Sulle Foibe – A Siragusa è scontro
Cronaca, Cronaca Regionale

Sulle Foibe – A Siragusa è scontro

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Ieri a Siracusa, a Piazza Pancali, nel pomeriggio, si è tenuto un presidio di controinformazione sul tema delle foibe, indetto dal Movimento Antifascista Siracusano ed al quale hanno aderito 30 persone rappresentanti numerose associazioni, volto ad opporsi simbolicamente e comunicativamente alla mistificazione portata avanti da gruppi come Casapound sul tema.

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In particolare – si legge nel comunicato diffuso dagli organizzatori –  al presidio hanno aderito 30 persone, volantinando e dando vita ad una assemblea di piazza e ribadendo che la delicata questione di questi tragici episodi va vista come il risultato dell’imperialismo fascista in Jugoslavia (la dittatura comunista del generale Tito anche se poi in quei luoghi, nella pulizia etnica che venne effettuata, senza distinzioni di fedi politiche, operarono molti italiani) e non può, pertanto, essere in alcun modo strumentalizzata da organizzazioni neo fasciste, razziste e nazionaliste.

Una manifestazione quella vista a Siracusa che va in senso contrario alla giornata del ricordo – il 10 febbraio – dedicata proprio alle vittime di quei fatti.

La storia oggi dovrebbe essere ricompresa, senza strumentalizzazioni.

Senza negare quanto è accaduto in Istria, a Fiume e in Dalmazia, dove al dramma delle foibe si è aggiunto quello degli oltre trecentomila esuli. Persone costrette ad abbandonare terre abitate da generazioni.

Oggi bisogna riaffermare l’inaccettabilità di ogni forma di negazionismo e di riscrittura della storia.

E per riaffermare che al ricordo si deve accompagnare l’impegno di evitare che tragedie simili si ripetano, cosa non scontata come dimostra la storia recente.

Oggi si deve prendere coscienza che una nazione ha il dovere di assumere sulle proprie spalle ogni pagina della sua storia e non c’è pagina che possa esser cancellata e negata. Chi fu ucciso nelle foibe e chi fu cacciato dalla sua terra lo fu solo perché italiano in quella che fu un’operazione di pulizia etnica, come ha recentemente affermato il sindaco di Torino, Piero Fassino.

13 Febbraio 2016

Autore:

redazione


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