Cos’è lo sportello di ascolto e perché bisogna conoscere la realtàdello stesso?
E’ uno sportello di aiuto ed un servizio utile per la collettività. Nasce e diffonde la cultura dell’ Ascolto, ingrediente umano tanto importante quanto raro, coadiuvato dalla Buona Comunicazione, denominata tecnicamente Comunicazione Efficace.
Vuole essere un’opportunitàdi ascolto e sostegno rivolto ai ragazzi, ai giovani, ai genitori, agli educatori.
Può e deve essere una forma di prevenzione per i soggetti che spesso non riescono a trovare un filo conduttore nella propria vita e tendono ad intraprendere strade per niente affidabili.
E’ un servizio di consulenza che, in realtàdiversificate, laddove la cultura è differente dalla nostra, dove la reticenza fa da padrona, seppur con problematiche di rilievo, hanno dato esiti alquanto positivi, creando risultati evidenti.
Serve ai ragazzi, soprattutto per avere loro uno spazio, per aprirsi con un adulto neutrale, parlando dei propri dubbi o paure, senza timore di esporsi con persone giàconosciute e quindi senza timore di essere giudicati.
Per i genitori e per gli educatori può essere uno spazio in cui trovare ascolto e consulenza per capire la natura delle emozioni e delle richieste dei figli e dei ragazzi, elaborare nel contempo stili educativi adeguati, affinare strumenti di osservazione e comprensione dei bambini, confrontarsi sulle scelte educative o trovare aiuto e sostegno in situazioni difficili.
Attraverso le tecniche del counseling, relazione di aiuto, l’operatore dello sportello si pone come facilitatore del processo di attivazione delle capacitàpersonali.
Il servizio di Sportello di Ascolto si sviluppa attraverso tre tappe:
-  accoglienza della richiesta;
accertamento e chiarificazione dei bisogni;
eventuali proposte di un intervento mirato.
Perché nasce l’esigenza di aprire uno sportello di ascolto?
Dopo aver attentamente fatto un analisi dei bisogni sul territorio, anche comprensoriale, non solo locale e, dalle osservazioni del comportamento dei bambini e dei ragazzi, è emerso che in questi ultimi anni gli stessi presentano più frequentemente i problemi inerenti alla sfera socio-affettiva e relazionale causati dalle dinamiche familiari in continua evoluzione, non sempre adeguate al loro sviluppo psicologico.
La loro vita è pianificata da attivitàscolastiche ed extra-scolastiche, dai media e dai modelli che invadono e cercano nel contempo forme di emulazione, dalle nuove tecnologie che non lasciano spazio-tempo per riflettere, per la costruzione personale del Sé, per l’ascolto e creano uno stato di solitudine ed ansia che li porta a non essere più capaci di gestire i problemi quotidiani.
Lo sportello si pone degli obiettivi. In primis l’accoglienza, poi l’ascolto del proprio disagio, stimolando ad attivare le risorse interne di ogni singolo individuo, in una fase della vita in cui tra il desiderio e la sua attuazione è difficile trovare un tempo e uno spazio.
Vi deve essere l’aiuto ad elaborare il vissuto conflittuale attraverso la narrazione (che dàsignificato a ciò che è accaduto) ed apprendere nel contempo nuovi comportamenti per gestire situazioni difficili, a ristrutturare le situazioni percepite come negative ed a trovare da Sé nuovi punti di vista e nuove prospettive di gestione di conflitti.
Nello sportello è importantissimo non trascurare l’area genitoriale. Sarebbe opportuno, così come è stato fatto a Gioiosa Marea istituire una Scuola per Genitori, la cui analisi attenta e meticolosa ha portato a fare considerazioni esplicative sulla conoscenza di nuove tecniche e metodologie educative da adottare.
La finalitàè molto importante, perché nella societàattuale emergono problemi inerenti a tutte le sfere.
L’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Gioiosa Marea ha attivato lo Sportello Ascolto Educativo, gratuito, aperto all’utenza tutti i mercoledì pomeriggio denominato “ l’Arcobaleno della Vita “.
L’equipe di riferimento è formata da specialisti al ramo.
E’ possibile inoltre, prevedere l’affiancamento in situazioni specifiche, dove è richiesta la valutazione di operatori specializzati, dei servizi di rete, oltre che di volontari atti a coadiuvare il lavoro, quando viene richiesta la figura di riferimento.
E’ un servizio importante, diventato necessario ed indispensabile.
E’ il primo passo per non danneggiarsi del tutto.
Giuliana Scaffidi
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