla Pari opportunità Giada Princiotto ha dialogato, in qualità di moderatrice, con alcuni membri del Collettivo Bernardoni per fare emergere la ricerca e il pensiero di Antonietta Bernardoni – che è stata partigiana, medico condotto, terapeuta e ricercatrice – e la narrazione delle “storie di vita” di coloro che l’hanno conosciuta.

La dottoressa Bernardoni, laureata in Lettere e Filosofia presso l’Università di Firenze e, successivamente, in Medicina e Chirurgia a Modena, è nota per aver messo al centro della propria ricerca scientifica i processi di guarigione del cosiddetto malato mentale e per la critica radicale a psichiatria, psicanalisi, psicologia intese come strumenti di conoscenza dell’essere umano.

L’azione innovativa di Antonietta Bernardoni si svolgeva soprattutto nella sua attività terapeutica orientata alla trasformazione della situazione concreta della persona in difficoltà, rifiutando gli approcci tradizionali alla “sofferenza psichiatrica”.

Era convinta che nell’ambito dei “disturbi” della personalità e del comportamento, in assenza di lesioni anatomiche o funzionali del Sistema Nervoso Centrale, ci fosse una situazione ambientale e relazionale da trasformare, più che un malato da curare, poiché aveva compreso l’interdipendenza tra la qualità della vita del singolo ed i suoi rapporti sociali.

Oltre alla terapia individuale, con il sistematico coinvolgimento di un fondamentale gruppo di aiuto (genitori e parenti, ma anche, quando possibile, di amici, compagni di lavoro o di scuola), Antonietta Bernardoni ha promosso, in molte città italiane, i pubblici dibattiti dell’Attività Terapeutica Popolare (nota come ATP), una forma di attività collettiva di carattere gratuito, collettivo, concreto, continuativo e reciproco, impegnata nella prevenzione delle difficoltà interpersonali attraverso la partecipazione delle persone e la discussione in gruppi di auto-aiuto e di educazione permanente collegati dal rifiuto della medicalizzazione delle problematiche personali e sociali.

Alcuni membri del Collettivo Bernardoni, gruppo formato da persone che hanno seguito da vicino la ricerca e l’attività della Dottoressa e che ora ne divulgano le opere ed il pensiero, hanno offerto ai presenti la testimonianza diretta delle proprie esperienze di vita e del superamento di difficoltà esistenziali grazie all’aiuto diretto sia della Dottoressa, sia dell’ATP.

Gli interventi e gli spunti di riflessione, stimolati anche dalla lettura degli appunti presenti nella Antologia di scritti e di alcune poesie risalenti al periodo degli anni Settanta e Ottanta, hanno permesso di rintracciarne l’assoluta attualità.

Oggi, infatti, è più che mai necessario spezzare quei processi che attribuiscono al singolo l’esclusiva responsabilità dei suoi problemi e delle sue sofferenze, processi che non riconoscono la natura sociale ed educativa del disagio legato ai rapporti umani.

L’esperienza dell’ATP ha, invece, dimostrato che il disagio può essere superato solo attraverso una trasformazione concreta del mondo circostante e dei rapporti interpersonali, cambiamento promotore della crescita individuale e sociale in grado di fare emergere le risorse individuali e le potenzialità di ciascuno non ancora pienamente espresse.

“[…] Nessun incontro umano, per breve ed insignificante che sia, è mai neutrale: esso lascia sempre una traccia.

Chi agisce per trasformare il mondo in modo tale da renderlo più rispondente ai bisogni degli uomini è scienziato e ricercatore nel senso più autentico della parola […]”.

A. Bernardoni

6 Giugno 2023

Autore:

redazione


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist