GAETANO ARTALE – Sulla situazione economica del comune di Ficarra basta con i facili sermoni propagandistici
Dal Palazzo, Fotonotizie, In evidenza, Istituzioni

GAETANO ARTALE – Sulla situazione economica del comune di Ficarra basta con i facili sermoni propagandistici

Il Sindaco di Ficarra, con un documento, ha espresso il proprio punto di vista sulla situazione finanziaria del Comune. Lo spunto è stato offerto dal documento con cui, poco più di una settimana addietro, al Gruppo di Minoranza Consiliare Insieme per Ficarra si è espresso sullo stesso tema.

Il primo cittadino di Ficarra, sviluppando un ragionamento necessariamente articolato, è partito dall’esprimere il proprio rammarico riguardo ai termini con cui la minoranza ha inteso informare i cittadini circa la Deliberazione n. 13/2018 che la Corte dei Conti ha fatto pervenire al Comune.
Ad avviso del Sindaco volutamente si è voluto sviare il giudizio della popolazione.
I rilievi tecnici formulati dal Giudice contabile sono diventati, nella ricostruzione forzata del gruppo di minoranza, pesanti censure riguardo a scorrette operazioni di cosmesi contabile. È innegabile, afferma Artale, che la drastica riduzione dei trasferimenti regionali e nazionali avvenuta da qualche anno a questa parte abbia pregiudicato gli equilibri del bilancio comunale.
I problemi finanziari ci sono ma non è giusto attribuirne la genesi a condotte scorrette degli amministratori presenti e passati.
La spesa del personale determina una criticità finanziaria.
I mancati pagamenti di tributi e prezzi di servizi da parte di alcuni cittadini, per altro verso assottigliano i fondi disponibili per la spesa corrente e lasciano parzialmente scoperti i costi dei servizi.
È possibile, si chiede il Sindaco, un’azione amministrativa che conduca a soluzione i problemi cui si è accennato senza determinare il pericolo di profonde tensioni sociali e di contenziosi dai costi certi e dai proventi incerti.
Solo il timore che il pericolo si trasformasse in amara realtà ha indotto l’amministrazione alla prudenza nel corso degli ultimi anni.
Il Sindaco si dice, comunque, pronto a dare spazio ad una opposizione che sappia dimostrare capacità di miglior governo dei problemi facendosi artefice di proposte di atti amministrativi concreti e non con facili sermoni propagandistici.
In ogni caso, secondo il Sindaco, non è buona politica quella che intende sminuire il trend di sviluppo positivo che da anni sta interessando il paese e si affatica a dipingere gli amministratori che ne sono stati e ne sono artefici come persone scorrette.
Comunque qui di seguito si riporta il testo integrale della comunicazione del Sindaco.
A seguito del manifesto murale e dei manifestini diffusi alcuni giorni addietro dal “Gruppo di Opposizione Consiliare Insieme per Ficarra” ritengo opportuno rappresentare alla cittadinanza il mio punto di vista.
Mi scuso anticipatamente per la lunghezza del mio scritto ma ho l’esigenza, anzi trovo doveroso, fornire una spiegazione accurata di quanto sta accadendo sul piano delle finanze comunali a chi desideri conoscere la posizione del Sindaco in proposito e decida, a questo fine, di poter impiegare qualche minuto del proprio tempo.
*******
Sono profondamente dispiaciuto rispetto all’ennesima campagna denigratoria che il gruppo di opposizione ha attivato nei confronti dell’amministrazione da me guidata ma anche contro quella che l’ha preceduta.
È mia granitica convinzione che il dibattito sia il sale della democrazia.
Sono pronto ad accettare ogni possibile critica ed a trarre giovamento dai rilievi costruttivi circa gli inevitabili errori (e chi non ne commette?) del mio operato.
So di non essere depositario di verità assolute o artefice di azione amministrativa efficace ed efficiente per definizione.
Provo rammarico, però, quando avverto come strumentali le censure al mio operato o a quello di chi mi sta vicino. Ancor più quando si ricorre all’offesa gratuita, espressa con forme non tanto velate, chiaramente allusive, col detto e non detto che, comunque, “può sfuggire di mano”.
