Per una poltrona a Palazzo dei Leoni guerra tra gli ex diAlleanza Nazionale e Partito Repubblicano.
Tanti voti da ricontare per una vicenda amministrativa-elettorare che rimane complessa da spiegare e che ci riporta indietro nella primavera del 2008.
Una vicenda, che ha già avuto risvolti giudiziari, che si collega alle elezioni provinciali.
Natalino Natoli, di San Piero Patti venne eletto al posto di Dino Galati anche se questo aveva ottenuto più voti di preferenze.
Mancano 209 preferenze, quelle che fanno la differenza e su questa il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha già disposto una verifica.
Ma ora, in attesa di ciò, Dino Galati si rivolge alla Procura di Patti per denunciare “quella che definisce una vera e propria manovra orchestrata dai vertici provinciali di Alleanza Nazionale per sottrargli quella poltrona conquistata a Messina”.
Nell’occhio della critica di Galati, ovviamente, Mimmo Nania, Santi Formica, Natalino Natoli e Rosario Ventimiglia, il gotha dell’ex alleanza nazionale, oggi pdl, di fatto primari e gregari dell’onorevole barcellonese.
Galativi vuole che si faccia luce anche sul trasferimento di residenza di Natalino Natoli da San Piero Patti a Librizzi (qui la residenza è nell’abitazione di un parente del sindaco Cilona).
Un “manovra” che secondo tanti non ha consentito la notifica del ricorso al Tar.
Su questa vicenda ricca di note e commenti si registrano anche quelli del Prefetto di Messina, del comando provinciale dei Carabinieri che ha indagato sulla vicenda, di Carmelo Briguglio, onorevole fininano oggi uomo di punta di Futuro e Libertà, che ha presentato lo scorso anno al ministero degli Interni un’interrogazione.
Dino Galati non è leggero nel suo dire, parla di posti di sottogoverno, cita incontri, cita dipendenti comunali ed amministratori vicini al senatore Nania interessati a più liveli per ralentare l’iter giudiziario, parla di reati di abuso di ufficio e falso in atto pubblico.
Di certo c’è nè abbastanza per alimentare una polemica che sembra non aver fine.