Quando il pomeriggio si immerge in una “Luce” magica grazie alle poesie di Antonella Ballacchino
Ricco di emozioni e di belle sensazioni il pomeriggio letterario trascorso, ad inizio mese, nel salotto letterario de “La Capannina”. Coccolati dalla gentilezza del padrone di casa, Nino Faranda, e dall’ospitalità di Nino Armenio l’editore, in compagia della poetessa Antonella Ballacchino.
Lei, che con la sua poesia e il racconto delle sue esperienze di medico ha fatto vibrare più volte l’anima ai presenti.
Ad organizzare il tutto è stata Giovanna la Motta che ha voluto, alla fine, soddisfatta, ringraziare Antonino Armenio “che ha creduto in me, e Antonino Faranda per la sensibilità e l’apertura che ha verso la cultura e l’arte in tutte le sue forme e che mette sempre a disposizione la sua professionalità e il suo locale”.
L’organizzatrice – alla sua prima esperienza nel campo – ha voluto ovviamente soffermarsi sull’ospite, Antonella Ballacchino che con le sue poesie raccolte nell’opera “Luce” riesce a trasformare le emozioni in versi, umanizzando allo spasimo li versi che diventano morbide carezze per l’anima, applicando il linguaggio tecnico al linguaggio del cuore è un connubio irresistibile”
Maria Vittoria Cipriano – docente – ha svolto un interessantissimo intervento tecnico sulla poesia; l’avvocato Maria Piera Franco con grande cultura e profonda sensibilità ha presentato l”autrice, insieme a Cettina Giallombardo.
Beatrice Rasizzi Spurio ha dato voce alle poesie con passione e partecipazione. Il pubblico che ha ascoltato, si è emozionato e ha partecipato in maniera attiva con domande e curiosità.
Turbine e delirio
a mezz’aria
tra le nuvole
e la luna.
Ti sposo ancora
anima di specchio
riflesso.
Metàmerica Luce
dell’iride planetario
intorno all’ignoto
turbine di un sole nano.
Lontano.
39 passi di storia sa(cca)dica
avvolge l’indefinito altre 7 volte.
Siamo polvere
di stelle veloci.
La fotogallery