Nelle prossime 48 ore si susseguiranno i controlli, le verifiche, i sopralluoghi da parte dei “rocciatori” e dei tecnici dell’Anas per stabilire, prima di decidere gli interventi da eseguire, le condizioni del costone roccioso di Capo Calavà, da dove è venuta giù la frana che ha ostruito la SS113 che conduce a Patti.
Intanto nella notte sono venuti giù alcuni massi pericolanti, ma altri sono in precario equilibrio ed il maletempo, preannunciato per i prossimi giorni, potrebbe compromettere la già grave e precaria situazione.
Duro il lavoro che spetta a Francesco Caccamo, il responsabile compartimentale dell’Anas, al quale toccherà l’onere di prendere le adeguate decisioni, ma i tempi saranno certamente lunghi, proprio questo si teme, e speriamo non annosi, come in altre occasioni.
Intanto non sembra essere messo meglio l’altro tratto di “statale” che da Gioiosa Marea, correndo lungo il “falconaro” porta a Gliaca di Piraino ed a Brolo.
Alcune “pance” sotto le reti di protezione venute fuori in queste ore, annunciano cedimenti e nella notte di San Silvestro sono venuti giù pure dei massi.
Gioiosa Marea corre il rischio di essere isolata.
Al momento il comune tirrenico è raggiungibile solo attraverso lo svincolo di Brolo oppure inerpicandosi lungo la provinciale di San Leonardo mentre ancora risuonano le note trionfalistiche della giornata inaugurale, dopo la frane dello Skino, solo di pochi mesi fa e sono “fastidiosi rumori” che sanno di beffa e di offesa verso gli interessi legittimi di una Collettività.