Quanti, a più riprese, hanno reclamato, anche in pubblici comizi, rispetto per la loro dignità quando l’hanno ritenuta offesa, dovrebbero sentire il dovere morale di usare nei confronti dei loro interlocutori — politici, funzionari o professionisti — lo stesso rispetto che pretendono per sé. Orbene, solo uno sprovveduto, ed io non ritengo di appartenere alla categoria, non comprenderebbe come l’intervento della minoranza sia mirato a segnalare alla pubblica opinione il fatto che gli amministratori, evidentemente insieme a quanti sotto il profilo tecnico e del controllo hanno elaborato i bilanci, si sono macchiati di gravi irregolarità contabili, anzi, per la precisione, e riporto alla lettera dal documento, abbiano posto in essere condotte con cui:
— “un disavanzo di oltre 138.000,00 € si trasformò “provvidenzialmente” in un avanzo di oltre 206.000,00€ ottenuto grazie all’operazione contabile ….”
— “si sia occultato un disavanzo già presente nel 2014, spostandolo al 2015 e coprendolo poi con il riaccertamento dei residui che “magicamente” ha fatto chiudere in attivo un bilancio in realtà in perdita”.
“trasformò provvidenzialmente”, “occultato”, “spostandolo”, “coprendolo”, “magicamente” “chiudere in attivo un bilancio in realtà in perdita”; amici della opposizione ma vi rendete conto della gravità di ciò che avete scritto?
Vi rendete conto che i Sindaci, gli Assessori (tutti, anche quelli della precedente amministrazione) che hanno avallato quanto voi denunciate, i Consiglieri comunali (tutti quelli di maggioranza della precedente amministrazione) che hanno votato i provvedimenti, i funzionari che hanno lavorato alle scritture contabili del comune nel 2015 e negli anni seguenti, il revisore dei conti che ha controllato il tutto, hanno una reputazione, politica o professionale, ed una dignità morale degna di tutela?
Sapete che nel dizionario della lingua italiana (ad es. Sabatini-Colletti) la definizione di “occultare” è “nascondere qualcosa”, sottrarlo alla vista, spec. con fini illeciti”.
Cari amici della opposizione consiliare, altra volta, in Consiglio Comunale, ho avuto modo di segnalarvi l’opportunità di un linguaggio meno pesante. Il mio appello non è servito a nulla. Evidentemente la verve della polemica politica ed il desiderio di acquisire benemerenze di fronte ai meno moderati fra i propri elettori a volte hanno la meglio.
Avete avuto cura di dare larga eco mediatica al vostro intervento. Nulla questio. Nel gioco della politica ci sta pure. Confido che dai vostri apprezzamenti avventati non derivi nulla di diverso della polemica politica. Ove così non fosse vedrò come tutelare i protagonisti di allora che lo volessero e, se del caso, me stesso.
Allo stato, per quanto mi riguarda, mi limito a confutare i rilievi interpretandoli, di mia iniziativa ed a prescindere dalla loro espressione testuale, come critiche rivolte ad un’azione amministrativa ritenuta inefficace e/o erronea e/o irregolare a seguito di mera incompetenza e su questo terreno intendo confrontarmi con la cittadinanza.
Sotto il profilo politico non è tollerabile che si continuino a presentare alla cittadinanza i deliberati della Corte dei Conti come atti che avrebbero messo in luce scorrette operazioni di cosmesi contabile dolosamente condotte dalla presente amministrazione e dalla precedente.
La mia persona e quella del Sindaco che mi ha preceduto possono essere tacciate di fronte all’opinione pubblica di ignoranza in materia di finanza pubblica. ma sotto il profilo della correttezza, quella morale intendo, e dell’onestà nessuno può sentirsi legittimato a mettermi, anzi, a metterci, alla gogna innanzi alla pubblica opinione.
