Raccontiamo una storia, che da favola diventa successo, intrisa di ricordi struggenti quelli che un nipote conserva per un nonno premuroso e morto troppo presto. Di impegno, di costanza e caparbietà. Di un giovane che pur non essendo di Brolo è come se lo fosse e che ha vissuto l’aria del paese attraverso le vacanze, i racconti di mamma Maria Vittoria. Un giovane che non ha un cognome nebroideo – Ceniti -, che è vissuto in Calabria ma che conserva i tratti dei Cipriano intrisi nel suo DNA. La storia di un futuro – grande – di sogni che diventano realtà di un grande marchio la TMG del gruppo Toyota che ne ha fatto un campione … che anche se non corre, ma vince lo stesso.
Entrare nel mondo delle macchine da corsa.
Questo è stato il suo sogno da sempre.
Da bambino voleva diventare un pilota.
Forse era l’aria di Brolo, che in quegli anni era satura di sport, di corse, di rally, dove si correva con i go-kart per strada, si sognava la grande pista sulle colline, dove si emulavano i vari Caranna, Ninni Oieni, e le peugeot 105, nelle officine del luogo diventavano schegge da far correre a “Zappa” e sulle vecchie provinciali.
Un mondo sportivo che aveva dunque i suoi divi, le sue officine dove si elaboravano i motivi e i meccanici puzzavano di nafta e olio.
Forse anche perché nonno Nino lo metteva sulle sue ginocchia, e lui incrociava le manine sul volante della sua BMW nera, oppure lo portava nel magazzino dello zio Calogero a guidare i muletti e salire sui camion.
Giuseppe sognava già di aver la patente.
Oppure chissà perché al 1° compleanno quando mamma e papà gli regalarono una macchinina con i pedali elettrici che aveva la forma di una Ferrari formula1 lui piangeva quando lo tiravano via.
Segni.. anzi segnali.
Giuseppe si convinse sempre più che quello sarebbe stato il suo mondo.
Del resto la psicoterapeuta per i problemi dell’infanzia, della famiglia e della scuola Silvia Finzi Veggetti sostiene che nei giochi dei bambini si può leggere il loro futuro.
Giuseppe diceva che avrebbe voluto fare il pilota.
Una possibilità remota, inimmaginabile sia per logistiche che per costi; ma comunque ebbe in regalo – crescendo – un kart da competizione, che condivideva coni il fratello Alessandro. Regalo dei genitori per soddisfare in qualche modo il suo forte desiderio. Era un’occasione, li avevano ceduti altri due fratelli adolescenti – i Lombardo – che allora correvano sulle piste nebroidee.
Casi, coincidenze… strade che si intrecciano.
Di domenica Nonno Nino e Papà invece di andar alle partite accompagnavano i nipoti, a Corigliano Calabro, dove c’era una nuova pista di kart.
Giuseppe non disperava di diventare pilota, e mentre era alle “superiori” sua madre un giorno disse: “Tu sei bravo a scuola, studioso ed intelligente! magari in questo mondo delle macchine da corsa ci potrai entrare e restare passando per un’altra porta, diventando un ingegnere, ma, dovrai presentarti con un curriculum di tutto rispetto se vorrai avere qualche possibilità.”
Lo prese come un impegno.
Terminò il liceo con 100/100 con lode. Già allora studiava per conto suo la fisica pensando a quello che gli sarebbe servita sapere all’Università. Quindi la triennale di Ingegneria Meccanica alla Enzo Ferrari di Modena. In tre anni ne uscì con 110/110 e lode con una tesi con Stefano Fontanesi docente dalla forte personalità conosciuto nel settore automobilistico anche per la sua start up di consulenza e ricerca.
Non dimentica Nonno Nino e gli dedica la tesi proprio per la passione che ritiene gli abbia trasmesso.
Arrivano subito le proposte di lavoro Giuseppe ne è tentato, ha la smania di cominciare a lavorare e inserirsi in quel mondo, ma il Professor Stefano Fontanesi che ne conosce le doti, lo consiglia a non smettere di studiare, lo attende la magistrale in Ingegneria del veicolo.
Un consiglio determinante che suggella un rapporto di fiducia e di rispetto ed è con questo docente ancora una volta Giuseppe sviluppa la tesi della magistrale.
