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FIUMARA D’ARTE – Celebrato “Il Rito della Luce”

Foto e testi di Corrado Speziale –

La serie di eventi si è svolta tra Castel di Tusa, sede dell’Atelier sul mare, Motta D’Affermo, sulle cui alture ricade la scultura al centro dell’evento, e Castelbuono, dove all’interno del Castello di Ventimiglia si è svolta, sabato sera, La notte del Cunto e della Poesia.
Come per le altre manifestazioni di Fiumara d’Arte, è stata ricchissima la partecipazione di poeti, musicisti, danzatori ed altri artisti di vario genere che durante tutti i quattro giorni si sono alternati per realizzare quest’ultimo grande “omaggio alla bellezza” di Antonio Presti, attraverso la condivisione di mito e rito, trasposti in gesti e parole nell’accoglienza della prima luce d’estate, trionfatrice sul buio.

 

“Mai come adesso il mondo ha bisogno di un percorso di rinascita interiore”. E’ stato questo il motivo che ha ispirato Antonio Presti, fondatore e presidente della Fondazione Fiumara d’Arte, nella celebrazione del Rito della Luce, evento conclusivo della rassegna svoltasi dal 18 al 21 giugno, in occasione del solstizio d’estate, che ha avuto come elemento centrale La Piramide – 38° Parallelo, l’ultima scultura di Fiumara d’Arte, tenuta a battesimo lo scorso 21 marzo.
Promessa che il mecenate aveva manifestato in occasione del concepimento della splendida scultura affidata alla creatività dell’artista Mauro Staccioli, battezzata proprio dall’equinozio di primavera ed immediatamente dopo chiusa ai visitatori, nell’attesa della riapertura, in occasione del giorno in cui la potenza della luce avrebbe mostrato il massimo degli effetti, filtrando attraverso la feritoia posta lungo lo spigolo lato ovest, appositamente predisposta.
A partire da venerdì, per tutto il corso del programma degli eventi, la Piramide – 38° Parallelo è stata quindi riaperta ai visitatori che hanno così potuto godere delle suggestioni che il monumento regala in tutta la sua essenza e maestosità, essendo capace, nello stesso tempo, di esprimere la sacralità dell’arte e l’energia della spiritualità, così come di ammonire il potere, espressione di una società appiattita ed uniformata secondo stereotipi privi di senso. Da qui la rinascita interiore, attraverso il ritrovamento di dignità e bellezza come doni universali.
A far da traino in questo cammino di rinascita è la poesia, portatrice del “dono della parola” da offrire alla comunità. Per dare così un senso compiuto al rito, ottenendo effetti straordinari, Antonio Presti ha scelto come sede principale il Castello di Ventimiglia, a Castelbuono, all’interno delle cui stanze, sabato sera, 30 poeti si sono uniti nella lettura e recitazione di poesie, al cospetto di una folla numerosa e composta che, in silenzio, scorrendo da una stanza all’altra, ha ascoltato ed apprezzato L’Offerta della Parola, sotto la direzione artistica della poetessa e scrittrice Maria Attanasio. Contemporaneamente, nel cortile interno del castello, cantanti, musicisti e danzatori, si esibivano con sonorità e canti celebrativi raccolti intorno ad un mandala a spirale, disegnato dal fuoco delle candele, disposte lungo tutta la scala tanto da farla risaltare nel buio della notte. Molto difficilmente i convenuti a “La notte del Cunto e della Poesia” dimenticheranno le emozioni che la ricca serata ha riservato.
Gli stessi temi di Castelbuono, ma con il coinvolgimento diretto di tutti i presenti,  sono stati riproposti nelle esibizioni che hanno concluso Il rito della Luce all’interno della Piramide – 38° Parallelo e nell’area limitrofa. Nel tardo pomeriggio di domenica ed all’alba di lunedì, la gente si è data appuntamento nel luogo sacro per eccellenza della “Fiumara”, per accogliere, in abiti bianchi e religioso silenzio, come una Grande Madre, lo spirito della luce universale.
Neppure il forte vento che imperversava sul promontorio di Motta D’Affermo ha distratto gli animi di coloro che hanno condiviso questo straordinario momento di ricchezza interiore, compreso chi ha immaginato, con simpatia e originalità, di librarsi in volo nel segno di una ritrovata libertà.
Tenendo conto del clima vissuto questi giorni a Castel di Tusa e dintorni, l’auspicio di tutti, ad iniziare da Antonio Presti, è rinnovare il Rito della Luce con cadenza annuale.  
Nel quadro degli eventi appena conclusi, tra i poeti e gli artisti che vi hanno preso parte, Fiumara d’Arte si è avvalsa anche della prestigiosa partecipazione del fotografo franco – iraniano Reza, che da mercoledì 16, per tre giorni, ha curato la realizzazione di un workshop fotografico, attraverso scatti realizzati da 40 fotografi all’interno delle camere d’arte dell’Atelier sul mare ed alle sculture del parco della “Fiumara”.
Reza, che con i suoi reportage realizzati in paesi martoriati da guerre e povertà, sostiene con grande impegno civile la difesa dell’infanzia abbandonata, è il fotografo cui Antonio Presti ha affidato l’incarico di realizzare le immagini per l’allestimento del progetto Terzocchio – Meridiani di Luce di Librino, al fine di riprendere, attraverso il suo attento obiettivo, “l’anima” del quartiere, con l’intento di realizzare uno straordinario programma di rinascita socio – culturale dei suoi abitanti.

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