Se l’effetto di una candidatura può essere quello di cominciare a muovere il dibattito tra chi ascolta, sono soddisfatto che la nostra abbia messo in circolo l’indispensabile linfa dei ragionamenti su come immaginiamo Piraino nel prossimi trent’anni.
In questa prima settimana dal lancio del progetto “Rimanere a Piraino” abbiamo tenuto incontri con quelli che riteniamo essere le persone più “socialmente autorevoli”; lo abbiamo fatto prima ancora dei necessari passaggi politici che caratterizzeranno la prossima fase di questo progetto perchè crediamo che la politica non si debba limitare sterilmente ad elencare misure attuate e da attuare, ma debba perseguire la più importante infrastruttura che è il progetto della coscienza di una comunità.
Quello che è emerso è un malcontento diffuso per una Piraino che vede limitata la propria libertà di scegliere. Sia che si tratti di un sindaco, un “mi piace”, un professionista per progettare la mia casa, un modello di sviluppo diverso, la nostra è una comunità che vive di mortificazione.
E’ difficile, ad esempio, affermare che in una proposta eccentrica si intravedono possibilità di progresso: si può correre il rischio di passare per quelli che appoggiano posizioni propagandate come minoritarie ed essere emarginati dal contesto delle discussioni, nonostante queste posizioni siano in realtà il motore economico di tutte le eccellenze nei comuni virtuosi.
E’ difficile, ad esempio, esprimere una simpatia per qualcosa che sia espressione di una diversità , un libro, una poesia , un progetto che mobilita le coscienze: “si è sempre fatto così e così si deve continuare” dev’essere il leit-motiv della tua vita ed anche quello che esprimi in pubblico è sottoposto al vaglio della opportunità, perchè non si affermino mai le differenze .
E’ difficile, ad esempio, pensare di far spazio ad un giovane professionista quando si tratta di costruire la tua casa : è più facile che non vengano fatte opposizioni a quello affermato, lui sa come fare per aver concessi prima quelli che sono pur sempre diritti, e se scegli quell’altro non sai mai a quali ritardi ti potranno sottoporre.
E’ difficile, infine, ragionare sui capisaldi della vocazione di un territorio: ho sentito dire che la bellezza di Piraino sta nel sole e nel mare, ma io penso stia maggiormente nei cittadini che possono determinarne le sorti economiche; se quindi, per trent’anni, si è puntato su un modello che oggi è logoro , bisogna continuare a sbatterci fino a totale depauperamento piuttosto che interrogarsi se non è possibile fare anche altro?
Le nostre perplessità sulla speculazione edilizia e sul fatto che questa portava con sè più disagio che ricchezza si sono rivelate esatte. Un paese che non può scegliere è un paese che si condanna alla paralisi.
Ma il tanto decantato cambiamento non può passare certo dallo sconvolgimento per imperio del modo di pensare della gente. I grandi sogni si realizzano scegliendo, laddove non si impone un modello o un altro, unici e inemendabili , laddove è possibile non essere discriminati per le diversità che fanno bello il mondo.
Trovo che Piraino, da questo punto di vista, soffra ancora un po’ di questo non voler venire allo scoperto, di questo non voler turbare l’altrui sensibilità di facciata , di questo non voler essere di parte per paura di inimicarsi qualcuno.
Siamo sulla scena politica da più di quindici anni e possiamo a ragione dire di essere una costante. Abbiamo messo la faccia in molte iniziative evitando, limitando o ritardando la distruzione di un territorio che a parole tutti dicono di amare ma che poi non difendono fino in fondo.
Abbiamo messo la faccia proponendo una nostra strada su i più disparati argomenti per affermare la bellezza come carburante dello sviluppo.
Siamo convinti che questa possa trionfare se a difenderla con i piccoli gesti saremo sempre di più. Quindi rimaniamo a Piraino.. e facciamo sì che le prossime generazioni ci possano ringraziare.
Francesco Mastrolembo
Candidato Sindaco di “Rimanere a Piraino”
Nella foto ” il dubbio”