La determinazione di realizzare quel sogno, nata dalla passione che aveva accolto, gli brucia dentro, rafforzata anche dal dolore della morte del nonno – un caso di malasanità – nell’agosto del 2010.
Giuseppe studia con impegno e determinazione e nei momenti di stress per motivarsi col suo collega si reca a fare un giro a Maranello oppure nei saloni della concessionaria a Modena dove sono esposte le Ferrari.
Un percorso serissimo e complesso, e nel 2016 arriva la laurea, con lode, con una tesi sperimentale di 8 mesi, col suo relatore Fontanesi che settimanalmente lo fa andare presso la sede Ferrari di Maranello per confrontarsi con i due correlatori, ingegneri del “Cavallino”.
Ha poco più di 24 anni, Giuseppe comincia a credere che ci sia qualche possibilità di lavorare nei box delle gare automobilistiche.
Manda curriculum in Giappone, Stati Uniti, Italia Germania, usa la “rete” e arrivano le risposte e tra queste quella delle TMG del gruppo Toyota di Colonia che lo invita per un colloquio.
Il sogno diventa realtà.
A luglio 2016 firma il contratto come ingegnere nel reparto motori, e parte.
“Però questo viaggio dovevo farlo col nonno” dice a sua madre.
Parte solo per un paese sconosciuto supportato dalla consapevolezza che la sua famiglia gli sarà sempre accanto, ha tra i suoi bagagli una borsa azzurra… quasi un significato mistico per un sogno fatto dalla nonna.
Ed arrivano le soddisfazioni.
Lavora su un progetto del motore della macchina con cui TMG partecipa al Rally di Svezia e vince.
L’azienda proprio su questo lavoro gli fa fare una videoconferenza con la casa madre nipponica.
“Sei diventato famoso anche in Giappone col tuo pistone” – gli dice il suo capo francese.
Conosce in persona i direttori tecnico-sportivi, ed il responsabile di tutta l’area sportiva Toyota. Ed arriva la sua prima volta, alla conferenza mondiale che ogni anno si tiene a Berlino a cui partecipano ingegneri e manager del settore automobilistico di tutto il mondo.
Il mondo dei suoi sogni, le corse, le auto, l’odore della vittoria. E’ tutto lì.
Il 16 agosto del 2017 in occasione del settimo anniversario della morte di nonno Nino, Giuseppe, che si trova a Colonia pubblica sulla sua pagina fb un post dove testualmente scrive “Mi ricordo di quando mi portavi in pista a girare con il mio adorato go-kart… io volevo diventare un pilota, tu mi ripetevi sempre che invece dovevo studiare… e cosi mi hai reso quello che sono oggi. Sono passati 7 anni che te ne sei andato, ma in realtà non sei andato via davvero. Anzi, sei rimasto al mio fianco, ogni giorno, dandomi la forza di affrontare la vita, e so che continuerai a farlo.
Ricordo che mi dicevi sempre di essere orgoglioso di me…ed ora mi piace immaginarci insieme, sul divano o in pista che sia, ad esultare! Ciao Campione!”
E la storia di un amore, di un grande affetto, solo quella che si può instaurare tra nonni e nipoti… continua.
Ma per meglio definire il contest familiare evidenziamo che la mamma di Giuseppe, Maria Vittoria Cipriano è la figlia di Nino, che era a sua volta figlio di Ottavio. Nipote di Carmelo, di Salvatore, di Calogero, di Aurelio e ancora di Emilio, morto giovanissimo, Santo, Concetta e Pina. Ha avuto come nonna “a ‘za Vittora” detta a Castagna e una Cipriano lo è anche sua madre Maria, figlia quest’ultima di Paolo detto ‘u’vrazzutu e Caterina.
A Brolo sono una tra le famiglie più ramificate nel tessuto umano del paese.
Una sfilza di fratelli, nipoti, zii, compari, dove tutti si ritrovano cugini. Non sono solo macellaie o carnezzieri, ma commercianti e imprenditori per certi versi rappresentano identità culturale, intesa come clan familiare trasversale e diffuso, del paese al pari di altri grande famiglie, intese per vastità di elementi, che da sempre hanno caratterizzato anagraficamente il paese.
