Anche da Sanremo ricordano in modo particolare il Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, con sentimenti di commozione e gratitudine perché amico di Sanremo, e sotto i riflettori balza agli onori della cronaca una sua lettera inviata non ad un politico, ad un presidente, ad un’importante carica pubblica della Liguria o al sindaco della città del Festival, ma ad un artista, al santangiolese Vanni Giuffrè, in riferimento alla sua Bussana Vecchia.
L’eclettico e creativo personaggio proviene da una famiglia di artisti, di personaggi di cultura di origini santangiolesi. E’ figlio del farmacista “Peppino” e di Iolanda Saitta, nobildonna, sorella del noto commediografo e giornalista Achille Saitta e di Anita, musicista e poetessa, nonché nipote dei tre Senatori del Regno D’ Italia Saitt Basile.
Vanni Giuffrè sulla ricostruzione dell’antico borgo, su gioie e dolori incontrati scrisse il libro “Bussana Vecchia. La Comunità“, ricco di fotografie, testimonianze, notizie.
Una copia fu inviata al Presidente Giorgio Napolitano, primo ed unico eletto due volte alla più alta carica dello Stato, che risponde a Giuffrè attraverso il segretario generale della Presidenza della Repubblica, dottor Roberto Gallinari con la lettera (che pubblichiamo integrale qui sopra) dove ringrazia Vanni per “la pubblicazione dedicata alla storia della “nuova” vita di Bussana Vecchia da Borgo abbandonato a centro di attrattiva culturale”. Il giovane Vanni, che oggi si direbbe o meglio che tanti definiscono un visionario un folle, un giramondo, negli anni ’50/’60 è approdato per caso in Riviera, a Sanremo, con un sogno preciso: far “resuscitare”, rivivere Bussana Vecchia, antico borgo terremotato. Case, strade, chiese interamente distrutte dalle scosse telluriche, manca l’acqua e l’energia elettrica.
Un deserto, i sopravvissuti sfollati per sempre tra dolore, lacrime, lutti, feriti.
Il giovane Giuffrè, arrivato quasi per caso in Riviera si innamora a tal punto di quella frazione, trasformata dal cataclisma in “città fantasma” che decide, con altri pittori, poeti, intellettuali chiamati ed arrivati da mezza Europa e dall’America di rianimare quelle macerie, ricostruire piano piano quel borgo attraverso la fondazione di una “Comunità” artistica. Il miracolo riesce, anno dopo anno Bussana Vecchia diventa una particolare “cittadella degli artisti”. Giornali, riviste, media italiani e stranieri gli dedicano servizi, pagine intere. A Bussana Vecchia arrivano sempre più turisti. Il clou quando Vanni Giuffrè e la sua “Comunità” artistica azzardano, con successo, uno scoop mondiale quanto mai impensabile, soprattutto in quell’epoca. Il giorno del Venerdì Santo, dal monumentale Duomo del Sacro Cuore di Bussana, fanno uscire dal portone centrale la processione ed issato sull’alta croce, quando viene tolto il velo, per la prima volta appare, legato ai polsi in alto ai bracci della croce, non un biondo giovane del luogo, ma un Gesù di colore, un artista africano. Alcuni gridano allo scandalo, la maggioranza scioccata resta senza parole, poi l’emozione lascia lo spazio a lunghi applausi, ai flash dei fotografi. Applausi e disappunti anche lungo tutta la processione. Per giorni, settimane, mesi giornali, tv, radio, ogni media discutono di quanto accaduto a Bussana, degli artisti di Bussana Vecchia, del “Crocifisso nero”.
Vanni Giuffrè oggi vive nella sua Sant’Angelo, assieme alla sua famiglia, e continua a dare i suoi preziosi contributi alla comunità che ama come esperto per le attività culturali dell’attuale Sindaco, Francesco Paolo Cortolillo.
Lo stesso Giuffrè, nel lontano 2009, nella qualità di vice- sindaco, avviò un gemellaggio, denominato “Gemellangelo”, tra dodici Città italiane accomunate dal nome “ Sant’Angelo ” con storie e radici affini, come ad esempio, il culto di San Michele Arcangelo, Patrono della maggior parte dei Comuni gemellati. E’ tra l’altro l’ideatore del Museo degli Angeli, allocato nel seicentesco ex convento francescano con l’attigua Chiesa dedicata a Santa Maria degli Angeli, unico nel suo genere, che si è arrichito negli anni con opere pittoriche, sculture, fotografie etc., donazioni di artisti che nella loro produzione hanno rappresentato l’Angelo nelle varie forme e/o sfaccettature, meta di tanti turisti e visitatori.
* Gila*