Peraltro, affermo con decisione che anche chi ha trattato i conti del comune con funzioni di gestione e/o di controllo lo ha fatto sempre con “schiena dritta” e dirittura morale ineccepibile. Si tratta di soggetti che hanno operato con competenza tecnica, riconosciuta ed apprezzata anche in contesti diversi da quello del paese di Ficarra ed oggi, insieme all’amministrazione, si trovano a subire rilievi puramente tecnici (ad esempio, sul modo di trattare l’accertamento straordinario dei residui ed alcune partite contabili inerenti il fondo anticipazioni di liquidità) fondati su interpretazioni della Corte dei Conti Sicilia che, in alcuni casi, sono oggetto di acceso dibattito e di posizioni differenziate presso altre sedi della Giustizia Contabile e nella dottrina di finanza pubblica.
In realtà la Corte dei Conti continua a muovere rilievi, e giudica negativamente, soluzioni tecniche adottate in alcuni atti contabili e non ha ritenuto esaustive le spiegazioni fornite nelle memorie prodotte a supporto e motivazione dei criteri che hanno determinato alcune appostazioni di bilancio.
Si tratta di censure che segnalano imprecisioni che hanno determinato la sottostima o la sovrastima di alcune poste di bilancio con la conseguente necessità di individuare dei provvedimenti correttivi. La Corte dei Conti ben si guarda dal fare anche il benché minimo cenno ad occultamenti di sorta.
Se ci si trova in presenza di imprecisioni e/o irregolarità di carattere tecnico appare francamente ingeneroso ed umanamente “povero” fomentare nell’opinione pubblica il sospetto che, amministratori e funzioni tecniche, operative e di controllo, dolosamente abbiano barato sui conti.
Ci si può accreditare agli occhi della gente come classe dirigente migliore e più adeguata alle presenti contingenze finanziarie del Comune senza bisogno di dipingere gli avversari politici o i titolari di uffici come farabutti.
Comunque, rispetto ai rilievi mossi dalla Corte dei Conti, si sta lavorando per fornire risposte adeguate, ma sostenibili, per ovviare ad errori e/o irregolarità (mai ad “occultamenti” o “magiche coperture”) contabili che hanno generato importi che dovevano essere trattati come disavanzo e non lo sono stati.
Non siamo intenti, perché’ non ne abbiamo bisogno, a giustificare operazioni truffaldine di cosmesi di bilancio che, con buona pace degli attuali detrattori, nessuno ha mai deliberatamente operato e nemmeno pensato e/o proposto di operare.
Forse, solo per citare fatti recenti, il Gruppo di Minoranza si è sentito politicamente disturbato laddove:
— il Comune di Ficarra, grazie all’opera di chi lo ha amministrato in questi anni, e per restare alle ultime settimane, ha ottenuto i decreti di finanziamento per la sistemazione dell’area intorno al castello (€ 520.000,00) o per il completamento e la sistemazione del campo sportivo (€1.150.000,00 circa);
— il Sindaco, attingendo all’indennità di carica, abbia sostenuto negli anni 2016 e 2017, con l’ausilio di cuoche e collaboratrici volontarie, i costi degli straordinari momenti conviviali delle cene natalizie con gli anziani, abbia pagato i vassoi di dolcetti che anche per il natale 2017 sono stati portati presso le abitazioni agli anziani con problemi di salute, abbia corrisposto la tassa S.I.A.E. consentendo alla
gloriosa associazione bandistica Santa Cecilia di offrire il tradizionale concerto natalizio;
— l’ex Sindaco, per la gran parte, con il concorso del Sindaco in carica, del Vice Sindaco e dell’Assessore al turismo e cultura abbiano provveduto di tasca loro a sostenere i costi della riparazione dell’orologio della Chiesa;
— il Sindaco (applicando delle norme che ciò consentono ma quasi nessuno avvocato-Sindaco fa funzionare), sta curando gratuitamente la difesa del comune in alcuni giudizi al fine di portare al paese finanziamenti ingiustamente negati, di rimuovere vincoli apposti con leggerezza che bloccano la possibilità di edificazione privata e pubblica ai margini del centro urbano o di produrre risparmi per le casse del Comune.
