GIGI MARTORELLI – ASTRATTISMO SURREALISMO E PAESAGGISMO
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GIGI MARTORELLI – ASTRATTISMO SURREALISMO E PAESAGGISMO

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La fortuna di conoscere il Maestro Gigi Martorelli da oltre un ventennio e di essermi sempre più arricchito della conoscenza della sua storia, da lui direttamente raccontata o letta nelle innumerevoli pubblicazioni che lo riguardano, mi dà l’opportunità di poter parlare e scrivere il mio personalissimo pensiero circa una delle persone migliori oltre che artista vero, che io conosca.                                                                                    

 Ho quindi l’opportunità di esternare sul Maestro che da tanti anni, ben più di un cinquantennio, è realtà oggettiva nell’arte contemporanea.

DSC_0244_thumb_medium200_170Che consuetudini o leggende, attecchite e logore dopo così tanto tempo pieno di sacrifici e di speranze, dopo aver assaggiato le difficoltà più grandi e goduto del the nei migliori salotti culturali di Milano e Roma, maturato non sempre in calde atmosfere e sofferto, sperato e goduto di sì tante esperienze sociali e artistiche, su ciò che oggi la sua storia mi permette  di conoscere, per poter meglio leggere la produzione della sua vita artistica, in modo da apprezzare la sua creatività sempre originale, in grande anticipo sui tempi e sulla produzione artistica di chi insieme a lui viveva e condivideva i vari momenti storici correnti, ancora oggi infatti vedo pubblicate opere di maestri affermati riguardanti soggetti,  ritmi o storie da lui raccontate anche decenni addietro.

martorelli_omaggio_a_brolo-1Gigi Martorelli è degno rappresentante della pittura italiana D’OC, quella pittura che fuoriesce dal racconto filosofico, dalla passione per la narrazione paesaggistica di una realtà che non vuole essere sostituita ma che ci permette di entusiasmarci durante la visione di ciò che la purezza delle sue pennellate genera agli occhi regalando godimento di tanta meraviglia e al cuore di tanta emozionalità.                                                       

DSC_0238-1Le capacità espressive di Martorelli esplodono nelle sue tele con effetti vibranti, di colori primari e puri, non ama dominare o controllare la sua fantasia, ma interpreta il suo pensiero attraverso la cultura delle emozioni, si vede subito che il maestro ha coscienza per ciò che concerne l’esposizione  di tutti i particolari di un contesto visivo, dove prevale grande equilibrio tonale e ricchezza di gestualità varie.                                     

Un messaggio sublime giunge invece allo spettatore nel racconto dell’evoluzione della vita sul pianeta, nel mondo conosciuto dalle sue opere astratte dove forme di vita meccaniche, sempre nuovamente inventate si evolvono verso chissà quale destinazione finale.

DSC_0319_thumb307_Quando documenta con le sue pennellate tutte le fasi della trasformazione dei suoi soggetti, queste metamorfosi diventano infinite poiché considerate da lui stesso larve o embrioni, i suoi corpi vaganti, dentro la tela loro stessi se per milioni di anni non si sono evoluti definitivamente, neanche per i prossimi milioni di anni non ci sarà la dimensione definitiva e la successiva collocazione su dei piani.

DSC_0244Il Maestro sembra che faccia recitare alla sua arte il generarsi e il rigenerarsi della biologia naturale delle cose, suoni, ritmi e luci non troveranno mai la loro posizione oggettiva nel vissuto e in quel che si dovrà vivere.

Martorelli nasce a Palermo nel 1936, dove vive la sua adolescenza e frequenta il Liceo Artistico per poi iscriversi all’Accademia delle Belle Arti dove trova il maestro Giuseppe Rizzo.

Nel 1957 arriva il trasferimento a Milano, qui incontra il maestro Giuseppe Migneco del quale frequenterà il suo studio per gli anni della sua permanenza in città, inoltre frequenta l’Accademia di Brera e intrattiene la conoscenza con maestri del calibro di Crippa, Baj, Manzoni, Dova, Purificato e tanti altri.

DSC_0241Completata la sua formazione e individuato un suo stile molto personale e un percorso di estrema libertà lascia Milano per tornare a Palermo dove insegna per quasi un decennio al Liceo Artistico che lo aveva visto studente, godendo così di una esperienza ricca e stimolante sul piano umano e pittorico, per la presenza in quel periodo di artisti molto vegeti di cui si sarebbe parlato e tanto negli anni a venire.  

Poi arriva il trasferimento a Roma dove non sfugge all’interesse di colleghi, galleristi e collezionisti. Le mostre saranno tante e tutte importanti, la Soligo, la Due Mondi, la Bitta, il Vantaggio ospitano il maestro con grande successo e le sue opere cominciano a girare per l’Italia.

DSC_0240I suoi soggetti sono dipinti con l’Avventura del SEGNO, egli scompone la realtà ed evidenzia strane metafore trovate tra la flora e la fauna rese meccaniche nella loro visione e nel loro esistere.

Infine arriva a Capo d’Orlando dove si fermerà fino ai nostri giorni, qui infatti vive e opera ormai da un trentennio.

La sua pittura segue sempre un discorso filosofico coerente con la sua formazione e indole, si aggiungono inoltre scorci paesaggistici suggestivi quanto surreali, le  sue figure, lui le chiama bambole o pupi, raccontano dei suoi affetti e della sua stessa persona.

Gli oggetti, gli attrezzi, i sassi, le conchiglie, i limoni, le foglie, i pini, il mare e tanto altro appaiono sempre presenti e narranti del territorio che lo ospita.

DSC_0243Nella pittura del secondo Novecento, che ha così spesso diffidato della creatività pura, l’opera del maestro Martorelli rappresenta, a mio modo di vedere, una vistosa eccezione.

Ci sono molte chiavi di lettura della sua arte  ancora inesplorate, ma i veri appassionati d’arte sentono subito che questo Artista ha un dono straordinario dentro al suo talento, quello di dar voce alle eterne esigenze della curiosità, pura ricerca di lettura universale della vita e della sua e nostra evoluzione.

Io credo che Martorelli rappresenta senz’altro un presente assoluto, nella sua intensa carriera ha sempre, con coerenza, cercato di intravvedere traguardi futuri, ci parla di evoluzioni infinite e nello stesso tempo vive il presente emozionandosi ed emozionando.

santoro_roberto

 

 

 

9 Febbraio 2013

Autore:

admin


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