Era ricoverato al “San Raffaele Giglio” di Cefalù dove si trovava dopo un periodo di degenza in una struttura sanitaria di San Marco d’Alunzio a causa di un brutto male.
A Capo d’Orlando l’ultimo saluto al capitano Mimmo Di Tella
Nella solennità della chiesa di Cristo Re a Capo d’Orlando, si è tenuto il commosso addio a Mimmo Di Tella. Un’onda di commozione ha permeato l’aria densa di ricordi mentre tanti amici venuto anche da Patti, Barcellona e Sant’Agata Militello, insieme ai compagni di squadra, si sono riuniti per rendere omaggio a un uomo che ha incarnato il meglio dello spirito sportivo diventando una bandiera dell’epopea del basket locale. Ma in tanti hanno voluto ricordare anche gli aspetti della sua generosità umana.
Mimmo Di Tella, il cui nome risuonava glorioso nei decenni d’oro dell’Orlandina Basket, ci ha lasciato all’età di 66 anni. La sua figura, imponente sul parquet ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della pallacanestro locale e in quella comunità che – lui veniva da Napoli – ha chiamato casa per molti anni.
Il pomeriggio dei suoi funerali è stato un tributo vibrante alla sua memoria. Un lungo applauso ha accolto la bara che proveniva da Cefalù, e prima di giungere in chiesa, si è fermata a lungo davanti al PalaValenti, teatro di tante battaglie cestistiche. Era un omaggio doveroso a un capitano leale e rispettato, un’ icona del Basket, non solo locale, vissuto con classe e dedizione.
Davanti al “PalaValenti”, un tempio sacro dello sport cittadino, sulla bara è stata posata una sciarpa biancazzurra, simbolo tangibile dell’amore e dell’appartenenza, che legavano l’uomo alla sua squadra, alla sua comunità e si sono ritrovati in tanti, i compagni di mille battaglie sul campo, tra i quali, Mario Iannello, Lino Milone, Francesco Cucinotta e il leggendario coach Maurizio Cucinotta. Erano i testimoni di un’epoca d’oro della pallacanestro orlandina, in cui Di Tella brillava, al punto da essere inteso “l’americano” come una stella luminosa.
Nella chiesa di Cristo Re, le parole dell’Arciprete Nello Triscari hanno reso omaggio alla straordinaria umanità di Mimmo che poi, con la sua abilità sul campo, ha conquistato il rispetto di avversari e compagni di squadra. La sua carriera, costellata di successi e trionfi, finito l’aspetto agonistico in campo, è rimasta legata al “canestro” contribuendo al successo dell’Orlandina e della Costa d’Orlando in veste di team manager.
“Larry” riposa nel cimitero di contrada San Martino dove in tanti, finita la funzione sacra. l’hanno voluto accompagnare per l’ultimo saluto.
il ricordo sul “il Mattino” di Napoli a firma di Stefano Prestisimone
Era ricoverato al “San Raffaele Giglio” di Cefalù dove si trovava dopo un periodo di degenza in una struttura sanitaria di San Marco d’Alunzio a causa di un brutto male.
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