Qui mi fermo nell’elencazione. Ci tengo solo a segnalare come concretamente sto tentando di ricoprire la mia carica, seguendo l’esempio di quanti mi hanno preceduto, con il massimo disinteresse personale e con la voglia di non deludere i cittadini che mi hanno dato fiducia. Credo, al contempo, di meritare il rispetto (perché’ il voto poco mi interessa) di quanti non mi hanno votato e di chi li rappresenta in Consiglio Comunale.
Mi infastidisce che una storia politica onorevole, caratterizzata da risultati prestigiosi, di cui io sono l’attuale interprete, possa essere posta all’attenzione della cittadinanza e di quanti seguono le vicende di Ficarra attraverso i mezzi di comunicazione cartacei ed on line come l’attività di un gruppo, quantomeno, di sprovveduti se non, in ragione di un tono artatamente allusivo, di disonesti. Io ed i componenti della maggioranza presente e passata, siamo, persone per bene almeno quanto gli amici del gruppo di opposizione.

In ordine alla quantità e qualità della spesa vorrei che il Gruppo di Minoranza, esaminando le uscite degli ultimi anni, segnali con importo e causale le spese sostenute per iniziative voluttuarie.
Ebbene dall’esame delle scritture contabili e degli interventi posti concretamente in essere chiunque potrà verificare come si siano affrontati solo e soltanto costi:
— per ind
Le azioni da intraprendere per il recupero di quanto non pagato dai furbi presentano dei costi (per strumenti tecnici di limitazione delle forniture, per compensi di avvocati, per tributi e diritti da pagare al fine di ottenere decreti ingiuntivi e, dopo di questi, intraprendere esecuzioni mobiliari, presso i debitori o presso terzi, o esecuzioni immobiliari, per portare ad esecuzione ingiunzioni fiscali) che il Comune in questi due anni non è stato in grado di sostenere per carenza di fondi.
Ho fin qui subito con pazienza i rimproveri dalla Corte dei Conti, che persiste nel battere sugli stessi tasti a tutela, com’è ovvio, solo degli aspetti tecnico/contabili di sua competenza, e con la stessa capacità di sopportazione, mi sono sorbito i ripetuti attacchi politici di una Minoranza che ha fatto delle questioni di bilancio motivo fondante della sua attività di opposizione.
Mi sembra però non condivisibile l’attacco portato da chi per formazione, cultura ed esperienza professionale ben conosce il funzionamento nonché l’efficienza e l’efficacia di certi meccanismi volti al recupero delle insolvenze più disparate. Mi ferisce sentirmi rimproverare che l’amministrazione da me guidata su questi temi così delicati ha saputo fare solo proclami seguiti dal nulla.
In effetti ciò ha del vero. Ho, però, la presunzione di credere che non mi si vogliano rimproverare, fra le righe, forme di connivenza nei confronti degli inadempienti e/o dei disonesti.
I tempi però sono maturi per cambiare atteggiamento. Finalmente registro le condizioni per mettere da parte la mia prudenza rispetto ad azioni di recupero i cui costi ho temuto possano rivelarsi superiori agli incassi.
Se la Corte dei Conti, conscia della situazione finanziaria del Comune, mi continua a sollecitare il recupero di soldi dovuti per tributi e canoni; se anche la Minoranza, sulla scia del Giudice Contabile, reclama a gran voce le medesime azioni di recupero, già da subito:
— emanerò atti di indirizzo agli uffici affinché, se legalmente possibile, vengano in tempi strettissimi sospese tutte le forniture comunali agli utenti morosi e non bisognosi (specie a quelli che hanno fin qui inteso privatizzare gli utili e pubblicizzare le perdite), vengano accertate eventuali violazioni di sigilli apposti ai contatori e/o allacci abusivi al pubblico acquedotto, vengano introdotte misure sanzionatorie indirette per chi non paga la spazzatura (specie le utenze commerciali);
— darò prontamente incarichi a legali (invito anzi la Minoranza ad indicarmi colleghi disposti a lavorare senza acconti e con vaghe prospettive di saldo delle loro competenze) per attivare tutte le azioni giudiziarie di cognizione, monitorie e, quindi esecutive nei confronti degli utenti e contribuenti inadempienti e morosi; quanto alle somme necessarie per i contributi unificati le lasceremo “a debito”.
