Un lungo sfogo del già sindaco di Piraino Giancarlo Campisi. Lui è più volte affiorato, quasi un fantasma, in questa campagna elettorale. Poi dopo l’ultimo volantino propagandistico, per Campisi la misura si è colmata quindi irrompe pesantemente nell’agone della politica, a 48 ore dal voto e non fa sconti a nessuno.
La sua nota.
Ho ascoltato i comizi e letto carte recapitate a casa dai candidati a Sindaco per le elezioni del 11 giugno.
In questi giorni di fine campagna elettorale il candidato Maurizio Ruggeri, che io convintamente sostengo e voto com’è noto, viene attaccato per la sua presenza nella amministrazione da me guidata.
Ovviamente questa cosa mi coinvolge personalmente e per il rispetto che devo alle donne e agli uomini che hanno condiviso con me un’esperienza amministrativa forte com’è stata quella del decennio 2002 – 2012 e che oggi, anche loro si vedono attaccati, ho il dovere di fare alcune precisazioni e dare qualche chiarimento.
La mia amministrazione non ha lasciato nessun debito a Piraino.
A furia di ripetere questa bugia spudorata pare ci si convinca sia vera.
Nessuna esposizione di qualsiasi genere, e, pur cercandola e quasi minacciando gli uffici sono riusciti a tirare fuori qualcosa.
Oggi leggo di 6 milioni di residui passivi e ci sarebbe da morire dal ridere se il tentativo di imbrogliare non fosse così meschino, per colpire gli ignoranti dei minimi rudimenti di contabilità pubblica.
Ad un certo punto è stato trovato l’arretrato nel pagamento dell’Enel (la cui esposizione finanziaria l’amministrazione Campisi l’aveva ereditata da chi l’aveva preceduta e che comunque andava gestita e non lasciata da parte fino a quando l’Enel stessa non ha messo il comune in “black list”) e il pagamento della Gemmo per una convenzione consip sulla pubblica illuminazione che andava contestata (c’erano già le prime lettere inviate) ma non capisco se per incapacità o per pigrizia non sono stati capaci di farlo.
Questioni di luce quindi.
E allora, fatta luce su tutto questo, nessun debito.
Nel 2013, in una prima analisi dei debiti da riconoscere in consiglio comunale, questa è stata la situazione:
Debiti relativi al periodo dell’amministrazione Princiotta € 77.886,89 (sentenze e altri debiti portati dagli uffici)
Debiti relativi al periodo dell’Amministrazione Maniaci € 76.913,66 (in un solo anno! SIC!)
Debiti relativi al periodo dell’amministrazione Campisi € 44.241,67 (sentenze ed altri debiti portati dagli uffici)
All’insediamento del commissario, dopo che il consiglio comunale è stato sciolto per non aver approvato il bilancio, l’Amministrazione Maniaci, ha portato un’altra lunghissima serie di debiti da lei stessa generati, che il commissario ha approvato con i poteri del consiglio.
Questa è la verità.
Altre due cose sono venute fuori nella campagna elettorale e che in questi giorni vanno a riferire con la tecnica del “curtigghiu” agli elettori:
1. Campisi aveva l’auto blu;
2. Avevano i telefonini per farsi le loro chiamate a nostre spese.
Altre falsità
1) Durante la mia amministrazione è stata utilizzata attraverso la convenzione consip (quindi nel pieno rispetto delle leggi) una automobile di media cilindrata (una passat da 2000 cc), magicamente chiamata “auto blu” forse per il colore che in realtà era un azzurro scuro.
Questa macchina è stata utilizzata moltissime volte per prendere e riaccompagnare i ragazzi delle scuole, svariate volte dai dipendenti comunali per gli spostamenti più distanti (Barcellona e Messina) ed altre volte dagli amministratori per muoversi prevalentemente in direzione Palermo, per recuperare i finanziamenti, molti dei quali lasciare alla nuova amministrazione (con la particolarità che chi è venuto dopo non è nemmeno stato capace di spenderli tutti);
2) gli amministratori erano dotati di telefoni di servizio con i quali si effettuavano le telefonate d’ufficio, mentre per le altre chiamate ciascuno rimborsava le proprie così come accadeva anche per i dipendenti dotati di cellulare.
Come si sa, poi, i costi della telefonia cellulare sono scesi negli anni ad un ritmo incredibile e il risparmio di cui l’ente si sarebbe avvantaggiato è frutto di un conteggio offensivo per l’intelligenza di chi legge.
Al Comune, la mia amministrazione ha lasciato milioni di opere finanziate (come si può evincere dal bilancio di mandato diffuso e ancora riscontrabile via internet) e nessun debito!
“Ripetete una bugia cento,mille,un milione di volte e diventerà una verità”, sembra funzioni…
Sono abituato a prendermi onore e oneri per tutto quello che faccio.
Qui non ho scritto le tantissime iniziative, opere e idee realizzate.
Non ho scritto delle tante cose fatte di cui vado fiero e che ai più oggi sembrano normali o non ricordano (ma ho fiducia nel tempo e nella storia).
E occorre ricordare il ruolo che Piraino si era ritagliato nel comprensorio e che nei primi anni di amministrazione Maniaci è stato completamente distrutto e annullato (cito ad esempio Il Distretto Turistico, la Costa Saracena e il protocollo d’intesa “Torri e Gusto” solo come promemoria per qualcuno).
Emblema e plastica rappresentazione di tutto questo?
Il Palacultura di Gliaca chiuso per 5 anni come Cinema, come sede di mostre, come sede di convegni, corsi e motore di cultura!
La scuola civica di musica poi, da me costruita con anni di lavoro e impostazione la più salda possibile, anche se ce l’hanno messa tutta, non sono ancora riusciti a distruggerla completamente.
Quasi inconsapevoli della grande opportunità che rappresenta, del ritorno formidabile che potrà dare a Piraino.
Quello che di buono o di meno buono è stato fatto durante la mia amministrazione va imputato a me e me ne assumo per intero la responsabilità.
A Piraino, il mio paese, auguro che chi andrà ad amministrare sia in grado di fare almeno il 50% di quello che ha fatto la mia amministrazione per il comune sicuro che le “mirabilie” e i proclami annunciati nei comizi, lasciano la maggior parte delle persone indifferenti perché ormai prevale il disincanto (naturalmente per chi ha amministrato negli ultimi 5 anni l’augurio è assolutamente vano perché mancano i presupposti basilari perché quanto auspicato si realizzi).
Giancarlo Campisi
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