Ambiti dove, tra luci e ombre, attraverso le relazioni familiari, fatte di riti quotidiani, segnate dalle feste e dalla tradizioni e dai matrimoni si condivideva il tempo che trascorreva.
Nino Cipriano è stata la classica vittima di malasanità in quelle afose giornate a cavallo di ferragosto, in un ospedale sonnecchiante di provincia.
una storia che si aggiunge alla rubrica “Brolesi”
per leggere altro su storie e fatte di Brolo e brolesi, Scomunicando ha creato una rubrica “brolesi”:
RICORDANDOLO – Cono Bruno
MARIA MANERI – E’ stata la maestra di chi ha oggi sett’annni. Ma a Brolo in tanti la ricordano ancora
L’ADDIO A TURI ZIINO – Forse l’ultimo socialista storico di Brolo
BROLO, L’ULTIMO MAGAZZINO – “Il paese che non c’è più”
UOMINI & BETTOLE – TEPOROSI BARATRI DI VAPORI E DI GENTE, CONFINI VERSO LA TERRA DI MEZZO, SONO STATE UN “PEZZO” DI BROLO
PESCATORI – Attraverso alcuni scatti il “ti vogghiu cuntari…” dei pescatori
MEMORIA & RICORDO – Nei giorni dedicati a Paolo Borsellino pochi ricordano che Piera Aiello è cittadina onoraria di Brolo
DON CICCIO – IL POSTINO CHE SUONAVA SEMPRE DUE VOLTE!
DON NINO “CIURIDDU” – L’ultimo Sacrestano di Brolo
POETI BROLESI – Linda Scaffidi: “Quando la profondità vive nascosta nella superficie”
INCONTRI BROLESI – CARMELO E SALVATORE IN MARTINICA
OGGI E’ SANTA RITA – A Brolo era la Santa dei Reduci
BROLO – Quando il Paese fece un Processo alla storia, riabilitando i 15 operai condannati nei moti del ‘21
PROVOCAZIONI – A PARLAR DI CIMITERI SI PUÒ ANCHE MORIRE… OPPURE SOFFERMARSI A RIFLETTERE
SUCCESSI – Un pezzo di “cuore” brolese batte nella Ferrari. Il sogno di Peppe Agnello diventa realtà
BROLO – Amarcord, la V A geometri si ritrova dopo 25 anni
LA FOTO – Amarcord brolese, il “Matrimonio”
“Amarcord” Brolesi – Le Moto e i Vitelloni
DONNA CARMELA – Non negò mai un bicchier d’acqua a nessuno, dagli operai ai bagnanti e visse per decenni nel “casello” di Brolo
BROLESI – I Tripi, da generazioni apprezzati per la professionalità nel difficile lavoro di essere vicino alla morte
DON ENZO CARUSO – UN ANNO FA… A BROLO
SICILIA DA VIVERE – Il “Giornale d’Italia” dedica un ampio servizio al Castello di Brolo
FESTE E TERRITORIO – Oggi quella del Lacco
IL “BARONE” – DAGLI ABISSI ALLE INERPICATE VERSO I COMUNI PIÙ ALTI DELL’ISOLA
BROLESI IN “EQUILBRIO”- CONO BARNÀ E NATALE CALDERARO, INSIEME , IN CIMA AL GOTHA DEL MONDO SCIENTIFICO MONDIALE
Brolo – Tutti meno uno
Ricordando il Vajont – E Brolo, quella mattina, pianse un suo “figlio”
Antonio Agnello – La morte di un imprenditore brolese
Brolesi – Vincenzo Stancampiano, l’arte dell’intarsio e il serio lavoro di artigianoBrolesi –
STORIE BROLESI – LA MAESTRA LETIZIA
Nuovi Poveri – L’onorevole non arriva a fine mese
STORIE BROLESI – Il “Barone” del mare
SBARCHI & GUERRA – 72 ANNI ANNI FA GLI AMERICANI A MALPERTUSO
RICORDI BROLESI – Vent’anni. Quando la Tiger li festeggiò al Gattopardo
Poeti Brolesi – Vittorio Ballato
Personaggi – Brolo: l’ultimo saluto a “don Nunzio” Giuffrè
NINO SPEZIALE – “Le piene del torrente … e della mia vita”
Mangiar Bene – A Brolo c’è, da sempre, “La Quercia”
LUTTI BROLESI – E’ morto uno dei “padri” del sindacalismo sui Nebrodi.
