La fotografia è un arte ed i fotografi sono degli artisti.
Così nasce Egidio Marziano e così nel tempo perfeziona la sua arte, tanto da esser denominato il Re della fotografia.
A lui si devono ricordi indelebili della storia di Gioiosa, soprattutto da quando il vecchio Silvio cedette la propria attività.
Non è fotografo di matrimoni ne di avvenimenti conviviali, ma è fotografo di eccellenza, di estemporaneità…di ciò che suscita e si conforma, di ciò che da estro e rilevanza alle cose sempre e solo nello scatto, attraverso la fotografia.
La sua fotografia appare anzitutto come movimento, come movimento libero ed ha la capacità di scrivere documenti con la luce, di costituire degli archivi.
Ha seguito passo paso il nostro mondo, ne ha fatto parte. In altre ne ha ricercato un mondo diverso, attraverso frammenti. E’ una scelta che richiede appunto di essere fotografi in movimento e in movimento fra gli uomini. Accorgersi di tutto, saper scovare anche negli angoli dove il tutto è confinato, saper attendere, saper attendere che si riveli un’essenza, cogliere l’attimo.
Con questo tipo di fotografia “impegnata” è stato sempre e si è mantenuto sempre estremamente lucido, razionale, pragmatico: ha sempre saputo da che parte stare, ricordarlo a coloro ai quali ha deciso di rivolgersi; è per sé testimonianza, assumersi il ruolo di realizzare una “foto di gruppo”, la “foto di gruppo” di un’epoca, di un travestimento, di una mentalità, di una corsa, di un viso, di una facciata.
Non soltanto fotografia ricorrente quindi, ma, ad esempio, ritratti: di uomini che hanno fatto la storia culturale del nostro piccolo paesino.
Uomini importanti, visi conosciuti, forse non da tutti, ma evocativi, testimoni essi stessi: ha fotografato il nostro mondo…dal colore al bianco e nero.
Tutto di indubbia suggestione, poi incisivo,ironico, leggiadro, anticonformista…sempre all’avanguardia, da non poterne fare a meno.
Ha colto tutto, soprattutto il bello della foto. L’unicità, il colore, la posizione.
Credo di poter affermare che il suo obiettivo è sempre stato quello di immortalare il talento, dovunque si trovasse, con una preferenza per ciò che considerava un bene culturale comune, nel quale racconta quello che spesso non si racconta e la verità è la migliore propaganda, la protagonista indiscussa.
Ecco ciò a cui fanno pensare le fotografie di Egidio, ECCO LA SUA FOTOGRAFIA, nella quale troviamo anzitutto degli uomini: entusiasti, distratti, impegnati…d’improvviso, ritroviamo tutta una umanità, la storia di un mondo, di un luogo, di un momento che è già nella nostra vita e nella nostra memoria.
Giuliana Scaffidi
foto tratte da gioiosani.it