Chiudere la scuola materna, senza trovare soluzioni alternative, diventa allora sorta di “tsunami”, sia a livello sociale sia a livello economico. Un primo passo verso altro.
L’assessore Passarello ora dice…:”restiamo in attesa, ma sono sicura che qualche cosa si sta muovendo”.
Lo speriamo in tanti.
Questa non è la battaglia dell’amministrazione, di un sindaco, ma quella di un’intera comunità.
Rammentando la situazione:
A fine Marzo, l’amministrazione locale viene a conoscenza della possibilità, ma era più di una semplice possibilità, anche per una mancanza di chiara informazione, che la scuola dell’infanzia di Floresta, giorno 1 settembre 2019, venisse chiusa, perchè i bambini iscritti erano solo quattro di cui due anticipatari.
Il sindaco allora si è immediatamente attivato, con una lettera indirizzata alla dirigente Caterina Fasone dell’ ex Provveditorato di Messina, in cui spiegava chiaramente le ragioni dell’impossibilità della chiusura dell’asilo, in quanto Floresta dista più di 13 km dal centro più vicino che è Ucria e 15 km da Santa Domenica Vittoria, le strade sono spesso non transitabili, soprattutto in inverno con la neve alta, alcuni abitanti non hanno neppure la macchina, ed ha fatto presente che i bambini interessati hanno un’età dai tre ai cinque anni, quindi bisognosi di assistenza anche su un pulmino, che di fatto neanche esiste.
Da qui la sensibilizzare verso i dirigenti di Messina, l’assessore La Galla, attraverso la dottoressa De Gregorio, districandosi tra ruoli e competenze in quanto l’asilo è statale e non regionale.
Una serie di interrogazioni, altri interventi da parte di politici, documenti e note, mentre ancora in graduatoria l’asilo attualmente non risulta, questo significa che il primo settembre verrà chiuso, a meno che “il Presidente della Regione e solo lui – così dicono a mezza voce dal Provveditorato a Messina – non richieda una deroga di un anno”.
E su questo in tanto puntano speranze e fiducia.