FIUMARA D’ARTE – La Piramide al “tempo” di Michele La Paglia
Attualita, Fotonotizie, In evidenza, News

FIUMARA D’ARTE – La Piramide al “tempo” di Michele La Paglia

– di Corrado Speziale –

Il giorno dell’Epifania, in maniera del tutto inattesa e improvvisata, il percussionista “terapeuta del suono” Michele La Paglia, da sempre tra i protagonisti degli eventi di Fiumara d’Arte, ha deciso di provare all’interno della Piramide 38° Parallelo di Motta D’Affermo il suo nuovo Rav Drum a 432 Hz, regalando emozioni e “vibrazioni” ad un gruppo che nel pomeriggio si era recato a visitare l’opera di Mauro Staccioli. Tra loro, i giovani artisti del “Fabbrichiere” di Catania. Alla fine, come spesso avvenuto nelle occasioni del Rito della Luce, il musicista ha “suonato” la Piramide coinvolgendo tutti i presenti. Così, un freddo pomeriggio invernale, con poca “luce”, disturbato da una lieve pioggerella, si è trasformato in un momento magico, di grande suggestione e condivisione.

Ogni momento vissuto in qualunque stagione dell’anno e della giornata, anche in condizioni climatiche non ottimali, alla Piramide di Fiumara d’Arte costituisce un evento. Lo testimonia la storia di questo luogo emozionale per eccellenza ideato e voluto da Antonio Presti e, in particolare, l’animo delle persone che di tanto in tanto lo vivono e lo condividono anche per un breve ritaglio di giornata. E in tempi di restrizioni, privazioni e divieti, causa emergenza Covid, con il famoso Rito della Luce che si fa attendere da due solstizi d’estate, ogni occasione che si presenta ha ancora più senso e richiama ancora più energia.

Alla Piramide si osserva e si medita, si sogna. Si ascolta, in particolare. Perché quel luogo dell’anima fa un tutt’uno con i mutevoli e infiniti suoni della natura, amplificati dalle emozioni, che di tanto in tanto accompagnano o rompono il silenzio. E se a questi si aggiungono quelli di un musicista che della sperimentazione col suono attraverso attività ritmico-musicali ne ha fatto una ragione di vita, lo stupore diventa protagonista: avvolge e coinvolge, accende le percezioni giuste, regala benessere. Così, il tempo, secondo ogni accezione ed estensione, lo regalano gli strumenti di Michele La Paglia. Dapprima, le pietre che cingono il centro della Piramide, laddove il percorso infinito di luce incrocia immanenza e trascendenza. È il saluto alla terra che ci ospita, la cui risposta, forte e delicata allo stesso tempo, risuona all’interno della struttura che, come per incanto, si trasforma in contenitore acustico. Poi il maestro si rivolge al suo nuovo, fiammante Rav Drum a 432 Hz, strumento musicale che produce un suono metallico mediante la vibrazione del suo stesso corpo. A questo punto, la frequenza del suono prima dialoga, poi si fonde con l’acciaio del sontuoso tetraedro di Staccioli, producendo un effetto circolare. Si creano situazioni incredibili, il suono raggiunge gli ascoltatori accendendo in ciascuno di essi una straordinaria sensibilità. Non è certamente la Piramide del solstizio d’estate, quella che riceve il potente fascio di luce che le disegna all’interno geometrie perfette. Qui la sintonia sta nel suono che attraversa il buio e soltanto nella penombra si scorgono le mani del musicista che accarezza lo strumento, lo percuote delicatamente, lo fa vibrare, regolando, equilibrando e orientando le sue frequenze, lasciando talvolta le mani sospese, in rotazione, a pochi centimetri dallo stesso. La percezione dell’orecchio umano raggiunge un livello estremo in un’esperienza unica, irripetibile, anche in virtù delle condizioni ambientali: il silenzio, le pietre, i metalli, l’umidità nell’atmosfera. Poi si cambia. Tutti fuori. Sarà la Piramide lo strumento musicale, al suo esterno, in questa occasione speciale bagnata dalla pioggia. L’acciaio Corten è lucido come uno specchio e riflettendo i colori di un grigio pomeriggio invernale, restituisce effetti straordinari. Il resto lo fa sempre il suono. Michele La Paglia fa vibrare l’opera e dà il ritmo. I presenti lo seguono e il contatto personale di ciascuno con la Piramide diventa collettivo. È un’emozione fuori stagione, in un luogo per il quale ogni “tempo” è quello giusto.

Il suo “evento” improvvisato, Michele La Paglia lo commenta così: “Ho vissuto tantissime volte questa esperienza alla Piramide, ma stavolta ero molto emozionato perché avevo lo strumento nuovo ed era una curiosità da parte mia sperimentare con i suoni. È stata un’esperienza vissuta con tanta intensità, una continua scoperta. Il suono di questo strumento, secondo lo spazio in cui si utilizza, acquista un significato differente. Quello della Piramide è diverso da tutti gli altri…”.

Come sempre, ogni occasione alla Piramide, alla Fiumara d’Arte e dell’Atelier sul mare è vissuta nel segno della convivialità e della gratuità. Porta con sé il valore dell’arte associato alla virtù del dono.

Antonio Presti: “Il potere più grande che l’uomo ha nella condivisione è la conoscenza. Il denaro divide, ma noi purtroppo diamo sempre potere ad esso. Se dividi il denaro, il suo potere di acquisto si indebolisce, mentre la conoscenza, collegata al cuore, quando la consegni e la distribuisci, aumenta il suo valore. L’ignoranza è la schiavitù. Il male del nostro tempo si chiama cecità”. E si rivolge a chi ha condiviso questa esperienza: “Dopo quanto vissuto oggi, consegnerete altra conoscenza”.

8 Gennaio 2022

Autore:

redazione


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist