Tratto da gioiosani.it
Ecco la lettera del Sindaco di Gioiosa Marea, Ignazio Spanò, che anche mediante l’adozione di provvedimenti comunali permetterà ai contadini e proprietari di terreni di poter bruciare sterpaglie e residui della potatura di alberi.
Questo significa che probabilmente sarà presto emanata un’ordinanza comunale che potrebbe consentire nel territorio di continuare a bruciare i residui.
E’ il primo cittadino italiano che ha indicato tale strada e dimostra anche coraggio e determinaziuone: ancora una volta Gioiosa si dimostra avanti rispetto agli altri. I primi passi per riconquistare la centralità perduta che passa anche da queste cose.
Nella sua apparente innocuità si tratta di un fatto dirompente che potrà avere rilevo anche nazionale perchè un sindaco che per difendere i diritti dei propri cittadini “sfida” la Regione, lo Stato e la Comunità Europea disapplicando le loro disposizioni farà certamente notizia.
Ecco la lettera del Sindaco di Gioiosa Marea dott.Ignazio Spanò che prende posizione sull’assurda legge che vieta di bruciare nei campi i residui vegetali agricoli.
Di recente è prepotentemente balzato all’attenzione dell’opinione pubblica il divieto di bruciare nei campi i residui vegetali agricoli, introdotto dalla direttiva comunitaria n. 2008/98, recepita dal D.lgs n. 205 del 13/12/2010 il cui art. 13 stabilisce che paglia, sfalci e potature, nonché altro materiale agricolo o forestale naturale non pericoloso, se non utilizzati nel ciclo produttivo agricolo, sono da considerare rifiuti e di conseguenza, anche alla luce delle indicazioni pervenute dalle autorità competenti e segnatamente dal Corpo Forestale della Regione Siciliana, la loro combustione sul campo costituisce illecito smaltimento di rifiuti punito con pesanti sanzioni penali (arresto da tre mesi a un anno o ammenda da duemilaseicento ad euro ventiseimila).
Si tratta di una normativa irragionevole, sproporzionata ed inutilmente punitiva che determinerà la definitiva distruzione delle piccole e medie aziende agricole in quanto le stoppie, gli sfalci e i residui di potatura sono stati bruciati per millenni dagli agricoltori nei lori terreni nell’ambito di una pratica agricola costantemente adottata. Adesso, invece, dovranno essere smaltiti come rifiuti ovvero essere raccolti e trasportati anche in zone lontane per essere conferiti nei centri di raccolta con costi proibitivi che indurranno moltissimi proprietari ad abbandonare definitivamente e lasciare incolti i propri terreni, con grave pericolo di incendi e dissesto del territorio.
Nel nostro Comune, inoltre, la stragrande maggioranza dei fondi agricoli sono di piccola e piccolissima estensione, quasi tutti coltivati per le esigenze familiari ed i terreni sono impervi ed ubicati in zone irraggiungibili da mezzi meccanici per cui i proprietari dovrebbero provvedere a raccogliere enormi quantità di residui vegetali e trasportarli anche a spalla presso la sede stradale più vicina e da li presso i centri conferimento, distanti anche decine di chilometri, con spese talmente elevate che indurrà i pochi che ancora resistono ad abbandonare la cura delle campagne tenuto conto anche conto che nelle vicinanze non esiste alcun centro di conferimento per tali rifiuti per cui anche coloro che volessero rispettare le nuove disposizioni, non sarebbero in condizione di poterlo fare.
Il dissenso dei cittadini verso tali norme è pressoché unanime e radicale, come testimoniato dalla sottoscrizione in massa di una petizione popolare avviata recentemente proprio da Gioiosa Marea e finalizzata ad ottenere l’abrogazione della citata normativa che nel nostro Comune, in pochi giorni, ha raccolto l’adesione di più di 2000 persone (evento mai verificatosi a memoria d’uomo).
Questa amministrazione intende farsi carico delle giuste critiche mosse dai cittadini alla legge ed adoperarsi attivamente per cercare di ottenerne l’abrogazione e comunque quelle opportune modifiche che tengano conto delle tradizioni dei nostri agricoltori e delle peculiarità dei territori nei quali la presenza antropica costituisce garanzia per la loro stabilita e salvaguardia e bisogna scongiurare in tutti i modi che vengano abbandonati e lasciati incolti. A tal fine nelle prossima seduta del Consiglio Comunale sarà oggetto di dibattito un ordine del giorno, presentato ad iniziativa di alcuni consiglieri comunali ed aperto alla sottoscrizione di tutti gli altri che lo vorranno in quanto si tratta di una questione di interesse generale che va oltre gli schieramenti di maggioranza e opposizione.
Inoltre, se la questione non dovesse trovare adeguata soluzione in tempi rapidi, valuteremo di intervenire con gli strumenti normativi di competenza comunale per eliminare i disagi e le anomalie prima evidenziati in quanto non possiamo lasciare i cittadini in balia di una normativa emanata senza tenere conto delle conseguenze che provoca sui territori come i nostri e che rischia di trasformare in criminali migliaia di persone che con estremo sacrificio si ostinano a coltivare e pulire le campagne garantendo un equilibrato assetto del territorio.
Il sindaco
Ignazio SPANO’
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