Riceviamo e pubblichiamo la “Lettera aperta ai Sindaci ed ai Consiglieri Comunali di Piraino, S.Angelo di Brolo e Gioiosa Marea” scritta da Amato.
Secondo quanto pubblicato dagli organi di informazione, i Comuni di S.Angelo di Brolo e Piraino si stanno apprestando a costituire l’Unione dei Comuni della Costa e dei Monti Saraceni.
La bozza di statuto è stata già votata dal Consiglio Comunale di S.Angelo di Brolo, mentre, a breve, dovrebbe essere votata da quello di Piraino e successivamente saranno effettuati i trasferimenti delle funzioni alle quali dovrà sovraintendere l’Unione.
Io sono sono sempre stato favorevole alla creazione di strutture sovracomunali in quanto, se gestite con efficienza ed efficacia, garantiscano l’erogazione di servizi migliori alle comunità interessate e, soprattutto, a seguito dei continui tagli dei trasferimenti statali e regionali e con l’avvento del federalismo fiscali sarà la strada obbligata che molti enti locali di piccole dimensioni saranno costretti a percorrere per garantire i servizi ai loro cittadini.
Dunque un plauso agli amministratori dei Comuni di Piraino e S.Angelo di Brolo che hanno intrapreso tale percorso. Nel contempo, tuttavia, ritengo che si stia perdendo un’occasione.
A mio avviso, – crive Vincenzo Amata – infatti, sarebbe stato naturale che nell’Unione venisse coinvolto anche Il Comune di Gioiosa Marea che per ragioni geografiche, storiche, socioeconomiche e culturali ha strettissimi legami con gli altri due comuni e soprattutto con quello di Piraino il cui versante orientale gravita tutto su Gioiosa Marea con il quale vi è un’interdipendenza economica sociale e culturale risalente nei secoli.
I tre comuni confinano per ampi tratti dei loro territori che si congiungono proprio sul versante orientale del Comune di Piraino ed esattamente a poche centinaia di metri della frazione S.Costantino, dunque vi sono tutte le premesse per poter gestire servizi in comune.
La dimensione del Comune di Gioiosa Marea, poi, darebbe molto più peso all’Unione in quanto supererebbe i 10.000 abitanti e quindi avrebbe certamente maggiore facilità di attingere a finanziamenti ed ottenere provvidenze, con benefici per tutti i cittadini.
Per tali ragioni ritengo sia opportuno, prima di procedere all’approvazione definitiva dello statuto, che gli amministratori verifichino la possibilità di costituire l’Unione tra i tre comuni ed invito i cittadini che condividono questa impostazione a farsi parte attiva nei confronti dei propri rappresentanti affinché la costituzione dell’Unione comprenda tutte e tre i Comuni.
Ho sentito l’esigenza, da cittadino facente parte delle costituenda Unione, di manifestare pubblicamente la mia opinione e sollecitare il dibattito sulla questione in quanto, a mio avviso, non vi è stato il sufficiente coinvolgimento delle comunità interessate. Su un fatto del genere, che incide direttamente sulla vita delle comunità, sarebbe stato opportuno un maggiore coinvolgimento dei cittadini per raccogliere le loro opinioni, esigenze e proposte. Ma non è mai troppo tardi per rimediare e se c’è la volontà politica di addivenire ad una soluzione, la questione si può risolvere in tempi rapidi.
Si tratta di questioni poste nell’interesse dei cittadini e mi auguro che chi di competenza si faccia carico di valutarle oggettivamente, depurandole da interessi di bottega o da polemiche contingenti, avendo esclusivo riguardo ai cittadini amministrati e tutto ciò che si può fare per migliorare la qualità della loro vita.
Vincenzo Amato
Ironia della sorte solo ad inizio d’agosto, dopo la vicenda dell’inquinamento dell’area marittima di Zappardino, il Consiglio Comunale di Gioiosa Marea, dopo aver acquisito la relazione del Capo dell’Ufficio, dalla quale si evinceva che il depuratore di Gioiosa Marea centro era perfettamente funzionante ha preso il suo tempo per valutare l’opportunità di uscire dal Consorzio Costa Saracena ove nell’immediatezza non venisse convocato un incontro – da tempo sollecitato da quell’Amministrazione – con i Sindaci del Consorzio, per affrontare e risolvere, l’annoso e grave problema che arreca pregiudizio alla salute e all’igiene pubblica, con ricadute negative anche sull’economia della Comunità gioiosana.
Ma sarebbe opportuno valutare ora il ruolo del consorzio turistico e la sua attuale validità.
Di fatto quello che era stato un motore propulsivo ed aggregante vive in una sorte di stasi, al di fuori dei mancati finanziamenti e ben poco rappresenta se non l’ombra di se stesso.
Di contro come ben dice Amato le unioni dei comuni potrebbero dare tanto come, di fatto, sta facendo in termini di progettualità quella tra Brolo e Ficarra, senza andare troppo lonatno.