Sono certo che l’operazione troverà l’approvazione della Corte dei Conti nonché, finalmente, l’avallo della Minoranza alla quale ultima, però, chiedo una cortesia: fatemi pervenire un vostro atto di condivisione rispetto alle azioni di spesa di cui poco sopra ho detto. Questo per avere compagnia nell’eventualità, un domani, la stessa Corte dei Conti intendesse perseguire i responsabili di eventuali danni erariali connessi alle azioni di recupero intraprese.
Finora, nei quasi due anni della mia gestione, in ragione della conclamata carenza di fondi, il comune ha agito in giudizio, con difesa assicurata gratuitamente dal sottoscritto, solo quando vi sia stata la prospettiva di conseguire risultati assai utili per l’ente mentre la giunta ha autorizzato incarichi ad altri legali solo per cause subite in cui si è ritenuto necessario che il comune si difendesse.

Altro argomento ancora una volta proposto nel documento della Minoranza perché oggetto di ripetuti rilievi da parte della Corte dei Conti è quello dei costi del personale.
Il gruppo consiliare di Minoranza insiste nel suggerire come rimedi il pensionamento di alcuni dipendenti, risparmiando così i loro stipendi, o la revoca degli incarichi ai Responsabili di Area per risparmiare sulle indennità loro riconosciute.
Si tratta di operazioni facilissime da articolare in un manifesto o in un comizio.
Cosa diversa è la loro pratica attuazione.
Il gruppo consiliare di Minoranza vive la realtà della macchina organizzativa dell’Ente e ben sa come i dipendenti possibili candidati a forme di pensionamento anticipate non siano disposti ad accettare provvedimenti che possano determinare una loro prematura quiescenza.
Si tratta di soggetti, titolari di mutui immobiliari, di prestiti personali, con figli giovani ancora studenti o disoccupati per i quali la decurtazione dei proventi, prima del tempo in cui saranno costretti a subire ciò per il normale pensionamento, costituirebbe un gravissimo problema.
Quanto ai ruoli dei Responsabili d’Area vorrei mi si spiegasse se, al di là degli aspetti connessi a modestissimi risparmi economici, si fa il bene del paese trasformando gli Assessori, da elaboratori di proposte di azione, in funzionari cui competerebbe la gravosa e complessa responsabilità di gestione tecnico-giuridica di procedimenti e provvedimenti in materia, ad esempio, di bilancio, di lavori pubblici o di personale.
Il gruppo consiliare di Minoranza si è chiesto se pure in un piccolo paese come il nostro non vi siano ormai problematiche della gestione concreta che richiedono professionalità ed esperienza che si costruiscono nel tempo e che per questo vengono (pur se modestamente) remunerate. Si è domandato qual è stato e quale continua ad essere il senso della legge Bassanini e se la stessa ha un valore preponderante rispetto alla norma che, per valutazioni meramente economicistiche, nei piccoli centri consente di trasformare, per incanto, in tecnici esperti soggetti che tali non sono.
Io faccio questi ragionamenti e li pongo all’attenzione della cittadinanza. Non mi sento depositario di verità.
Se il gruppo di Minoranza conosce provvedimenti di pensionamento coattivo, anche per motivi di salute, che potrebbero incontrare il consenso del Sindacato e che, a fronte degli inevitabili ricorsi dei lavoratori, il magistrato del lavoro non annullerebbe o non ridimensionerebbe con ordini di assegnazione a mansioni meno gravose a parità di retribuzione, lo faccia presente; rediga le bozze degli atti amministrativi necessari ritenuti di competenza di Sindaco, Giunta o Consiglio comunale ed io li sottoscriverò e chiederò che vengano approvati.

Si potrebbe obiettare che io, la mia Giunta e la mia maggioranza siamo l’amministrazione attiva ed a noi spetta di agire.
