Nonostante le turbolenze dello scenario internazionale, il settore bancario italiano vive una fase straordinaria
La crisi economica e, soprattutto, la fiammata dell’inflazione che ha spinto la BCE ad aumentare vertiginosamente i tassi di interesse su prestiti e mutui hanno avuto ripercussioni negative sui consumatori, costretti a decidere cosa comprare e a cosa rinunciare, ma c’è anche chi ne ha giovato. Parliamo, ovviamente, delle banche, che chiudono l’anno con 43 miliardi di utili, a fronte dei 25 miliardi registrati nel 2022 e dei 16,4 miliardi del 2021.
Nonostante i timori dettati da uno scenario internazionale incerto, insomma, il settore bancario italiano sta vivendo una fase straordinaria. Le banche sono da sempre indispensabili intermediari senza le quali è praticamente impossibili effettuare transazioni finanziarie. Tutto ciò ha, chiaramente, un costo. Ma questo ruolo è destinato a cambiare in futuro? L’egemonia delle banche potrebbe essere messa in discussione, in un futuro non troppo lontano, dalla finanza decentralizzata.
La Finanza Decentralizzata è nata per offrire delle soluzioni innovative e si è diffusa in un periodo di grande disorientamento e sconcerto: la pandemia e la conseguente emergenza sanitaria. L’idea di base è quella di ricreare i prodotti e i servizi finanziari in un ambiente che non prevede l’intervento di intermediari e autorità, grazie al connubio tra finanza e tecnologia.
La DeFi, abbreviazione di Decentralized Finance (in italiano, Finanza Decentralizzata, appunto), è un sistema ancora agli inizi ma che si sta evolvendo molto velocemente e potrebbe rivoluzionare completamente il settore dei servizi finanziari.
Questo sistema, infatti, permette agli utenti di effettuare le transazioni direttamente tra di loro, bypassando le banche e gli altri istituti finanziari. Ciò è possibile attraverso le crypto DeFi, criptovalute dedicate alla finanza decentralizzata. Alla tecnologia Blockchain, invece, è affidata la sicurezza delle operazioni.
Le operazioni finanziarie effettuate tramite la DeFi sono regolate da speciali contratti detti smart contract (“contratti intelligenti”) che, grazie alla rete blockchain, sono immediatamente applicabili. Come tutti i contratti, anche gli smart contract stabiliscono delle condizioni, il cui rispetto da entrambe le parti consente l’esecuzione dello smart contract. Per automatizzare le procedure, la DeFi utilizza delle applicazioni decentralizzate note come dApp.
Un prerequisito essenziale è il possesso di un digital wallet, un portafoglio digitale dove poter conservare i propri asset digitali senza l’intermediazione di banche o istituti finanziari. Ciò comporta degli ovvi vantaggi: le transazioni sono più veloci e i costi nettamente più contenuti. Entrambi i vantaggi sono strettamente collegati all’obiettivo primario della Finanza Decentralizzata: eliminare la dipendenza dagli intermediari finanziari tradizionali, come le banche.
La DeFi è nata per rendere le operazioni finanziarie più veloci, economiche, flessibili e accessibili. Ciò per emancipare gli utenti e liberarli dal vincolo della mediazione finanziaria. Dunque, la DeFi è nata per perseguire i seguenti obiettivi:
Ma come potrebbero cambiare, in concreto, le nostre abitudini quotidiane con la Finanza Decentralizzata? Un campo di applicazione pratico è quello dei rimborsi e dei risarcimenti. Ad esempio, nel settore assicurativo, la DeFi potrebbe rendere più veloci e facili da gestire le procedure di liquidazione o, nel caso di un volo in ritardo o cancellato per cui si ha diritto a un rimborso o a un risarcimento, questo potrebbe essere richiesto più facilmente, con tempistiche di liquidazioni più brevi.
La DeFi potrebbe, in futuro, consentire di aprire un mutuo senza recarsi in banca o stipulare polizze senza rivolgersi alle compagnie assicurative.
A fronte dei tanti vantaggi che potrebbe apportare la diffusione della DeFi, è necessario tenere anche conto degli svantaggi e delle sfide che questo sistema deve affrontare per affermarsi. I principali rischi della DeFi sono, in sostanza, gli stessi della finanza tradizionale: la volatilità che caratterizza i prezzi delle criptovalute e le possibili crisi di liquidità.
Per la DeFi, poi, esiste anche il problema della sicurezza informatica e, in particolare, il rischio di attacchi informatici alla rete. La regolamentazione di un sistema così aperto e libero rappresenta anch’essa una sfida che la DeFi dovrà affrontare per affermarsi. Sfida che, come le altre, la decentralizzata potrebbe superare grazie all’evolversi della tecnologia.
Ma la finanza decentralizzata sta già offrendo nuove e reali opportunità per l’inclusione finanziaria, la partecipazione globale e la riduzione della dipendenza dalle istituzioni finanziarie tradizionali e non sorprende che abbia già attirato diversi investitori. Dunque, vale la pena monitorare le sue evoluzioni, anche per capire come possiamo adattarci a questa rivoluzione finanziaria in corso.
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