In occasione della Giornata Mondiale dell’Habitat 2009 celebrata daUN-HABITAT con il motto “migliori città, migliore vita”, l’Alleanza Internazionale degli Abitanti, rete mondiale per il diritto alla casa senza frontiere, ha diffuso un comunicato molto critico che lancia le Giornate Mondiali Sfratti Zero a sostegno delle resistenze e delle alternative per città solidali, base concreta di un nuovo Patto Sociale Urbano indispensabile per uscire dalla crisi globale.
Al centro, la rivendicazione di una moratoria mondiale degli sfratti, il finanziamento di alloggi e dell’habitat nel quadro di un «New Deal Verde» per almeno un miliardo di persone, basato, in particolare, sull’investimento di una parte importante degli aiuti allo sviluppo e della cancellazione del debito estero, trasformato in Fondi Popolari per la terra e la casa.
La mobilitazione di ottobre prepara così l’ultima tappa del processo unitario verso l’Assemblea Mondiale degli Abitanti(FSM Dakar, 2011).
Il recente Vertice delle Nazioni Unite sugli Obiettivi del Millennio (ODM) ha tentato di nascondere il fallimento dell’ODM 7-11, ignorando scandalosamente l’esistenza degli sfratti, sottovalutando le conseguenze della crisi globale e dello sviluppo fondato su megaprogetti e guerre, del cambiamento climatico e dei disastri come pretesto per nuove discriminazioni dei poveri, dei migranti e delle donne, come giustificazione dei tagli di bilancio e delle privatizzazioni dei servizi pubblici, dell’assenza di controllo pubblico sui prezzi del settore e sulle speculazioni finanziarie/immobiliari.
Spetta quindi alle iniziative di lotta e di alternativa coordinate a livello mondiale il compito di rimettere al centro del dibattito il diritto alla casa. Partendo dall’obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle persone mal alloggiate o senzatetto, che rischiano di diventare 1,7 miliardi entro il 2020, se i governi si ostineranno a seguire le politiche neoliberali.
Denunciamo l’illegalità degli sfratti e degli attacchi contro il diritto alla casa, perché violano l’art. 11 del Patto Internazionale sui Diritti Sociali, Economici e Culturali, ratificato anche dagli oltre 70 paesi (sia sviluppati che poveri) nei quali è stata rilevata tale pratica disumana nel corso degli ultimi dodici mesi.
Sosteniamo la legittimità e la legalità di ogni eroica iniziativa di resistenza, di lotta e di alternativa delle comunità e delle organizzazioni di abitanti, inquilini e senzatetto, per impedire gli sfratti e rivendicare il pieno rispetto del diritto alla casa. Sosteniamo perciò il coraggio dei sindaci progressisti che dichiarano i loro territori “liberi da sfratti”, mediante atti amministrativi legittimi e rispettosi della legalità, e sviluppano politiche pubbliche partecipative di urbanistica e abitative.
Apprezziamo, infine, l’impegno crescente delle reti internazionali e degli organismi di difesa dei diritti umani in tale ambito e sottolineiamo la necessità fondamentale di unificare questo fronte, con campagne coordinate e l’impegno nel processo dell’Assemblea Mondiale degli Abitanti.
Per queste ragioni, e come seguito degli impegni assunti in occasione del Foro Sociale Urbano 2010, lanciamo le Giornate Mondiali Sfratti Zero, con decine di iniziative in tutti i continenti per tutto il mese di ottobre, invitando ogni entità interessata alla costruzione di un nuovo Patto Sociale Urbano, fondato sul rispetto dei diritti umani e lo sviluppo di politiche pubbliche alternative in grado di contrastare la crisi e l’invasione del settore da parte del mercato.
Un Patto solidale fra organizzazioni di abitanti, poteri pubblici, professionisti del settore, d’accordo sul controllo pubblico e partecipato della costruzione e della gestione di città inclusive e sostenibili.
Al centro, la rivendicazione unitaria di fronte a tutti i livelli di governo per ottenere urgentemente:
• una moratoria mondiale immediata degli sfratti forzosi per morosità nel pagamento dell’affitto o del mutuo, a causa di progetti urbanistici e di megaprogetti, di occupazione straniera, o sulla base di discriminazioni razziali e sessiste;
• l’inclusione del finanziamento degli alloggi e dell’habitat nel quadro di un «New Deal Verde», per migliorare le condizioni di vita di almeno un miliardo di persone che vivono nell’insicurezza e in uno stato abitativo disumano e indecente;
• l’investimento in alloggi popolari,cooperative ed habitat di una parte importante degli aiuti allo sviluppo, in particolare con la trasformazione di una parte del debito estero in Fondi Popolari per la terra e la casa.
Mobilitazione e lotte, dunque, in questa nuova tappa unitaria a verso l’Assemblea Mondiale degli Abitanti (FSM Dakar, 6-11 febbraio 2011)ed oltre, verso la Via Urbana
La International Alliance of Inhabitants è una rete globale di associazioni e movimenti sociali di abitanti, inquilini, centri sociali, cooperative, senzatetto.
L’obbiettivo è la costruzione di un altro mondo possibile partendo dal diritto alla casa e alla città senza frontiere.
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