Recensione del prof. Romano Pesavento
Dal 7 marzo in edicola si può acquistare l’albo di Tex n. 773, “Caccia al Navajo”, edito dalla Sergio Bonelli Editore, con soggetto e sceneggiatura di Pasquale Ruji, disegni Yannis Ginosatis, copertina di Claudio Villa.
L’albo costituisce la continuazione del numero intitolato “Il morso dello scorpione”; la vicenda si sviluppa facendo procedere e intersecare due filoni narrativi: le persecuzioni e calunnie cui è sottoposto il giovane navajo Julio e le scorribande criminali di una banda di fuorilegge. L’anello di congiunzione è costituito dal perfido sceriffo Campbell, il quale, disonorando la stella che porta, rappresenta la “summa” delle meschinità umane: molestatore di donne indifese e sepolcro imbiancato, avido e senza scrupoli, troverà la sua nemesi in Tex, in uno spettacolare finale condito da molta azione e adrenalina. Se è vero che il bene trionfa in modo prevedibile, perché con i pards i buoni vincono sempre, l’avventura è tutt’altro che scontata e lo sceneggiatore Ruji riesce a dosare bene gli aspetti “romantici” con quelli tipicamente western del mondo texiano.
I disegni Yannis Ginosatis sono di effetto e non risultano mai standardizzati; un plauso particolare per la resa spettacolare dei selvaggi paesaggi americani.
Nella bella copertina di Villa, Tex dall’alto di un vagone, con lo sfondo di un cielo sanguigno, impugnando le sue colt, attende paziente e risoluto tre “desperados” armati fino ai denti, ma già in stato confusionale. Loro sanno perché. Anche noi.
L'ampliamento dell'isola pedonale a Capo d'Orlando, che ha incluso le vie Umberto e Amendola, sta…
L’ultimo sfregio alla memoria di Sergio Ramelli: il caso della libreria Feltrinelli di Milano. La…
A Scaletta Zanclea, Domenica 16 marzo in scena (altro…)
Due interventi in due giorni, entrambi risolutivi. La Protezione Civile di Brolo si è distinta…
PATTI - L’incontro degli studenti del “Borghese-Faranda” con il Colonnello Lucio Arcidiacono, Comandante Provinciale dell’Arma…
SANITÀ - Tecnica chirurgica innovativa su pazienti laringectomizzati all'ospedale di San Vincenzo di Taormina