Il processo, a Patti, si conclude con “formula piena”. La soddisfazione del suo legale, l’avvocato Sabrina Ligato (nella foto)
I fatti risalgono al 2020
Si è concluso oggi un processo che ha visto coinvolto un giovane di Capo d’Orlando, accusato di aver ceduto sostanza stupefacente a un suo coetaneo.
I fatti risalgono al 2020, quando l’accusatore, fermato durante un servizio di perlustrazione, fu portato in caserma e interrogato sulla provenienza della droga in suo possesso. Durante l’interrogatorio, il giovane dichiarò che la sostanza gli era stata ceduta dall’imputato. Le dichiarazioni del ragazzo portarono i militari a condurre ulteriori accertamenti investigativi. Una volta raccolte le informazioni necessarie, i militari inviarono gli atti alla procura, formulando l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti contro il giovane orlandino.
Il caso ha attraversato vari momenti di tensione, con il dibattimento che ha visto testimoniare sia l’accusatore che i militari coinvolti nelle indagini. Durante il processo, le testimonianze e le prove sono state esaminate attentamente per stabilire la verità dei fatti. Oggi, al termine della discussione, il giudice dott. Turrisi ha pronunciato la sentenza, assolvendo l’imputato con formula piena perché “il fatto non sussiste”.
La decisione del giudice ha posto fine a un lungo periodo di incertezza per il giovane e la sua famiglia, restituendo loro serenità. La sentenza ha riconosciuto l’assenza di prove sufficienti a sostenere l’accusa di spaccio. L’assoluzione con formula piena rappresenta una vittoria significativa per l’imputato e il suo legale, l’avvocato Sabrina Ligato che può dirsi soddisfatta per l’esito di questo processo dove ha potuto dimostrare che il suo assistito non aveva commesso alcun reato.
