Come per il referendum sull’acqua pubblica, Sak Be è sensibile alle proposte che trattano la difesa dei beni comuni e l’economia sociale sostenibile ed ecologica.
In questi giorni si stanno definendo i comitati territoriali (per la nostra provincia è previsto un incontro lunedì 8 a Messina) dopodichè si partirà con le stesse modalità di quando si è trattato il referendum.
Per avere maggiori informazioni sulla campagna, è sufficiente andare sul sito www.leggerifiutizero.it, dove è possibile leggere e scaricare il testo della legge, scaricare i volantini-manifesti-brochure.
Si tratta di una legge di iniziativa popolare: ne abbiamo fatte tante, e per aiutare la campagna, già in questi giorni stiamo contattando Associazioni, Enti Locali (che saranno invitati ad approvare delibere e ordini del giorno per aderire alla proposta, come già alcuni comuni stanno facendo), le Parrocchie, i Partiti politici ed i Cittadini che vorranno aiutarci.
Chiediamo quindi a tutti di rendere almeno visibile nei loro siti e nella loro comunicazione la possibilità per soci e cittadini di partecipare, dando informazioni sulla campagna e rimandando ai punti di riferimento unitari.
comunicato stampa
LA SINTESI DELLA PROPOSTA
Le finalità generali del presente disegno di legge di iniziativa popolare si fondano sulle seguenti linee direttrici:
- far rientrare il ciclo produzione-consumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta
- rispettare gli indirizzi della Carta di Ottawa, 1986
- rafforzare la prevenzione primaria delle malattie attribuibili a inadeguate modalità di gestione dei rifiuti
- assicurare l’informazione continua e trasparente alle comunità in materia di ambiente e rifiuti
- riduzione della produzione dei rifiuti del 20% al 2020 e del 50% al 2050 rispetto alla produzione del 2000;
- recepire ed applicare la Direttiva quadro 2008/98/CE
- recepire ed applicare il risultato referendario del giugno 2011 sull’affidamento della gestione dei servizi pubblici locali
Per perseguire le suddette finalità, il presente progetto di legge contiene una serie di misure finalizzate a:
- Promuovere e incentivare anche economicamente una corretta filiera di trattamento dei materiali post-utilizzo
- spostare risorse dallo smaltimento e dall’incenerimento verso la riduzione, il riuso e il riciclo
- contrastare il ricorso crescente alle pratiche di smaltimento dei rifiuti distruttive dei materiali
- ridurre progressivamente il conferimento in discarica e l’incenerimento
- Sancire il principio “chi inquina paga” prevedendo la responsabilità civile e penale per il reato di danno ambientale
- Dettare le norme che regolano l’accesso dei cittadini all’informazione e alla partecipazione in materia di rifiuti