L’iniziativa del giovane onorevole ha preso le mosse dalla constatazione che “la grave situazione che sta sconvolgendo gli equilibri internazionali, sta dispiegando i suoi effetti dirompenti sull’intero territorio siciliano, ostaggio dell’arretratezza delle infrastrutture e del sottosviluppo di un sistema produttivo che, investito da molteplici fattori negativi, non solo stenta a decollare, ma accumula ritardi che allargano il divario Nord-Sud e con il resto d’Europa. La Sicilia deve emergere dal baratro della perifericità, ma le condizioni geo-morfologiche non sono però le uniche cause della disparità e dello squilibrio, poiché, nel crogiuolo delle con-cause vanno annoverate l’incapacità e la negligenza della classe dirigente regionale che non ha saputo implementare una coerente e lungimirante strategia di sviluppo infrastrutturale indispensabile imprimatur per uno sviluppo duraturo e un benessere diffuso per tutte quelle fasce della popolazione che si sentono relegate ai margini della modernità”.
Molte linee ferroviarie sono state dismesse e in genere smantellate, un’operazione che a parere del deputato messinese si configura come “irrazionale se si considera che la rete siciliana costituisce la più estesa rete ferroviaria insulare del Mediterraneo, un paradosso quindi anche la constatazione che i tracciati sono obsoleti e le opere di ammodernamento rimangono un miraggio soprattutto in quelle aree che sono anche prive di aeroporti e strade moderne, accentuandone quindi l’isolamento e ostacolandone lo sviluppo. Nel XX secolo – continua Germanà – i treni hanno rappresentato la locomotiva del progresso, ed invece per i siciliani sono un’aggiuntiva fonte di isolamento anche in ragione del costo elevato dei biglietti soprattutto dei treni notte, prezzi non solo non concorrenziali se comparati alle tariffe offerte dalle compagnie aeree low-cost, ma che non possono neanche essere giustificati dalla qualità del servizio, se si considera infatti il pessimo stato dei vagoni.
L’inefficienza del sistema infrastrutturale che si ripercuote e blocca lo sviluppo commerciale e del tessuto produttivo, è riscontrabile anche sul fronte del trasporto e dei collegamenti aerei, dal quale emergono gravi criticità e profondi squilibri, mentre le contromisure della Regione siciliana appaiono mera propaganda poiché i lavori di adeguamento e di potenziamento degli scali aerei di Palermo, Catania, Lampedusa, Pantelleria, Trapani e Comiso, stentano ad essere implementati in maniera coerente, efficace ed efficiente.
Le promesse eclatanti non mancano ma non corrispondono alla realtà, non avendo alcuna aderenza allo “status quo” che rimane immutabile e cristallizzato in un orizzonte che per i siciliani non offre prospettive di sviluppo né stimoli per la crescita, mentre dilaga un senso di sfiducia ed impotenza di fronte all’acclarato disinteresse della classe politica regionale che non riesce ad avviare un ciclo virtuoso che, secondo l’onorevole Germanà deve fondarsi sulle tre imprescindibili “I” ovvero Infrastrutture, Investimenti ed Innovazione.
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