LA FRANA AL CONFINE CON CASTELL’UMBERTO E SINAGRA
Il taglio delle querce la causa?
La frana ha trascinato assieme al fango anche diversi tronchi di querce che sono state chiaramente abbattute come si evince dalle foto.
La domanda è lecita
E’ giusto chiedersi: era proprio necessario abbattere le querce giusto in una zona ad altissima pendenza e visto pure il precedente del 2001 all’abitato di Mulinazzo dove solo per pura fatalità non ci scappò il morto.
Intanto però sono in molti a pensare di chiedere delucidazioni a chi è deputato del controllo del territorio
La frana è di vaste proporzioni, ed è ben visibile al confine tra Sinagra con Castell’Umberto, in zona Margi superiore. Ha creato un nuovo torrentello, magari provvisorio, che ha interrotto la provinciale Aria Ratto- Piano Monaci per perdersi poi, per una lunghezza indefinibile a causa della folta vegetazione, nella campagna sottostante il cui territorio, a valle, “defluisce” presso l’abitato di Mulinazzo.
Il sopralluogo del Comune di Sinagra, e la particolare attenzione dedicata allo studio del terreno da parte del geologo Michele Orifici, ha evidenziato che il tutto è compreso nel bacino idrografico del vallone Caputo.
Bacino tristemente noto per l’esondazione nel 2001 , quando una colata fango-detritica di ingenti proporzioni nel settore di fondovalle ha investito l’abitato di Mulinazzo e la viabilità della zona che, specie a monte, fa rilevare – è il geologo che scrive – una copertura detritica di alcuni metri su un substrato arenaceo con intercalazioni di livelli argillitici, determina condizioni favorevoli all’attivazione di frane…” come quella che si è appunto verificata.
Definito “Colamento rapido fango-detritico”.
Il dissesto franoso- sempre Orifici che parla – si è sviluppato per una lunghezza di circa 150 metri, larghezza media di circa 6 metri e con profondità. Fortunatamente la fitta vegetazione boschiva- spiega il geologo-svolge una notevole azione di contenimento”.
la nota dolente.
La frana ha trascinato assieme al fango anche diversi tronchi di querce che sono state chiaramente abbattute come si evince dalle foto.
Ci si chiede: era proprio necessario abbattere le querce giusto in una zona ad altissima pendenza e visto pure il precedente del 2001 all’abitato di Mulinazzo dove solo per pura fatalità non ci scappò il morto senza contare il costo degli interventi di ripristino e di consolidamento della zona a valle pagati con i soldi dei contribuenti?
Domande che, probabilmente troveranno risposta nelle sedi competenti vista la nota interlocutrice inviata dal comune di Sinagra.
Sicuramente sarà tutto regolare e lo smottamento è stato “aiutato” se non provocato dalle abbondanti piogge dei giorni precedenti.
Dal canto suo il Comune come detto ha inviato una richiesta urgente di sopralluogo “al fine di constatare l’entità del dissesto e provvedere con tempestività a programmare un intervento di mitigazione della pericolosità e del rischio geomorfologico al fine di salvaguardare la popolazione esposta in quella zona”.
Destinatari della nota:
il Dipartimento Regionale dell’Autorità di Bacino di Palermo Distretto Idrografico; La Città Metropolitana di Messina; Il Dipartimento regionale della Protezione Civile di Palermo; L’Assessorato regionale delle Infrastrutture di Palermo e il genio Civile di Messina.
Enzo Caputo