Ad estremi mali occorre, infatti, apporre estremi rimedi. Puntualizziamo, tuttavia, che la Rinascita della Sicilia è legata ad alcune condizioni fondamentali, come, ad esempio, quella in base alla quale noi Siciliani tutti, classe politica compresa, dobbiamo avere consapevolezza dei nostri DOVERI, dei nostri DIRITTI, dei nostri INTERESSI GENERALI, nonchè della gravità e complessità dei nostri PROBLEMI. LA QUESTIONE SICILIANA NON E’, infatti, UNA QUESTIONE QUALUNQUE: E’ LA “QUESTIONE SICILIANA”. Dobbiamo, quindi, avere un forte senso di responsabilità, onestà, coraggio, lungimiranza, spirito di solidarietà e di fratellanza con tutti i Popoli del Mondo. Dobbiamo affrontare le sfide del Terzo Millennio, all’interno e all’esterno della Sicilia, all’interno e all’esterno dello Stato Italiano.
Dobbiamo avere sempre e comunque il CORAGGIO di essere SICILIANI.
CON LE DICHIARAZIONI DI LOMBARDO CROLLA IL “MITO” DI UNA AUTONOMIA MAI NATA, BASATO SU UNO STATUTO MAI APPLICATO E ABBONDANTEMENTE TRADITO, SPACCIATO COME PANACEA DI TUTTI I MALI DELLA SICILIA E COME ALTERNATIVA ALL’INDIPENDENZA.
Le recenti dichiarazioni di Lombardo hanno spiazzato coloro che avevano creduto che l’Autonomia Siciliana, “risuscitata” a tempo scaduto, potesse essere strumentalizzata in funzione anti-indipendentista e come SANATORIA alla violazione del PACTUM istituzionale del 1946, sul quale era nato il compromesso autonomistico. Ovviamente, gli STRUMENTALIZZATORI dell’Autonomia non hanno ben compreso o fingevano di non aver compreso che i 64 anni trascorsi invano sono stati sufficienti a consolidare la VIOLAZIONE del PACTUM. E a rimettere tutto (e tutti) in discussione.
Non aggiungiamo, per il momento, altro.
Da LOMBARDO, dal quale abbiamo ascoltato anche altre affermazioni egregie, – che hanno, comunque, un indiscutibile e indissolubile valore storico, giuridico e politico, – ci aspettiamo altri passi in avanti. Dal “NO” al PONTE-IMBUTO sullo Stretto di Messina, al “NO” all’infame progetto di smembrare la Sicilia in TRE REGIONICCHIE (peraltro, in funzione ANTI-SICILIANA); al “NO” alla subordinazione della Sicilia all’IMPERIALISMO commerciale, economico, finanziario ed …. etnico della CINA; alla MORALIZZAZIONE della vita pubblica, della pubblica amministrazione e della politica politicata che in Sicilia adotta metodi, regole, logiche ed “etiche” che sono propri della MAFIA; alla lotta contro la Mafia anche attraverso una legislazione “specifica” più adatta alla “SPECIFICITA'” del fenomeno mafioso.
Ci aspettiamo una STRATEGIA “SICILIANA” per l’ECONOMIA SICILIANA.
E …. ci aspettiamo tante altre cose ancora!
IL SEGRETARIO NAZIONALE FNS
(Giuseppe SCIANO’)
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