il gravissimo fatto di sangue avvenuto il 10 marzo
Le salme sono state restituite ai familiari dopo che ieri il medico legale nominato dalla Procura pattese, la dottoressa Elvira Ventura Spagnolo, ha eseguito l’autopsia. Dopo questi esami, necessari anche a stabilire la dinamica dei fatti che hanno portato alla morte dei due coniugi, i funerali faranno scendere il sipario – almeno per quel che riguarda la cronaca – su questa tristissima vicenda, anche se si indagherà ancora per scoprire i retroscena che hanno determinato ilo susseguirsi degli eventi che hanno visto il Molica uccidere prima la moglie e poi suicidarsi, dopo avere mandato un sms ad una delle due figlie dove raccontava quanto accaduto.
Dalle prime indiscrezioni
Maria Febronia Buttò aveva evidenti ferite alle mani causate nell’estremo tentativo di difendersi dal marito
Ho ucciso la mamma, addio
Sarebbe questo l’ultimo gesto di Tindaro Molica Nardo che prima di suicidarsi con lo stesso coltello da cucina con cui aveva finito la moglie ha inviato alla figlia.
Nessuna pistola
Molica Nardo, militare in pensione da alcuni anni, non deteneva armi. Poco tempo fa aveva consegnato ai carabinieri un fucile da caccia di sua proprietà che non voleva più utilizzarlo. Durante la perquisizione non è stata trovata nessun’altra arma e le lesioni riscontrare sui entrambi i corpi sono riconducibili all’uso del coltello.
dettagli
L’arma utilizzata è stata un grosso coltello da cucina con il quale, così come finora accertato, Molica Nardo ha colpito la moglie tre volte causandole ferite mortali a cuore e polmoni. Lui per togliersi la vita si è pugnalato quindici volte in varie parti del corpo fino al decesso.
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