L’appuntamento è alle ore 21,30 sul lungomare brolese. Un misto tra musica, balli ma anche riflessione e preghiera.
“Amare gli altri senza chiedere né aspettarsi nulla non significa solo che viviamo dando gratuitamente quel che abbiamo gratuitamente ricevuto?”
La domanda che spesso pone Fra Felice, personaggio carismatico, di certo da anni l’innovazione nel mondo della fede cattolica, della nuova parola del Signore, non solo sui Nebrodi, ma comunque da qui è partito e fa proseliti.
Lui con Brolo ha un particolare rapporto.
Qui è arrivato giovanissimo.
Suo padre il Maresciallo Golfaloni, prima era a Piraino, poi venne a reggere le sorti della stazione dei carabinieri di Brolo.
E Totò, con Filippo e una giovanissima Nunzia Rita, i tre fratelli, videro sbocciare le loro adolescenze, tra musica, salone parrocchiale, politica e goliardiche amicizie.
Esperienze, per il tempo, uniche, aggreganti che costruirono una rete di rapporti, di amicizie, di attività importanti e irripetibili. Poi la vocazione, la chiamata, il cercare una strada lontana dalla facoltà di ingegneria di Palermo, tra i poveri i diseredati, quindi i voti in un ordine francescano, quello dei farti minori, dove la regola era assoluta, la rinuncia su tutto.
Totò divenne Fra Felice e questa sera sarà a Brolo a richiamare ancora a raccolta tanti e non solo quelli che frequentano quella che poi divenne la sua parrocchia, tra i colli di Gioiosa Marea, a Sanm Nicolò Vecchio.
“La nostra Comunità nasce da un profondo bisogno, sentito fin dagli inizi del cristianesimo, -spiega Fra Felice – quello di vivere il Santo Vangelo seguendo Cristo povero, crocifisso e Risorto. Fin dai giorni della prima Pentecoste, come attestano gli Atti degli Apostoli: “…tutti i credenti vivevano insieme e mettevano in comune tutto quello che possedevano. Vendevano le loro proprietà e i loro beni e distribuivano i soldi fra tutti, secondo le necessità di ciascuno. Ogni giorno, tutti insieme, frequentavano il Tempio, spezzavano il pane nelle loro case e mangiavano con gioia e semplicità di cuore. Lodavano Dio ed erano ben visti da tutta la gente”(Att. 2, 44-47 a).
Aggiungendo: Lungo i secoli, sotto varie forme poi approvate dalla S. Chiesa, questa vita radicalmente evangelica si è sviluppata come un albero con tanti rami (cfr. Conc. V at. II, Lumen Gentium n. 44), e poi, nel tredicesimo secolo San Francesco e San Domenico fondarono i cosiddetti “ Ordini mendicanti” per rispondere ad un profondo bisogno di vita evangelica totalmente vissuta per il Regno di Dio, come la visse Gesù sulla terra. Il Papa Giovanni Paolo II, nel Breve Apostolico “Franciscanum Vitae” dell’8.12.1982, con cui ha approvato con l’autorità apostolica che gli compete per mandato divino, la “Regola e Vita dei fratelli e delle sorelle del Terzo Ordine Regolare di San Francesco”, ha dichiarato: “L’ideale francescano di vita in questo nostro tempo, non in modo diverso che nei secoli passati, affascina incessantemente molti uomini e donne desiderosi di perfezione evangelica e assetati del Regno di Dio”. Noi ci sentiamo totalmente coinvolti da queste parole del Santo Padre e siamo desiderosi di attuare tutto ciò, coscienti che questo potrà avvenire solo per Grazia, infatti non può essere frutto di semplice genio o forze umane”.
Un rapporto a volte difficile, mai con il territorio, ma spesso con la stessa struttura ecclesiastica. Superato nel tempo, con le nuove intelligenze, con la larghezza di vedute di chi si rinnovava.
“Il Vescovo di Patti, con paterna benevolenza, ci ha permesso di sperimentare questo nostro proposito nelle contrade collinari di Gioiosa Marea (Casale, Maddalena, San Nicolò Vecchio, San Francesco, Santa Lucia, Francari, Provvidenza)incaricandoci ufficialmente di assumere la cura pastorale del popolo di Dio presente in questo territorio. Dal giugno 1998 facciamo questo cammino di servizio, ricerca, crescita e discernimento.”
Un attività intensa quella di questo monaco fatto sulla via del proselitisino, di evangelizzazione, per consentire un reale “respiro” contemplativo, tipico dell’autentico francescanesimo.
Lui speiga così questa attività:”Abbiamo diviso la settimana in due parti: lunedì, martedì e mercoledì dedicati solo alla vita contemplativa in forma di ritiro comunitario; giovedì, venerdì, sabato e domenica dedicati alla vita apostolica in varie forme, da quella tipicamente parrocchiale, all’evangelizzazione itinerante, alla direzione spirituale, alla visita alle famiglie, etc.. Seguiamo costantemente alcuni gruppi del Rinnovamento nello Spirito, di cui condividiamo molti elementi di spiritualità”.
Gli impegni fissi più importanti giornalieri sono:
– Liturgia delle ore con Lodi e Vespri cantati coralmente
– Santo Rosario
– Santa Messa
– Due turni di Adorazione Eucaristica silenziosa di trenta minuti.
– Ogni primo e terzo fine settimana del mese,accogliamo, secondo la nostra capacità logistica, le persone che desiderano condividere la nostra vita.
– Il sabato mattina viene totalmente consacrato alla ”Lectio Divina” delle letture bibliche della Santa Messa del giorno dopo.
– Due volte al mese, a Gioiosa Marea, la Domenica dalle 15.30, teniamo un corso biblico popolare.
– Una volta al mese, sabato sera, un “Cammino matrimoniale”, solo per coppie.
– Una volta al mese (il primo venerdì) 24 ore di Adorazione Eucaristica, per invocare una nuova Pentecoste nella Chiesa e nel mondo.
Attualmente è composta da un sacerdote, due religiose, due laiche consacrate, due professi temporanei, una novizia, un postulante e una giovane coppia di sposi con quattro figli.
“Vi sono numerose persone e famiglie , che pur non vivendo con noi in sede, condividono il nostro percorso di vita e spiritualità e vengono spesso a trovarci e a pregare con noi. Soprattutto nei giorni di accoglienza, la convivenza e il mangiare insieme dà un senso ecclesiale alla “famiglia di Dio” che ci sembra molto importante, sia riguardo alla vita evangelica, sia come “segno dei tempi” riguardo ai bisogni della società attuale. Ci accorgiamo che molte cose si sviluppano e vanno maturando man mano che camminiamo lungo il deserto verso la Terra Promessa . Lodiamo e ringraziamo il Signore perché la fragilità umana e le ferite causate dal peccato originale non impediscono a Gesù Risorto e alla Beata Vergine Maria, di offrirci ogni giorno abbondanza di grazie per compiere totalmente la Volontà di Dio, nella gioia più profonda e nella Pace che solo Cristo può donare. Che S. Francesco, S. Chiara e tutti i Santi egli Angeli intercedano per noi e ci aiutino a percorrere la loro stessa strada, che è Gesù, Via, Verità e Vita”.
E questa sera in tanti saranno qui a Brolo a ascoltarlo, tra canzoni ritmate, mani alzate, abbracci e spunti di riflessione.
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