GIOIOSA MAREA – Teodoro Lamonica dice la sua sul divieto di accesso alla zona costiera di Capo Calavà
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GIOIOSA MAREA – Teodoro Lamonica dice la sua sul divieto di accesso alla zona costiera di Capo Calavà

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Paghiamo i prezzi degli errori delle passate gestioni politiche; il mancato intervento di ripascimento sulla zona che va da Gioiosa a San Giorgio ci porta al disastro.

Teodoro Lamonica

La località turistica per eccellenza di Gioiosa Marea, la zona di Capo Calavà importante per la presenza dei villaggi oggi vede la sua spiaggia off linits.

Teodoro Lamonica ha tra le mani l’ordinanza emessa dal sindaco il 21 marzo.

“Altro che avvio della primavera – dice sconcertato – questo è inverno fitto.. anzi notte buia”.

Prova ad ironizzare ma non ci riesce.

E’ costernato. Lui non discute l’ordinanza, quella che impone il divieto di accesso a veicoli e pedoni all’arenile afferente la zona costiera di Capo Calavà nel tratto compreso tra la foce del Torrente Calavà e la Rocca di Capo Calavà.

Questa è stata stilata dopo che le mareggiate d’inizio del gennaio scorso e poi quelle più recenti dei primi di marzo hanno ulteriormente eroso alcuni tratti di costa prospicienti il territorio Comunale e in particolare il litorale afferente la la località turistica di Calavà.

gioiosa marea facebook

Praticamente – sottolinea Lamonica – tutto il tratto costiero che vede affacciarsi il Villaggio Turistico CapoCalavà, il Camping Gioiosa ed il LidoBalneare.

Quello del sindaco, oggi, dice Teodoro Lamonica è un atto dovuto, supportato da pareti tecnici comunali e delle autorità competenti, a tutela della pubblica incolumità, io oggi, non contesto questo atto – dice – ma come sempre contesto il mancato intervento dei progetti e l’ultimazione degli stessi da parte di chi ne aveva compiti e responsabilità, compreso anche l’assessorato regionale, e la miopia e il silente letargo delle passate amministrazioni.

“Un’apatia, un’inerzia, un menefreghismo che insieme, ed in egual misura, stanno producendo danni gravi e irreparabili al nostro paese.

Quel che sta accadendo a Calavà è solo la punta dell’iceberg del disaggio, dei danni, del regresso che ha subito il paese.

Da molti anni abbiamo depositato, e loro – gli uffici della “politica” regionale – lo hanno chiuso nel cassetto, il progetto di massima per la zona di Capo Calavà e a tutt’oggi non abbiamo notizie.

Apprendiamo che nel Patto per il Sud è previsto un intervento nella zona di Capo Skino senza che ci sia traccia di un progetto.

Il progetto definitivo della zona di S. Giorgio località Brigantino è fermo.

Insomma – conclude il sindacalista – oggi potremmo prendercela con tanti per questo stato di cose, ma dobbiamo attivarci per fare.

La responsabilità delle passate amministrazioni è grave.

Io nella mia breve esperienza ho messo in moto meccanismi di recupero e attenzione verso il territorio e le sue emergenze, anche tramite le somme urgenze, ma poi il nulla.. anche questo è un segno di mala amministrazione.

I gioisani dovrebbero imparare a guardare uomini, atti e fatti…

Il tempo degli incantatori di serpenti, delle sirene, delle belle addormentate, degli imbonitori da quartiere, dei mercanti di parole è finito.

Suona la sveglia.. ed intanto dobbiamo trovare soluzioni immediate per quel tratto di spiaggia.

La stagione turistica è alle porte, basta poco per veder annullati contratti e prenotazioni che vuol dire perdita di posti di lavoro, disoccupazione, economomia che va a rotoli, l’immagine di un intero paese distrutta.

Non possiamo permettercelo… Non si torna indietro”.

25 Marzo 2017

Autore:

redazione


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