So bene che è così. Ecco perché, quando la Minoranza consiliare, con proposte di atti legittimi sarà riuscita ad attivare le iniziative di cui sopra, in relazione alle quali io ho ritenuto di dovermi fermare, ed avrà, quindi, dato dimostrazione palese della mia carente capacità amministrativa, garantisco che tempestivamente rassegnerò le dimissioni. Le amarezze derivanti dalla difficile situazione sono il mio pane quotidiano. È spiacevole dover rispondere, anche a fronte di richieste di interventi minimi: “no, non si può, non ci sono fondi”.
Solo il rispetto per il grande onore attribuitomi dai cittadini mi ha imposto di resistere.
È giusto che trovino ulteriore spazio politico e ruoli amministrativi attivi coloro che avranno dimostrato ai cittadini, nei fatti e non attraverso facili “prediche”, di essere più solerti rispetto a Sindaco, Assessori e Consiglieri di maggioranza nella cura del pubblico interesse e nell’aggredire, con atti deliberativi rientranti nelle competenze degli eletti dal popolo, le problematiche del mancato pagamento di tributi e tariffe così come le criticità finanziarie determinate dai costi del personale.
Non ho il minimo dubbio che gli amici del gruppo consiliare di Minoranza ed i loro supporter, più o meno palesi, sapranno rimpiazzare l’azione meritoria di quel signore che personalmente, quotidianamente, in ore prossime all’alba, provvede a svolgere i più disparati, e spesso umili, servizi pubblici garantendo consistenti risparmi al comune; o di quell’altro signore che crea eventi culturali, realizzazioni artistiche e museali senza fondi ma dando fondo al suo talento ed al suo lavoro, o di quel signore che da quando è stato eletto non si dà tregua nello studiare azioni che portino alla riduzione dei costi di utenze, tariffe e servizi, o di quella signorina che insieme ad altre signore e signorine silenziosamente, ma efficacemente, operano tutti i giorni sui servizi sanitari e sociali, con i bambini e con gli anziani e sul disagio economico, o di quel tale che mette a disposizione le proprie competenze per aiutare a far avanzare lavori pubblici o condurre in porto istanze di finanziamento.
Quando ci riesco anche a me piace esaltare i miei sostenitori, ma ho sempre evitato, e ciò mi permetto di suggerire, di fomentare la “lotta fra poveri” e di coltivare l’animosità di alcune fasce di lavoratori precari (come precari siamo tutti quelli, autonomi o dipendenti, che lavoriamo “nel privato”) o dei disoccupati, nei confronti di chi ha un lavoro stabile, il c.d. “posto fisso”.

L’amministrazione che mi onoro di guidare, sulla base di un grande ed impegnativo lavoro profuso dalle funzioni tecniche del comune e dopo l’attento vaglio di un revisore dei conti sulla cui professionalità e correttezza nessuno può nutrire, ritengo, dubbi di sorta, ha “partorito” un Piano di riequilibrio con cui:
— si è inteso dare soluzione alle criticità di bilancio del comune programmando però soltanto impegni da attuare nell’ambito del quadriennio (il saldo criterio guida è stato quello di lasciare a chi verrà dopo di noi i conti a posto senza fargli subire obbligazioni di sorta);
— si è voluto con determinazione evitare processi di mobilità del personale (in ragione dei quali dopo ventiquattro mesi di retribuzione corrisposta all’ottanta per cento alcune persone e le loro famiglie sarebbero rimaste senza stipendio e senza pensione per qualche anno) anche per scongiurare ricadute negative sulle prospettive di stabilizzazione degli articolisti e dei lavoratori socialmente utili;
— si è evitato l’accesso al fondo di rotazione che avrebbe consentito di sanare le criticità con somme, però, da restituire allo stato in un arco temporale più o meno lungo.
Ritengo che la mia azione, quella degli Assessori che ho designato e della maggioranza consiliare che mi sostiene sia stata improntata a prudenza ed accortezza in un momento storico non facile per tutti gli enti locali della Sicilia.
Nessuno può sapere quale sarà la sorte del Piano di riequilibrio, specie alla luce dell’ultima delibera della Corte dei Conti.