LA STAZIONE & BROLO – L’ULTIMO TRENO
DON SABBATURI – A BROLO, LA MORTE DELL’ULTIMO ARTIGIANO
DOLCEZZE BROLESI – Armando finisce tra i quaranta pasticceri fotografati da Giò Martorana
CINEMA E UOMINI – I Vitelloni “Brolesi”
CIAO VINCENZO – Ieri i suoi funerali a Brolo
CAMERA DEL LAVORO – QUELLA DI BROLO È “UNA FUCINA DI FORMAZIONE”
BROLO, BROLESI E IL CARNEVALE – Ettore Salpietro, uno scienziato nella tradizione della “festa”
Brolo e la Guerra – A 70 anni dallo sbarco
BROLO AMARCORD – Ecco la “Scuola”
BROLO “GELATO EXPO” – CHI CI SARÀ! ( storia dei bar di Brolo)
BROLO & LA GUERRA – Le foto dello sbarco
BROLO & LA GRANDE GUERRA -“CHI DIEDE LA VITA EBBE IN CAMBIO UNA CROCE”
BROLO – SI CELEBRA, TRA ANTIMILITARISMO E COMMEMORAZIONI STORICHE, LO SBARCO AMERICANO DEL 1943
BROLO – Si celebra, tra antimilitarismo e commemorazioni storiche, lo sbarco americano del 1943
BROLO – Ordigno bellico rinvenuto in mare a Malpertuso, ultimo testimone dello sbarco degli alleati
Brolesi: Joe Ziino – Un “pezzo” di paese che va via… in America
Brolesi: A “Puntidda” – L’oste di Lacco, che ha attraversato un secolo … va via.
Brolesi, Pippo Cipriano – Pescatore, “bandito & pentito”… è morto
BROLESI CHE VANNO VIA – Mariano Scarpaci il “compagno” imprenditore
BROLESI – Tra ironia e amarcord
Brolesi – Santa Lucia del ’41, quando “Ciccio” s’inabissò
BROLESI – Ricordando Carmelo Ricciardello, “inghiottito dal fango” nell’alluvione di Scaletta
BROLESI – Piccoli meccanici … era il 1955
BROLESI – Nino Capitti, “maestro pasticcere”
Brolesi – Morire per un lavoro.
BROLESI – MA QUALE SICUREZZA? I GO KART SI VEDEVANO COSÌ
BROLESI – La neve del ’62 in attesa del “Big Snow”
Brolesi – La buona pesca
Brolesi – La Bidella
Brolesi – L’atto di eroismo di Basilio Napoli
BROLESI – Indaimo e gli altri in consiglio comunale
BROLESI – GIUSEPPE BELLANTONI UN GRANDE BARITONO “DIMENTICATO”
BROLESI – E piazza Nasi divenne piazza Mirenda
BROLESI – E loro andavano all’Università
BROLESI – Don Carmelo, il “primo” telefonista
BROLESI – 1 milione di kilometri con l’Onorevole.
BROLESI – “Reverendi”
Brolesi – “Pezzi di Scuola” che scompaiono.
Brolesi – “Peppinello”
Brolesi – “All’ombra dell’ultimo sole”
Assenze – Ciao Giovanni.
