Cibo e crisi climatiche
Partecipata al Centro Diurno Camelot l’iniziativa Foodforchange: cibo salute e territorio. Il cibo che scegli puo’ salvare il Pianeta. L’evento che ha avuto la finalità di far riflettere sul futuro del nostro pianeta e sul rilievo assunto dal cibo nelle crisi climatiche ed ecologiche è stato promosso dall’associazione C.E.A. ( centro di educazione ambientale) Messina Onlus presieduto dall’Ing. Francesco Cancellieri ,col patrocinio del Comune di Messina, dell’ASviS, del Centauro Onlus, di Slow Food Sicilia, della Città Metropolitana di Messina, dell’Università degli Studi di Messina dipartimento CHIBIOFARAM, dell’Arpa Sicilia, di Infea, IRSSAT, del Club Alpino Italiano, della Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia, del Masci Messina 1 IL Faro, di Ambiente e Vita, Fare Verde, Marevivo, Lipu, Avis Messina, associazione culturale Kiklos, del Museo cultura e musica popolare dei peloritani, dell’associazione insegnanti di scienze naturali.
A moderare la tavola rotonda l’avv. Silvana Paratore che ha sostenuto come cibo e crisi climatica sono innegabilmente interconnessi e lo squilibrio degli ecosistemi è fortemente influenzato da ciò che consumiamo quotidianamente . Dopo i saluti istituzionali del Presidente della commissione comunale ambiente del comune di Messina avv. Giovanni Scavello e del Vicepresidente del Cea Messina Onlus Giuseppe Panebianco, ha preso la parola la biologa dott.ssa Domenica Lucchesi referente InFea Arpa Sicilia che ha rimarcato l’importanza di dovere agire urgentemente sottolineando come siano già in atto delle azioni di monitoraggio e controllo da parte di tecnici ambientali impegnati anche in settori emergenti come la conservazione della biodiversità fondamentale per la vita del pianeta.
A seguire l’intervento del presidente di Slow food Sicilia Rosario Gugliotta che ha sostenuto come occorra scegliere il cibo giusto per salvaguardare l’ambiente avendo coscienza che lo stesso cibo debba essere inteso come nutrimento e non come alimento. Una buona alimentazione puo’ contribuire non solo alla salute fisica ma anche al benessere mentale ha dichiarato il Direttore del modulo dipartimentale Salute Mentale Messina nord dott. Marco Xerra sottolineando come salute mentale sia sinonimo di qualità della vita. Incisivo il contributo del dott. Matteo Allone dirigente responsabile Centro Diurno Camelot che ha affermato come i temi della sostenibilità, della complessità, programmazione e della prevenzione siano ormai ineludibili. In accordo con i goals di Agenda 2020/2030, uomini e ambiente sono profondamente interconnessi e rappresentano l’antica visione di un microcosmo che si rispecchia nel macrocosmo. Occorre, ha concluso Allone, trovare una via virtuosa ricordando che siamo ciò che mangiamo.
Degno di attenzione l’intervento curato dall’ing. Cancellieri, via skipe di Lorenzo Furlan di Veneto Agricoltura che dopo aver ribadito che il mestiere dell’agricoltore sia il più difficile del mondo, si è soffermato sulla Direttiva n. 128 del 2009 divenuta obbligatoria in Italia nel 2014 in tema di difesa delle colture. Sul tema del cibo che deve essere letto in funzione di una realtà complessa e delicata riconducibile ad alcune delle più importanti sfide ambientali quali consumo del suolo, desertificazione e conseguente perdita di biodiversità si è soffermato il prof. Vincenzo Piccione naturalista e biologo. Cibo ed ambiente sono strettamente collegati ha dichiarato il dott. Giuseppe Turiano endocrinologo presidente dell’associazione A.D.A.M.O. ( associazione disturbi alimentari metabolici ed obesità). Sull’importanza degli ecosistemi nella produzione del cibo buono, pulito e giusto si è soffermato il dott. Giuseppe Lo Paro professore universitario di ecologia.
A conclusione evento è intervenuto Mario Sarica consulente scientifico del Museo cultura e Musica popolare dei Peloritani che ha affermato come posare lo sguardo demoantropologico sul tema della giornata ovvero cibo territorio ed ambiente significa prendere consapevolezza che il patrimonio di biodiversità e la macchia mediterranea di cui l’area peloritana vanta espressioni tipiche e distintive, è l’eredità plurimillenaria della cultura agro-pastorale mediterranea, oggetto di ricerca, di studio e di tutela a partire dalle vie dell’ottocento. I musei etno-antropologici ed in particolare quello di musica popolare dei Peloritani costituiscono luoghi non solo di memoria storica e di narrazioni del territorio ma conservano il genius loci , lo spirito del tempo, l’anima popolare da rigenerare. Presente all’evento una rappresentanza degli alunni della classe IV A turismo dell’I.T.E.S. A.M. Jaci accompagnati dalle prof.sse Lucchesi Paola e Ricca Domenica.