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FLORESTA – “Nessuna iniziativa è stata lasciata intentata”. Sull’affaire dell’asilo parla l’assessore Passarello

Sulla paventata, e per molti data ormai per scontata, chiusura dell’asilo di Floresta, l’assessore Letizia Passarello continua a battersi. “Trovo disponibilità e sensibilità in tanti interlocutori politici e nella pubblica amministrazione, non lasceremo nulla di intentato, siamo al fianco delle famiglie di questa comunità”.

Non demorde e non cede di un millimetro Letizia Passarello, che insieme al sindaco di Floresta, Antonino Cappadona, con il supporto del consiglio comunale in queste settimane hanno mosso i classici “mari e monti” per non far spegnere i fari dell’attenzione, cercando soluzioni, per evitare la chiusura della scuola dell’infanzia del paese.
“Non nascondo che mi sono rivolta a forze politiche e funzionari della pubblica amministrazione scolastica e dell’ex Provincia, – dice Letizia Passarello –  chiedendo aiuto, interventi, disponibilità per scongiurare la chiusura della scuola dell’infanzia di Floresta, paese in cui da tre mesi ricopro la carica di assessore al turismo e cultura” – e aggiunge – ” una vera e propria battaglia che non è per pura presa di pozione o per campanilismo ma perchè credo nei diritti di questa piccola comunità, nella dignità delle persone, e sopratutto perchè ho fiducia, ancora, nella Politica, quella con la “P” maiuscola, che deve stare dalla parte della gente, del popolo, della famiglia”.
Così la Passarello ha anche scritto al presidente della regione, Nello Musumeci, incamerando la solidarietà di onorevoli e deputati come Tommaso Calderone, Antonella Papiro, Bernardette Grasso.
“La scuola – evidenzia la Passarello – a Floresta come nelle piccole isole, e penso alle Eolie dove ad Alicudi si vive un’esperienza analoga, è un patrimonio irrinunciabile, un diritto, quello dell’istruzione, che dovrebbe essere sempre garantito dalle Istituzioni; anche in piccole realtà come la nostra”.
Floresta rappresenta un microcosmo rurale e culturale, importante.
Una comunità che pur facendo i conti con il decremento demografico, guarda avanti, punta alla ripresa e la scuola, anche a causa del ridotto numeri di alunni presenti nelle classi, non deve chiudere, perchè rappresenta davvero il “domani” di questa, anzi di queste, realtà atipiche.
Chiudere la scuola materna, senza trovare soluzioni alternative, diventa allora sorta di “tsunami”, sia a livello sociale sia a livello economico. Un primo passo verso altro.
L’assessore Passarello ora dice…:”restiamo in attesa, ma sono sicura che qualche cosa si sta muovendo”.
Lo speriamo in tanti.
Questa non è la battaglia dell’amministrazione, di un sindaco, ma quella di un’intera comunità.
Rammentando la situazione:
A fine Marzo, l’amministrazione locale viene a conoscenza della possibilità, ma era più di una semplice possibilità, anche per una mancanza di chiara informazione, che la scuola dell’infanzia di Floresta, giorno 1 settembre 2019, venisse chiusa, perchè i bambini iscritti erano solo quattro di cui due anticipatari.
Il sindaco allora si è immediatamente attivato, con una lettera indirizzata alla dirigente Caterina Fasone dell’ ex Provveditorato di Messina, in cui spiegava chiaramente le ragioni dell’impossibilità della chiusura dell’asilo, in quanto Floresta dista più di 13 km dal centro più vicino che è Ucria e 15 km da Santa Domenica Vittoria, le strade sono spesso non transitabili, soprattutto in inverno con la neve alta, alcuni abitanti non hanno neppure la macchina, ed ha fatto presente che i bambini interessati hanno un’età dai tre ai cinque anni, quindi bisognosi di assistenza anche su un pulmino, che di fatto neanche esiste.
Da qui la sensibilizzare verso i dirigenti di Messina, l’assessore La Galla, attraverso la dottoressa De Gregorio, districandosi tra ruoli e competenze in quanto l’asilo è statale e non regionale.
Una serie di interrogazioni, altri interventi da parte di politici, documenti e note, mentre ancora in graduatoria l’asilo attualmente non risulta, questo significa che il primo settembre verrà chiuso, a meno che “il Presidente della Regione e solo lui – così dicono a mezza voce dal  Provveditorato a Messina – non richieda una deroga di un anno”.
E su questo in tanto puntano speranze e fiducia.

Redazione Scomunicando.it

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