In primo grado: 7 condannati su 41 imputati
Ieri il collegio giudicante del Tribunale di Patti ha pronunciato la sentenza relativa all’operazione “Gamma Interferon”. Tutto parte dall’inchiesta della Polizia del Commissariato di Sant’Agata di Militello, allora diretta da Daniele Manganaro, e dalla squadra
mobile di Messina. Era il dicembre del 2016. L’indagine verteva sulla presunta filiera parallela e illegale di produzione di carni nel comprensorio nebroideo. Al centro dell’inchiesta oltre agli allevatori locali anche macellai e medici veterinari, in servizio all’ASP di Sant’Agata Militello.
I reati contestati, a vario titolo, andavano dall’associazione a delinquere (per 22 persone) all’abigeato e maltrattamenti di animali, dalla somministrazione senza alcun controllo medico di famaci ai capi di bestiame, alle macellazioni clandestine e alle false certificazioni nei controlli degli animali, le cui carni, non idonee al consumo umano.
Nel registro degli indagati finirono 50 persone, con 33 misure cautelari eseguite. Poi 41 furono rinviate a giudizio. Ora il l PM aveva chiesto la condanna per 30 di loro, mentre per nove dei rinviati al giudizio del tempo posizioni è intervenuta la prescrizioni, Il non luogo a procedere scattava per due imputati deceduti.
Le condanne
Solamente 7 dei 41 soggetti rinviati a giudizio:
Le condanne spaziano dai 4 anni ai due mesi di reclusine, diverse multe pecuniarie ed anche interdizioni dai pubblici uffici per alcuni dei condannati.
Tutti gli imputati dovranno pagare le spese processuali le eventuali spese di custodia in carcere nonché al risarcimento dei danni patiti alle costituite parti civili: Asp di Messina, Parco dei Nebrodi, Associazione “Difesa Utenti Servizi Bancari e Finanziari”, Codacons e Associazione “Tribunale dei Consumatori”.
Nelle prossime settimane saranno rese note le motivazioni delle condanne.