Il da farsi per scongiurare un esito negativo è, al momento, oggetto di studio e di valutazione ad opera delle funzioni tecniche del comune (Responsabile dell’Area finanziaria), cui rinnovo la mia più totale fiducia, di esperti che sto consultando, nonché’ da parte di tutti quegli amministratori che stanno affrontando con passione la tematica.
Stiamo lavorando per comprendere cosa realmente, nei diversi particolari, abbia disposto il Magistrato Contabile e quindi se, vi sono le condizioni, di “partorire” provvedimenti correttivi che siano positivamente valutabili dalla Corte dei Conti ma che, principalmente, non blocchino l’attività amministrativa, non stravolgano la vita delle persone e non frenino il trend positivo di sviluppo del paese (amici della minoranza consiliare chiedete ai cittadini dei dintorni un’opinione su Ficarra e sui suoi amministratori, sull’attuale, modesto, Sindaco, sul precedente e sui suoi Assessori e Consiglieri le cui iniziative, chi sa perché, in passato, in più occasioni hanno travato il vostro sostegno).

A proposito del trend positivo di sviluppo del paese ritengo si tratti di una realtà innescata da accorte amministrazioni che hanno preceduto quella attualmente in carica la quale intende coltivare e far crescere tutto ciò e la cui sfide attuali consistono nel razionalizzare i servizi sotto il profilo dei costi, nel mantenere i beni pubblici in accettabili condizioni di manutenzione, nel favorire il diffondersi di occasioni di reddito e di lavoro per tutti i residenti, nel continuare a dotare il paese di opere infrastrutturali che facciano da volano alle azioni appena indicate e siano funzionali a migliorare gli standard di vita dei cittadini.
A chi intende sfruttare le delibere censorie della Corte dei Conti o le difficoltà economiche in cui si dibatte l’ente comune di Ficarra presentando il tutto come frutto di pressapochismo amministrativo o peggio di adombrati loschi scenari, di fatto inesistenti, consiglierei un atteggiamento meno saccente nei confronti di chi si critica.
Quanto ai riflettori mediatici che si sono voluti accendere sulla “Vicenda Corte dei Conti” e sui problemi finanziari del comune, sono felice che mi si sia dato il destro di esprimere in proposito il mio pensiero (che intendo mettere a disposizione dei media che riterranno di darmi spazio).
Io, come ho fatto finora — se non costretto, come in questo caso, dalle circostanze a fare cosa diversa— eviterò di mettere il mio paese all’attenzione della pubblica informazione per polemiche o fatti negativi. Sono felice quando, per iniziativa mia o di chi mi è vicino ma anche per apporto di altri ficarresi, si scrivono articoli e si realizzano servizi televisivi su Ficarra come paese che sta sviluppando energie pubbliche e private, che ha capacità di intercettare finanziamenti e di realizzare le opere, per la qualità dei servizi e dell’accoglienza forniti, per gli eventi di successo che si realizzano malgrado i pochi fondi a disposizione.

Sui deliberati della Corte dei Conti sono impegnato ad ottemperare. Su ciò che li ha determinati sono tranquillo perché si è trattato di imprecisioni ma mai di malafede o, peggio, di dolosi intrecci.
Tutti possono comprendere come sia divenuto arduo, ed i colleghi Sindaci ciò possono attestare, amministrare un comune con fondi di trasferimenti per spesa corrente ridotti, nel, caso di Ficarra, di alcune centinaia di miglia di euro nel giro di un quinquennio mentre i servizi, il personale, le utenze, le necessarie forniture, ed i bisogni sono rimasti costanti se non aumentati.
Mi sono messo a disposizione, ho provato a creare armonia ed unità quando defilarsi poteva tornare comodo.
Continuo ad essere a disposizione se ci sono le condizioni, se il mio operato non verrà sconfessato da concrete proposte, che io non ho saputo elaborare, per giungere alla soluzione dei problemi di bilancio del Comune.
Confesso di sentirmi con la coscienza a posto. E ciò mi basta.
7 Marzo 2018

Autore:

redazione


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist