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FNS – Domani 47° anniversario della morte di Andrea Finocchiaro Aprile, leader carismatico dell’indipendentismo siciliano

Andrea Finocchiaro Aprile, fondatore e Presidente del Movimento per l’Indipendenza della Sicilia, – (quello vero, del periodo che va dal 1943 a parte del 1948), – morì a Palermo, nella casa della figlia Antonella e del genero Ing. Frasca Polara, il 15 gennaio del 1964. In questi giorni ricorre, pertanto, il 47° anniversario della sua morte. Ed è, questa, un’occasione per fare alcune doverose riflessioni su un personaggio che aveva preso in mano la fiaccola dell’Indipendentismo siciliano, e che aveva fatto divampare un grande incendio che avrebbe coinvolto quasi tutti i Siciliani.
La sua militanza nel Sicilianismo, prima come Meridionalista, poi come Separatista, ebbe inizio nel periodo del regime fascista. Andrea rischiò la fucilazione, proprio perchè continuava a fare un’attività sostanzialmente ANTI-FASCISTA ed ANTI-UNITARIA.
Fu sempre sottoposto a sorveglianza dal Servizio Segreto del DUCE, nonostante il fatto che fosse stimato, anche in quegli ambienti, come persona onesta e come Maestro del Diritto. Affrontò il difficilissimo periodo della Seconda Guerra Mondiale e l’altrettanto drammatico periodo del dopoguerra.
Fu grazie a lui che gli Alleati (che erano sbarcati in Sicilia, com’è noto, il 10 luglio del 1943) trovarono un interlocutore capace di rappresentare con coraggio, ma anche con grande competenza, le esigenze della popolazione siciliasna, stremata dai bombardamenti e dalle conseguenze di una lunga guerra che aveva portato morte, fame, disperazione e distruzioni in tutta la Sicilia.
Andrea Finocchiaro Aprile formulò proposte e programmi. Sollecitò il rilascio dei prigionieri siciliani. Era, peraltro, referenziato da un passato di Deputato e di Sottosegretario del Governo NITTI. Aveva insegnato nelle Università di Siena, di Camerino e di Ferrara.
Negli anni fra il 1943 ed il 1946, Grazie alla sua lungimiranza, cercò di internazionalizzare la Questione Siciliana ed indirizzò due MEMORANDUM, che ancora oggi fanno testo, rispettivamente alla Conferenza di SAN FRANCISCO (31 marzo 1945), dalla quale sarebbe scaturito, dopo qualche mese, il passaggio dalla Società delle Nazioni alla Organizzazione delle Nazioni Unite (O.N.U.). Ed alla Conferenza, che si svolgeva a LONDRA,  dei Ministri degli Esteri delle Potenze che avevano vinto la Seconda Guerra Mondiale ed alla quale partecipavano anche i Ministri degli Esteri degli Stati Alleati delle prime (settembre 1945).
Con grande senso di responsabilità, Finocchiaro Aprile seppe gestire la mobilitazione delle masse e seppe impedire che la guerriglia separatista sfociasse nel TERRORISMO o nello STRAGISMO. Fu “INTERNATO”, con VARVARO e RESTUCCIA, nell’Isola di PONZA.
Fu il protagonista principale del PACTUM che portò alla prima stesura ufficiosa dello STATUTO SPECIALE DI AUTONOMIA. Un PACTUM, fra il Popolo Siciliano in armi e lo Stato Italiano, che cercava una via di uscita dalla guerriglia, che dilagava in crescendo in Sicilia, con la emanazione di uno Statuto concordato che avrebbe dovuto fare della Sicilia una “Regione Confederata” dello Stato Italiano. Come ebbe a dire Attilio CASTROGIOVANNI: la Sicilia sarebbe diventata un “SEMI-STATO”.
Non fu così, perchè lo Statuto non fu mai applicato integralmente e perchè l’AUTONOMIA e la REGIONE stessa furono “USATE” (e lo sono ancora oggi), senza soluzione di continuità, come STRUMENTI del clientelismo e del colonialismo, praticati, l’uno e l’altro, dalla classe politica, dai Partiti e dai politici siciliani (pochissime le eccezioni). Strumenti che sarebbero stati usati soprattutto per pugnalare alle spalle l’Indipendentismo Siciliano (quello vero).
Nonostante il suo Movimento fosse dilaniato dalla scissione interna (che poi sarebbe sfociata nella formazione del “Movimento per l’Indipendenza della Sicilia Democratico e Repubblicano” di Antonino VARVARO), Finocchiaro Aprile, il 2 giugno del 1946, riuscì a portare alla COSTITUENTE quattro Deputati (sè stesso, Antonino VARVARO, Attilio CASTROGIOVANNI e Concetto GALLO). Era stato un risultato dignitoso, ma era un campanello d’allarme dal quale si deduceva che quasi un milione di SEPARATISTI avevano abbandonato il Movimento Indipendentista.
Impossibile ricordare in poche parole i grandi meriti ed il contributo che Andrea Finocchiaro Aprile avrebbe dato alla nascente democrazia italiana. Anche in termini MORALI. Fu il padre della nuova cultura del FEDERALISMO in Italia. Nel secolo scorso, il “PADANO” Gianfranco MIGLIO, in più occasioni gliene diede ampio riconoscimento.
Nel 1948 Andrea Finocchiaro Aprile rinunziò alla nomina a SENATORE DI DIRITTO (che gli sarebbe spettata), per affrontare in prima persona una difficile campagna elettorale che lo avrebbe visto sonoramente sconfitto, anche per la crisi nella quale era caduto il suo Movimento. Il vecchio Leader ebbe una delusione ed un dolore dai quali non si sarebbe mai ripreso. Abbandonò il suo Partito ma non gli Ideali che ne avevano ispirato la costituzione nell’ormai lontano 1943.
Andrea Finocchiaro Aprile fu poi nominato Giudice dell’Alta Corte per la Regione Siciliana. Ed anche in questa veste brillò per la straordinaria competenza giuridico-costituzionale e per la difesa ad oltranza dei diritti violati del Popolo Siciliano, della Nazione Siciliana.
E’ appena il caso di ricordare che A.F.A., e dietro di lui altri Indipendentisti Siciliani, furono i primi (e gli unici) a parlare di Unione Europea e di collaborazione permanente fra i Popoli del Mediterraneo. Fino al 1° gennaio del 1948, infatti, il Codice Penale Italiano considerava reato, punito con la fucilazione, ogni tentativo di fare aderire l’Italia ad Organismi sovranazionali.
Non aggiungiamo altro, ma puntualizziamo che abbiamo aperto (e non concluso) la RIVISITAZIONE della figura e delle opere del Leader separatista, che era nato a LERCARA FRIDDI il 26 giugno 1888.

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