Arturo Caranna – Un brolese “sovversivo”
ANTICA BROLO – LA LEGGENDA DU SUGGHIU
AMARCORD BROLESI – La prima sagra del pesce, erano appena iniziati gli anni ottanta
A Proposito del Giro – Quando passava da Brolo, e Moser era testimonial delle gare che i brolesi organizzavano
PIPPO SOTTILE – ELOGIO AL GRANDE “PICCOLO” ATTORE
Don Cono “U Chiareddu” – Tra imprenditoria e turismo … un burbero sognatore, brolese doc, che va via
BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”
Brolesi – Si “allunga” la via dedicata a Don Carmelo Pizzino
Rivedendolo – “Ogni giorno come se fosse l’ultimo”, quando i brolesi divennero tutti attori
Brolesi – Mimmo Caranna, a dieci anni dalla sua scomparsa
Contrasti – Quieto, irrequieto, inquieto, a Brolo “‘u Ploratu” mostra la sua suggestiva bellezza
Ritratti di Brolesi – Il paese che cambiava, era il 1957
Storie Brolesi – Luca Buonocore… la Cina è vicina ed il Futuro è già realtà, anche dentro uno spot televisivo
Brolo, Brolesi e la Chiesa – Dieci anni fa veniva ristrutturata
Maestri a Brolo, Domenico Siragusano – Improvvisamente mi torna in mente il mio maestro
Brolesi – I Contipodero, a cavallo di tre secoli
BROLESI – DON MICHELE IL “RAGIONIERE”. STAMANI I SUOI FUNERALI
Brolesi che vanno via – La morte di Don Vasile, centenario del paese
BROLESI – “Vossiabbinirica,” Don Saro
BROLESI DI SUCCESSO – DIANA ANDREOTTI AL VIRGIN AUSTRALIA MELBOURNE FASHION FESTIVAL
BROLESI TRICOLORI – AL CAMPIONATO MONDIALE DELLA PIZZA 2016 C’ERA ANCHE FRANCESCO BACINA IODICE
BROLESI – I vent’anni del “Central”
NINO CAMPOCHIARO – Quando un eterno sognatore, che non si arrende mai, va via
BROLESI – A Rossella Bruno il iMig2016
LEO CARANNA – “La gente aspettava il suo arrivo”, mentre sentiva il rombo della sua auto
PIPPO LIONE – E’ morto questa notte un “Signore” della politica brolese
FOTO & SIMBOLI – Il Silenzio per i Caduti del Mare
BROLO – Quando sbarcarono gli americani
DEDICHE E RICORDI – A Brolo tutti pronti per il Torneo dei Tornei di Tennis
“PARALIPOMENI” – παραλειπόμενα. Ma il Maestro Speziale non ha tralasciato nulla nè prima nè dopo
Storie Brolesi – Il “Barone” del mare
ANTICA BROLO – LA LEGGENDA DU SUGGHIU
FOTO E SIMBOLI – Il 4 novembre, Don Santo, a Brolo, la Festa dei Reduci
LA MORTE DI UN ANGELO – Ninuccio che va via. Il dolore di tutti che abbraccia la sua famiglia
CANTERINI DI BROLO – Hanno fatto girare in 36 anni il Mondo intorno a Brolo
PER NINUCCIO – SCUOLE CHIUSE A BROLO, NEL POMERIGGIO, PER PARTECIPARE AI FUNERALI
BROLO SILENTE – PER NINUCCIO LACRIME E PALLONCINI BIANCHI
LUTTI – Brolo ha una “stella” in più
LA MORTE DI PIETRO MIRAGLIA – IL GIUDICE BROLESE SI È ACCASCIATO DURANTE UN’UDIENZA. INUTILI I SOCCORSI
STORIE BROLESI – Trent’anni che sembrano ieri. Nella mostra alla “Multimediale” scatti inusuali di come eravamo
BROLO – La Mostra di com’eravamo sino al 6 gennaio alla Multimediale
STORIE BROLESI- Foto che fissano brindisi e incontri aziendali di fine anno, ma che dicono molto di più
UN AMORE INABISSATO SUI FONDALI DELLO SCOGLIO DI BROLO. CORREVA L’ANNO 1964
GIULIA PINO – INSEGNÒ A BROLO. ANARCHICA, SOCIALISTA, AMAVA LE RECITE E LA CULTURA… LASCIÒ UN PIANOFORTE ALLA “SUA” SCUOLA
SUCCESSI – Un pezzo di “cuore” brolese batte nella Ferrari. Il sogno di Peppe Agnello diventa realtà
RICORDANDO – 23 anni fa moriva Padre Lo Presti
CIAO GIOVANNI – E’ morto a Milano, forse l’ultimo “guascone” brolese
FUTURI GIA’ SCRITTI PER BROLESI DI ALTRA GENERAZIONE – Giuseppe amava già da bimbo le macchine da corsa, come suo nonno. Oggi ne progetta i motori e non smette di ricordarlo
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.